98. Semidei della Selva pt 8

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-Quindi, Agatha, dove verranno a prenderci i pegasi?- chiese Sophie.

-Ehm... ecco, questo è un particolare che non abbiamo affrontato- ammise l'amica.

-Oh, tranquilla, credo che ci troveranno loro. E' un peccato non avere con noi un figlio di Poseidone, però... loro ci sanno fare con i cavalli- spiegò Anadil. 

-E anche con le ragazze, a quanto pare- disse Tedros, mentre guardava distrattamente per aria.

-Ti riferisci ad Annabeth?- rise Ani. -Beh, sì, è carina-

-Invece Rafal è STUPENDO, vero?- cinguettò Sophie. Quando faceva la romantica smielata era insopportabile. Non che non lo fosse già.

-Ssssseh... Se per "stupendo" intendi un Jack Frost ladro che puzza di losco, allora sì- brontolò Hort.

-Oh, è solo perché voi non avete una ragazza, sciocchini! Ma sono sicura che la troverete!... O almeno, che Teddy la troverà. Hai già puntato qualche semidea?- 

Tedros arrossì violentemente.

-Mhh, vediamo... Beatrix? Troppo leccapiedi? Credimi, a me sembra una tale gattamorta... C'è Millicent della casa di Demetra, Reena della cabina di Ebe... uh, non saprei proprio con chi metterti... una ninfa? Ce n'è una tanto carina, si chiama Kiko, come la marca di trucchi! O anche... Flavia? Ava? Giselle?- salmonellava Sophie.

-Non mi interessano quelle...!- Tedros stava per dire "galline", ma sarebbe stata un'offesa alle vere galline. - Tizie. Ecco. Non cerco l'amore-

-Uhh, lupo solitario! Alle donne piace!- commentò l'amica dandogli una spintarella.

-Anch'io sono un lupo, Sophie! E scommetto che potrei essere qualsiasi altro animale!- disse Hort, speranzoso.

-Non ti serve la magia per sembrare un verme fallito, Mort!- rise Sophie.

-Cattiva, la ragazza... Ma c'è una certa Nicole che non vede l'ora di incontrarti! Casa di Atena, a qualunque ora!- sussurrò Ani al fratello.

-Abbiamo finito di giocare al dottor Stranamore?- sibilò Agatha, che era rimasta zitta fino a quel momento, limitandosi ad arrossire. -Stiamo andando lenti!-

-Oh, sì, Aggie, l'amore è proprio strano! Immagina poi QUANTO sarebbe strano se si mettessero insieme due persone come me e Mort! O come te e Tedros!- Sophie si accorse che l'amica la guardava truce. -Scusa, sorella... ma serve qualcuno simpatico nella comitiva, no?-

-Sì, ma non sei tu- disse tra i denti Hester. Tutto quel parlare di amore e coppiette, BLEAH... Non faceva per lei. Anadil invece stava sempre lì a riparare il cuore di suo fratello e a dargli consigli, anche se le aveva confessato che non era mai stata con nessuno. Passò avanti a tutti sbattendo i piedi e fumando di rabbia, con il tatuaggio rosso che premeva sul collo, come se aspettasse solo di potersi staccare. 

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Erano diretti verso un banchetto di tacos, quando capitò loro la seconda cosa strana della giornata: un ragazzo dalla pelle abbronzata e i capelli di un rosso ciliegia sbucò fuori da un vicolo, sudato marcio e pieno di graffi. 

Appena lo vide, Tedros ebbe come una sensazione, come se... se già lo conoscesse. Poi un altro impulso si fece strada: sentiva che quel tizio era un semidio, come credeva che lo sentissero tutti gli altri. Percepiva un'aura potente. Vedeva il ragazzo scattare in continuazione, guardarsi le spalle, nascondersi nel vicolo deserto che sboccava in quella stradina secondaria. Come se fosse inseguito dai mostri.

-Sentite qualcosa anche voi?- chiese ai suoi amici, voltandosi. Hester annuì.

-Puzza di semidio lontano un miglio- si limitò a dire.

sge - scleri vari: l'accademia del muoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora