Il piano: parte prima

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«Sei sicura che funzioni?» domanda sorpreso.

«Certo, ogni cambiamento che si rispetti inizia proprio dai capelli. Un nuovo taglio e via questo biondo slavato che non ti si addice. Il tuo colore naturale è sempre meglio».

Sento che borbotta ma lo ignoro. Inizio a mescolare il colore nella ciotola, mettendoci fin troppa energia.

I giorni seguenti al suo racconto sono stati molto difficili: ha pianto, poi si è arrabbiato, per poi piangere di nuovo. Ma va bene così, l'importante è che abbia somatizzato ed espulso i cattivi sentimenti.

Pettino i capelli, districandoli dai nodi, e inizio a spennellare il colore partendo dalle radici. Coprire quel biondo orribile sarà una bella gatta da pelare, ma conosco molti trucchi e ci riuscirò.

«Sai che sei davvero forte? Senza di te sarei ancora a piangere come un poppante. Ma la tua idea è davvero valida, anche se non so se riuscirò a metterla in pratica» si sfoga.

«Pete, devi riuscire, non c'è altro modo. Senza offesa, ma quello che ti ha fatto è stato un colpo basso e merita che tu ti vendichi. Alla fine, trovare una ragazza "per finta" non sarà difficile» cerco di semplificare il tutto, sperando che non si tiri indietro.

«E se non trovassi nessuna?»
Ho voglia di picchiarla! L'ha reso così insicuro.

«Pete, sei un ragazzo molto bello, pieno di qualità e con un carattere stupendo.
Nessuna ragazza si rifiuterebbe di frequentarti, anche se per finta» uso un tono sicuro.

«Va bene, mi fido, se lo dici tu» vedo il suo sorriso riflesso nello specchio.

«Dunque, dobbiamo procedere con la prima parte: trovare una ragazza. Preferenze?» dobbiamo sceglierne una che piaccia a lui, che incontri i suoi gusti.

«Non bionda» mormora soltanto.

«Certo, le bionde sono scartate a priori» sto dalla sua parte, Grace è bionda.

«E magari, se non è troppo, che non le puzzi l'alito» mi fa ridere così all'improvviso, che quasi mi cade il pennello di mano.

«Scemo! Dai, concentrati, devo sapere come deve essere nei minimi particolari» lo riporto sulla retta via.

«Allora: vorrei che fosse una ragazza semplice, non appariscente come... hai capito. Magari che le piaccia leggere e vedere i film d'azione», prende una pausa e ricomincia, «Una che non chieda sempre regali o che mi comandi a bacchetta» e anche stavolta lo capisco.
Cerca l'antitesi di Grace.

«Ok, ho capito. Ne ho giusto un paio in mente, tra quelle del club di libri che frequentavo. So per certo che sono brave ragazze e tutte single» la speranza si fa strada nel suo viso, ma dura poco. Un'ombra gli passa attraverso gli occhi.

«Che c'è?» spero che non stia pensando a quella.

«Niente. È solo che... fa nulla, Didi, davvero.
Quando iniziamo?» tutta questa fretta mi appare un po' sospetta, ma non voglio fare polemica, ne ha già abbastanza per conto suo.

«Quando vuoi tu» mi metto a disposizione.

«Stasera?» sa benissimo che questa sera c'è la riunione al club del libro. Anche se non partecipo più, faccio sempre parte del gruppo.

«Va bene. Intanto pensiamo al look, poi ci mettiamo d'accordo per questa sera. Sono certa che le troverai entrambe piacevoli e in gamba. Ma se le cose andassero per il verso sbagliato, dobbiamo pensare al piano B».
Mi guarda stranito.
«In che senso, il piano B?»

«Nel senso che, per ora, ho in mente solo loro due. Se non fossero disponibili dobbiamo cercare altro. Ma non saprei dirti dove. Le ragazze di scuola nostra sono per lo più delle galline. Quindi dobbiamo ragionare per bene» mi limito a questo. Ma vedo che ha capito.

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