La paranza del trash
edit 2021: mi dispiace sinceramente per tutti contenuti r*phie/r*dros/r*fic/semi zozzi che facevo due anni fa, sono una persona migliore ora
-Mia regina, dove sei?- chiamò Tedros, aggirandosi tra gli alti cespugli di rose e gli alberi in fiore del giardino. -Ti stai nascondendo da troppo tempo...- brontolò ad alta voce, mentre si alzava sulla punta dei piedi per riuscire ad individuare Agatha. Erano finalmente riusciti ad avere un po' di tempo libero, lontani dalle faccende reali, e lei non si faceva trovare?
-Aggie, lo so che sei qui, quindi ti conviene venire fuori...- diceva il ragazzo. Aveva diciannove anni, un principio di barba sul mento, una corona d'oro in testa e giocava come se niente fosse nel cortile come quando era bambino.
-Andiamo, Agatha, lo so che non ti piace perdere, però stai esagerando!- esclamò. Dietro di lui udì delle foglie muoversi, e un sorrisetto gli comparve in volto.
-Se la metti così, suppongo che dovrò bruciare al rogo il tuo gatto per farti uscire...- All'improvviso sentì dei passi veloci, e un paio di braccia che lo strinsero da dietro.
-Non oseresti mai- gli sussurrò Agatha all'orecchio, ridendo.
-Forse hai ragione, ho troppa paura di quella bestia di Satana- disse lui, girandosi. Afferrò la sua regina alla vita con una mano e la baciò, stringendola a sé, mentre lei gli passava le braccia attorno al collo.
Anche quando si furono staccati, rimasero abbracciati l'uno all'altra, lasciando che il vento scompigliasse loro i capelli. Alla fine Tedros mise un braccio attorno alle spalle del suo vero amore, e i due passeggiarono nel giardino.
-Ancora non ci credo- disse Agatha, lasciandosi scappare una risata. -Ci siamo sposati...-
-È stato due anni fa!-
-Ma sembra ancora ieri- continuò la ragazza, chiudendo gli occhi. -Mi ricordo che io e Sophie quel giorno non riuscivamo a stare ferme. Mentre il parrucchiere mi pettinava volevo quasi mandare a monte tutto-
-Davvero, Agatha?!- rise l'altro.
-Non mi sentivo pronta, che ci vuoi fare? Invece Sophie stava per interrompere la cerimonia perché mi ero rifiutata di mettermi un fiocco dietro al vestito come voleva lei; me l'ha detto Hort a pranzo-
-Io non volevo invitarlo...- borbottò Tedros. Agatha gli diede una gomitata.
-Ma dai, che sotto sotto siete amici!-
-Moooolto sotto- commentò l'altro.
Continuarono a camminare in silenzio, osservando i roseti in fiore, gli alberi carichi di frutti e la moltitudine di piscine e piscinette che Re Artù aveva fatto costruire tempo addietro.
-La cosa che mi sorprende più di tutti- sussurrò allora Agatha - è essere qui. Insomma, ne abbiamo passate tante...-
-Diverse guerre tra Bene e Male, una tra Maschi e Femmine, Sophie e le sue fasi da strega, Rafal, il tuo gatto...- elencò il ragazzo.
-Eppure siamo riusciti ad avere il nostro lieto fine, anche se parecchie volte...-
-TROPPE volte, vorrai dire- la interruppe lui.
-...Abbiamo pensato di non potercela fare. Invece siamo qui. La ragazza del cimitero e il principe in cerca di amore, insieme, a governare il regno più importante della Selva Infinita- concluse Aggie, stringendosi al suo re. Si sedettero su una panchina in pietra, e lei gli prese una mano.
-E presto ci sarà qualcun altro-
Tedros sembrò come risvegliarsi da un incantesimo. Guardò Agatha fissa negli occhi, poi le sue iridi scesero alla mano che lei stringeva; la stava posando sopra la sua pancia.
Le pupille del giovane si dilatarono, le labbra si dischiusero parzialmente. Il suo sguardo vagava dalla mano ad Agatha, su e giù, senza controllo.
-Tu sei...- sussurrò sull'orlo delle lacrime.
-Sì- rispose lei, sorridendo, gli occhi che luccicavano. Tedros crollò. Sprofondò il volto nella sua spalla e pianse di gioia, abbracciando la sua regina che gli carezzava i capelli, versando anche lei lacrime.
*Spazio me*
1) SI CHIAMA THAT WOULD BE ENOUGH PER UNA RAGIONE, A 'STO GIRO HO DIRETTAMENTE SCHIAFFATO L'ANIMATIC ALL'INIZIO
2) VOGLIO CHE IL SESTO LIBRO FINISCA CON AGATHA INCINTA