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La vegetazione, anche se ormai secca, continuava ad aumentare sempre di più.

Finalmente, dopo lunghe ore di camminata, scorsero un cancello di legno dipinto in bianco, che faceva da recinzione a delle viti maturate.

I due corsero verso le viti, cominciando a mangiare l'uva finché non li venne mal di pancia e se la sentirono fermentare nello stomaco.

Fecero una pausa e bevettero un sorso d'acqua a testa.

Paperjam fece di tutto purché Gradient non si addormentasse, ma purtroppo accadde.

Il maggiore sospirò, prendendo in braccio il fratello e sistemandolo all'ombra.

Si girò e guardò la pianura: l'hotel era vicinissimo.

Mancavano pochi passi e lo avrebbe raggiunto.

Magari poteva diventare la loro nuova casa, visto che l'intera costruzione rimase intatta.

Dopo una corsa a perdifiato, cadde sfinito davanti all'entrata.

Quando alzò lo sguardo verso l'edificio, però, capì che qualcosa non quadrava.

Da piccolo era andato spesso a quell'hotel con i suoi genitori, visto che aveva anche le terme.

Era molto lussuoso, e aveva anche una fontana con giochi d'acqua incredibili.

Si ricordava quell'albergo come un paradiso dipinto di azzurro, bianco e oro.

Ora invece si ritrovava davanti un edificio completamente ricoperto di graffiti, scarabocchiato e scrostato.

Anche le grandi vasche, situate accanto all'hotel, erano riempite di acqua putrida e fango, che si era depositato sul fondo.

Capì che c'era qualcun'altro in quel posto, anzi, più di uno solo.



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