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Una candida mano bloccò quel flusso di infinite lacrime.

Paperjam aprì lentamente gli occhi, posizionandoli su Fresh.

-Non piangere...- disse egli, abbozzando un sorriso rassicurante.

Ma il minore non riusciva a placare quel dolore, come se una ulteriore freccia fosse stata scoccata nel suo fragile cuore.

Si rannicchiò accanto a Fresh, stringendolo a sé e appoggiando il viso sul suo petto.

Si sentiva infinitamente in colpa, affogando nelle sue stesse lacrime in un incolmabile pozzo di disperazione.

Era fragile come una piuma al vento, e sulla sua schiena venivano continuamente accavallate sofferenze truci.

-T-tu... Sei ferito...- balbettò, con la voce rotta dai singhiozzi.

-Già, ma nulla di che...- rispose Fresh, sogghignando sarcasticamente.

-M-morirai...?- domandò in lacrime il minore, non riuscendo a calmarsi.

-No, non morirò...- rispose l'altro, passandogli una mano sulla guancia.

Paperjam la afferrò delicatamente, stringendola e intersecando le dita.

-Me lo prometti?- domandò, fissandolo con gli occhi colmi di sofferenza.

-Te lo prometto.- rispose Fresh, sorridendogli nuovamente.

Paperjam prese lo zaino caduto più avanti, lo aprì e cominciò a cercare il kit di medicina.

Trovò una fiala di disinfettante e delle bende di garza, tornando da Fresh.

Lo aiutò a rialzarsi e a togliersi la felpa di dosso, per poi fasciarlo cautamente.

La ferita era larga, ma non profonda.

Era un lungo taglio che partiva dal collo e arrivava alla spalla.

Quando entrambi si calmarono, si avviarono al balcone del faro.

Il continente era vicino.

We all start as Strangers ;; Paperfresh ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora