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Era ormai notte quando arrivò nel suo quartiere.

Passò dalla rotonda e attraversò il marciapiede, riuscendo finalmente arrivare nel reticolo delle case.

Intravide in mezzo ai cumuli di rocce la sua vecchia cassetta postale in ferro, ormai ridotta ad una lattina.

Vide le poche mura rimaste in piedi della sua casa, ma di Gradient nessuna traccia.

Si sedette a terra, battendo nervosamente i pugni sul terreno.

Non sapeva cosa fare, gli stava venendo un colpo al cuore dalla preoccupazione.

Poi qualcosa saltò alla sua vista.

Qualcosa di bianco e sottile sbucava da sotto una parete, dove una volta vi era la cassettiera dell'ufficio.

Paperjam si alzò e la raccolse, sfilandola attentamente con le dita.

La esaminò e vide che era una lettera.

Aprì la busta e lesse il foglio.

Era molto rovinato dal tempo, ma era ancora leggibile.

La lesse attentamente, per poi ripiegarla e infilarla nello zaino.

La lettera era di suo padre Error per suo padre Ink.

Error aveva infatti un'altra casa in una città non troppo lontana, da cui, come lui supponeva, sarebbero sopravvissuti dalla catastrofe.

Ma Ink non ne voleva sapere di separarsi da quell'appartamento, ci era nato e ci sarebbe rimasto a vita..

E non voleva che i figli crescessero in città, ma in riva al mare.

Si alzò.

Doveva andare in quella casa.

We all start as Strangers ;; Paperfresh ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora