39.🌹

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Sono tornata. Spero che non mi abbiate abbandonato in questi giorni. Sono stata impegnata per la scuola, con il corso di inglese soprattutto, in più mi sono iscritta a scuola guida. Avrò la patente molto presto!
Ho solo un consiglio per voi, ascoltate la canzone allegata in alto mentre leggete, soprattutto quando Alice parla a Kyle circa a metà capitolo, io l'ho scritto ascoltando le cinque voci che mi hanno avvicinato alla musica e il pianoforte che le accompagna.
Vi voglio bene. Buona lettura!

Sono passate ore da quando siamo qui. Ho chiamato tutti gli altri, dobbiamo stare tutti vicino a Kyle adesso.

Circa mezz'oretta fa è venuto il chirurgo che lo ha operato ad informarci sulle sue condizioni.

Il mio cuore ha perso mille battiti ascoltando le parole del medico.

"L'intervento è riuscito senza complicazioni, il ragazzo sta bene ma non è ancora sveglio a causa dell'anestesia e dei tranquillanti iniettati per il dolore, ma si sveglierà presto. E' stato molto fortunato, il proiettile ha sfiorato i polmoni, qualche millimetro e il polmone sinistro sarebbe stato perforato"

Le sue parole ancora si ripetono nella mia mente. Qualcuno da lassù lo ha salvato, forse sua madre lo ha protetto. 

Ci hanno dato una seconda occasione e giuro che non la sprecherò. Sempre se voglia ancora stare con me. 

Michael è dentro la sua stanza da venti minuti, ormai, ed è stato raggiunto da mia zia dopo qualche minuto. Ho così bisogno di vederlo, ma non dico nulla, è giusto che Kyle abbia suo padre accanto a sè adesso.

"Come stai?" mi chiede Isabel sedendosi accanto a me. Sono rannicchiata su una sedia, con i piedi appoggiati al bordo di essa e le ginocchia al petto circondate dalle mie braccia.

La guardo con gli occhi rossi per il pianto. Bruciano, ma non riesco a smettere. Neanche adesso che so che sta bene, che non è in pericolo. Fino a quando non lo vedrò con i miei occhi, sveglio e sorridente, non mi darò pace.

"Male" dico semplicemente. Lei sospira e mi attira tra le sue braccia.

"Alice, Kyle è fuori pericolo" cerca di rassicurarmi, ma non sa quello che mi porto dentro. Non sa il senso di colpa che mi sta logorando, la paura che questo possa cambiare il nostro rapporto, non sa che sto sfogando tutta l'ansia che ho avuto quando mi hanno detto che gli avevano sparato. 

Quando si sveglierà non so se mi urlerà contro o mi bacerà. Non so neanche se vorrà vedermi.

"Ho bisogno di vederlo, Isy" mormoro mentre una lacrima bagna la mia guancia, di nuovo.

Come se mi avessero letto nel pensiero, Michael e Diane ci raggiungono.

"Il medico ha detto che potete entrare solo due alla volta" ci informa Michael. "Alice, vuoi andare tu?"

"No" dico stupendo tutti. "Voglio entrare per ultima"

Voglio rimanere al suo fianco, voglio parlargli anche se non può sentirmi. E non voglio essere condizionata sulla quantità di tempo che passerò in quella stanza solo perché, giustamente, devo dare spazio anche agli altri.

A turno entrano tutti, ma la mia attenzione viene catturata da una donna con un bambino che parla con gli agenti di polizia che stanno cercando di ricostruire l'accaduto.

Il bambino ha il braccio fasciato. Che siano stati coinvolti anche loro? Sapranno spiegare perché hanno sparato al mio Kyle?

Vedo la donna venire verso la sala d'attesa, per poi schiarirsi la voce mentre il figlio si nasconde dietro le sue gambe.

"Scusate, qualcuno è un parente del ragazzo tatuato a cui hanno sparato?" perché chiede di Kyle? Forse vuole semplicemente sapere come sta.

"Sono suo padre" dice Michael alzandosi dalla sedia su cui era seduto.

Come inchiostro sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora