20.🌹

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"Elis, devi alzarti" urla mia zia dal salotto. Sbadiglio e con un calcio sposto le coperte da sopra il mio corpo.

"Alice Rossi, se non ti alzi vengo e ti butto giù dal letto" urla ancora Diane, stavolta affacciandosi dalla porta della mia camera.

"Si, ora mi alzo" sbuffo appoggiando i piedi a terra, il che mi provoca brividi in tutto il corpo a causa del contrasto tra i miei piedi caldi e il pavimento freddo. Mi stiracchio e vado in bagno, faccio una doccia veloce e torno in camera a vestirmi. Dei semplici leggings neri, una felpa e ai piedi degli stivaletti.

Torno in bagno e mi trucco mettendo solo del correttore per le occhiaie e del fondotinta. Non mi piace truccarmi molto per andare a scuola, penso si sia capito. E poi non ho la forza di farlo stamattina.

Afferro lo zaino, vado in salotto e vedo Diane che va a destra e sinistra prendendo tutto quello che le serve per andare a lavoro.

"Ricordami di non mandarti più ad una festa durante la settimana" dice fermandosi un attimo.

"Concordo con te" dico sbadigliando.

"Ora vado, sono in ritardo" dice velocemente. "Dopo tu e Kyle passate dal salone, voglio che mi racconti tutto di ieri sera" urla andando verso la porta e chiudendosela alle spalle.

Questa donna è una forza della natura.

Dopo circa cinque minuti sento il telefono vibrare e, senza neanche controllare, mi precipito fuori casa, non prima di aver indossato il mio Parka e aver afferrato il mio casco.

Esco e lo vedo sulla moto, il casco appoggiato davanti a sé e il capo chino sul cellulare. Mi avvicino e alza lo sguardo, forse attirato dal rumore dei miei passi. Gli stivaletti sono abbastanza pesanti.

"Hey baby" sorride.

"Ciao idiota" sorrido di rimando e lo bacio. Ci stacchiamo e sorridiamo entrambi. Ancora.

"Salta su" mi invita mettendo il casco e lo copio, per poi salire e stringermi a lui. Parte sfrecciando sull'asfalto e dopo neanche dieci minuti accosta vicino al marciapiede. Spegne il motore e scendiamo dal veicolo.

Davanti a noi c'è una piccola insegna: Danny's, ecco cosa c'è scritto.

"E' un piccolo bar, ma fa i pancakes più buoni del mondo" dice afferrandomi la mano e intrecciando le nostre dita. Una scarica di brividi parte dalla mia mano e si espande per tutto il corpo. Osservo quell'intreccio creato da lui e sorrido.

Ha detto di non essere un ragazzo romantico, ma non si rende conto che con i piccoli gesti mi fa scoppiare il cuore di felicità.

Sono convinta che in amore non conta quanto i gesti siano grandi o romantici per essere importanti; anche un semplice tenersi per mano può scatenarti una tempesta dentro.

Tenendo conto sempre del fatto che non è detto che tra noi due ci sia amore o del semplice affetto.

Entriamo nel locale e subito il calore di questo posto mi colpisce, contrastando la mia pelle fredda, dato il clima di questo periodo.

Le pareti sono bordeaux, in contrasto con l'arredamento chiaro.

"Hey Danny" sento dire dalla voce di Kyle, che riporta la mia attenzione su di lui.

"Kyle" esclama con un grande sorriso un uomo sulla sessantina da dietro il bancone. "E' tanto che non ti fai vedere" dice venendo verso di noi.

"Scusami Danny, ma ho avuto da fare e ora che è iniziata la scuola è dura svegliarsi la mattina, sai che sono un dormiglione" ride e l'uomo lo segue.

Come inchiostro sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora