Nei guai?

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«Muoviti Lodge, stiamo facendo tardi.»
È fuori dal mio bagno che scalpita.
«Sei palloso» gli dico, uscendo.
Resta a bocca aperta.
«Wow! Sei... Dio, non mi vengono le parole.» Così imbarazzato non l'ho mai visto.
«Sai cosa? Penso di cambiare costume. Questo è a dir poco scandaloso.»
Mi osservo allo specchio: non sto male, ma sono troppo scoperta e non mi piace.

«Non pensarci neppure. Stai divinamente! E del resto non devi preoccuparti, ci sono io che veglio su di te. Inoltre, guarda come sto messo io» su quest'ultimo punto non ho da obiettare. Ha un gonnellino marrone che gli arriva a metà coscia, visto che ha cambiato scelta: è passato da Flintstones a Tarzan.
«Senti, scegliamo altro, per favore? Non mi sento a mio agio così. Il negozio è ancora aperto, possiamo trovare di meglio.»
Ci rimugina sopra, ma alla fine cede.

Andiamo dritti al negozio, sperando di trovare qualcosa.
Il commesso, sempre il solito, ci accoglie con calore.
Spieghiamo cosa succede, restituendo gli altri costumi.
Fortuna vuole che abbia ancora alcune rimanenze; il che è un sollievo.

Ci porta tutto quello che è rimasto: Catwoman, Capitan Harlock e... Il resto non ci interessa. Abbiamo scelto questi due.
Siamo doppiamente fortunati perché non ci fa pagare il nuovo noleggio.
Filiamo di corsa in auto, diretti verso casa.
Manca poco più di mezz'ora all'appuntamento, ma dovremmo farcela.

Il mio costume non richiede molta manutenzione, chiamiamola così.
Devo solo truccare gli occhi e legare i capelli in una coda.
Indosso la mascherina, metto uno spesso strato di rossetto rosso e sono a posto.
In teoria dovrei mettere degli stivali neri col tacco, ma dato che dovrò ballare voglio essere comoda.
Opto per degli anfibi alti, neri.
Ora sì che mi sento bene.

La porta si spalanca facendo entrare Capitan Harlock.
«Ciao, gattina. Che ne pensi?»
«Penso che stai davvero benissimo. Certo, le ragazze ti avrebbero preferito mezzo nudo, ma per me è meglio così.»
Faccio una giravolta, così da avere il suo parere.
«Sexy e pericolosa. Sembri una pantera» mi fa ridere, soprattutto per il tono che usa.
«Andiamo, uomo dello spazio. Stanno arrivando.»

Scendiamo di sotto e veniamo intercettati dai miei, che ci scattano un sacco di foto.
Un saluto veloce e raggiungiamo gli altri.
Siamo bene assortiti, come gruppo.
Oltre a noi ci sono: Pochaontas, Cenerentola, Lupin, L'uomo Tigre e Superman.

Il traffico è in tilt, ma per fortuna Lenny conosce molte scorciatoie che ci fanno guadagnare tempo.
Arriviamo al parcheggio della Broken, che è stipato fino al campo da football.
Ma riusciamo a trovare posto, parcheggiando in mezzo a due cassonetti.

«Forza, muoviamoci!» Dawson è più eccitato che mai.
Sarà per la gonnella corta della sua Pochaontas? Probabile, se non certo.

All'interno dell'istituto c'è il marasma.
Le luci sono soffuse, la pista è già piena e, in più, c'è una fila chilometrica allo stand dei drink.
«Wow» Peter non riesce a dire altro.
Ma come se avesse preso la scossa, si rianima tutto assieme, trascinandomi a prendere da bere.

«Stasera ci diamo dentro di brutto. Poi resti a dormire da me. L'ho già detto ai tuoi.»
«Sì, capitano! Ai suoi ordini.»
Mi stupisce questa sua intraprendenza, ma va bene così.
«Indovina chi si è vestita da Wilma Flintstones?» mi dice.
Mi guardo attorno, la vedo e scoppio a ridere.
«Quella deve essere la versione hard della povera Wilma!
Uno starnuto e le si vedrà tutto, per quanto è corto quel vestito!»
«Sai, questo è uno dei motivi per cui ti apprezzo molto e ti stimo.
Non sei mai eccessiva, non ti metti mai in mostra, nonostante tu abbia tutte le carte per farlo e per far girare la testa ai ragazzi.»

Alza la benda che ha sull'occhio e mi guarda solennemente.
Non so che cosa dire, presa in totale contropiede.
«Uhm, beh... Grazie. È bello sapere che mi vedi così.»
Certo, avrei potuto essere più espansiva, ma sono un po' nel panico.

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