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Il sole era alto nel cielo.

La temperatura era a dir poco bollente, da svenire.

I due ragazzi rimanevano uno dietro all'altro, schiena a schiena, immobili e pronti a ogni minimo attacco.

I passi si fecero veloci, leggeri, come se sfiorassero il pavimento.

Davanti a loro scattò un'ombra, intenta a ferire i due viaggiatori, ma Paperjam affondò il coltellino nella carne, perforandola.

Un grido acuto lacerò il silenzio.

Il dolore della ferita era quasi palpabile.

La sagoma cadde a terra con un tonfo sordo, sollevando la polvere e la sabbia, creando una piccola nube.

Appena si dissolse, i due ragazzi chinarono la testa verso il soggetto, continuando a non abbassare la guardia.

Videro un ragazzino smilzo, vestito in modo sbarazzino, che continuava a tenersi il braccio dove Paperjam lo aveva ferito.

Sembrava innocuo, ma non volevano comunque fidarsi.

-Chi sei? E perché ci venivi incontro in quel modo?- domandò Fresh, chinandosi sulle ginocchia.

Il ragazzino non rispose, mentre la maglietta bianca cominciava ad assorbire il sangue e a tingersi di rosso.

Aprì un occhio, nonostante avesse paura di venir ferito nuovamente.

Fresh ripeté la domanda, ma egli non sembrava voler rispondere.

-Parla o ti accoltello.- disse Paperjam, sollevando il mento del minore con una lama.

Lui, spaventato, fece come per aprire bocca, ma uno schiamazzo lo interruppe.

We all start as Strangers ;; Paperfresh ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora