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Era calata la sera.

Paperjam entrò nell'hotel, spingendo il portone di vetro.

La lussuosa holle dell'albergo era stata diroccata, ricoperta di graffiti e con i mobili ribaltati.

Il bancone del ricevimento era ricoperto da cenere di sigarette ed era appiccicoso.

In alcuni angoli, dietro ai mobili, vi erano bottiglie su bottiglie di birra.

Le finestre erano rotte, e i cocci in vetro si mischiavano a quelli delle bottiglie.

-Vedo che abbiamo compagnia...- disse una voce maschile e roca.

Paperjam si girò di scatto, e vide davanti a sé quattro ragazzi, tutti più o meno della sua età.

Forse uno era più piccolo, o forse era solo più basso.

Uno di loro incuteva particolarmente timore: era alto, ricoperto di melma nera e aveva quattro lunghi tentacoli.

Probabilmente era quello che aveva parlato.

Paperjam cominciò a squadrargli da testa a piedi: il più basso aveva una cicatrice su un occhio, era vestito in rosso e lo fissava; un altro, molto attraente, era vestito in modo scollato e sorrideva lievemente.

Accanto a quello coi tentacoli vi era un altro ragazzo, vestito in modo colorato e leggero, con un paio di occhiali scuri.

-Come ti chiami?- gli domandò il maggiore.

-Paperjam.- rispose lui.

Era leggermente spaventato, ma non voleva dimostrarsi tale.

Fece un passo in avanti.

We all start as Strangers ;; Paperfresh ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora