1.🌹

22.1K 297 33
                                    

Salve a tutti i lettori! Vorrei gentilmente chiedervi di non far caso agli errori, sto riscrivendo completamente la storia in modo da renderla più scorrevole, aggiungendo e togliendo alcune scene o modificandone leggermente, ma la trama rimarrà esattamente come prima. Non so quando pubblicherò la nuova versione perché purtroppo per adesso sono molto impegnata.

Volevo solo avvertirvi di ciò, in modo che i nuovi lettori possano decidere se leggere adesso il libro o in seguito. Grazie mille per l'attenzione e buona lettura❤️

-----

"Mi raccomando, comportati bene dalla zia Diana, non farla uscire pazza, devi pensare a studiare, noi ti verremo a trovare e magari per le vacanze tu e la zia potreste venire qui, è tanto che non vedo mia sorella, comunque stavo dicendo..."

"Mamma sono giorni che mi ripeti sempre le stesse cose" la interrompo quasi esasperata.

E' una settimana che continua a farmi raccomandazioni di ogni genere: devi chiamare almeno due volte al giorno, devi mangiare sano, devi obbedire alla zia, non devi andare alle feste, non ubriacarti, non fidarti di nessuno...oh mio Dio sto impazzendo.

"Tesoro scusami, ma non ti avrò più a casa con me" mia madre mi accarezza i capelli che ricadono ondulati sulle mie spalle.

"Alice sai che tua madre è apprensiva" ridacchia mio padre guadagnandosi uno sguardo truce da parte di mia madre.

"Andrea starà via un anno" si lamenta mia madre.

"Ma starò con la zia"

Fortunatamente la solita voce metallica interrompe quella conversazione.

"E' il mio volo" dichiaro e vedo scendere una lacrima sulla guancia di mia madre.

"Mi mancherai piccola"

"Anche tu, ti chiamo appena arrivo" le comunico abbracciandola. Poi tocca a mio padre.

"Tesoro, mi raccomando, stai andando a New York per studiare"

"Sta tranquillo papà, sai che mi so controllare"

"Lo so, ma rinfrescarti la memoria non ti farà male" dice facendomi ridacchiare.

"Ora vado o perdo l'aereo" mormoro separandomi da lui. Prendo il mio gigantesco trolley e il mio zaino e inizio a camminare verso il gate per imbarcarmi, non prima di aver dato un bacio sulla guancia ai miei genitori ancora una volta.

Dopo una fila che sembra interminabile mi ritrovo seduta sull'aereo che mi porterà dove potrò ricominciare, dove potrò dimenticare il passato e pensare al mio futuro.

Ancora non mi sembra vero tutto quello che è successo in questi ultimi mesi. Se prima la mia vita era tutta rose e fiori, negli ultimi tempi i fiori si sono appassiti. Sono sempre stata circondata da persone false e ipocrite, ma me ne sono accorta troppo tardi. Me ne sono accorta quando mi avevano già fatto del male.

Pensavo mi volessero bene, tanto quanto io ne volevo a loro. Ma da questo ho imparato una cosa: non bisogna mai fidarsi di nessuno se non di sé stessi. E tutte le sofferenze non solo distruggono, ma fortificano. Grazie ad esse impari a cadere e rialzarti senza l'aiuto di nessuno. Grazie ad esse capisci chi vuoi essere realmente, se una persona debole o una persona forte. Ed io ho scelto di essere la seconda.

Adesso sembra che io stia scappando, e forse in un certo senso è così, ma ho un tremendo bisogno di cambiare aria. Questo per me sarà un nuovo inizio, una speranza di poter dimenticare e continuare la mia vita. Perché se fossi rimasta li, in mezzo a quelle persone, sarei solo stata peggio. Ma sono determinata a ricominciare. Voglio riprendere la mia vita in mano ed essere quella ragazza forte che, dentro di me, so di essere. Non mi farò distruggere da persone che non meritano altro da me che l'indifferenza, da persone per le quali ho versato anche fin troppe lacrime.

Come inchiostro sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora