È un incubo

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Manca ancora un quarto d'ora all'inizio delle lezioni e sono più nervosa che mai.
Passeggio avanti e indietro davanti al muretto su cui ci troviamo tutte le mattine.
I miei amici ancora non ci sono e neppure lui. In compenso, sento le risatine e gli sguardi malevoli che mi rivolge la bionda. Mi siedo, cercando di calmare il battito impazzito.
Affrontare il discorso con Pete è la cosa giusta da fare, anche se mi tremano le ginocchia.
Alzo lo sguardo e li vedo arrivare tutti insieme. Peter si ferma un attimo, dopo avermi notata, ma subito dopo parte a corsa.

Mi arriva davanti, mi afferra e, sollevandomi, fa una giravolta.
«Ciao tesoro! Oggi è proprio una bella giornata.»
Evidentemente mi sono sbagliata; forse non sta meditando di tornare con lei.
«Per essere lunedì, è davvero una giornata favolosa.
Ma dimmi, com'è che sprizzi gioia da tutti i pori?» la curiosità mi mangia viva.
«Ieri ho parlato con Grace. Le ho detto chiaro e tondo che è finita.
In via permanente!»
Non capisco: ha fatto tutto per conquistarla di nuovo, e adesso non la vuole?

«Ah, capisco.» Una replica arguta, la mia.
«Beh, devo farmi vedere distaccato e disinteressato, se la voglio riavere.»
Ecco, adesso mi torna. Il problema è che le parole di lei non ne vogliono sapere di uscire dalla mente.

«Bravo! Sono orgogliosa di te.»
Succede in un attimo: mi cattura tra le sue braccia e mi bacia appassionatamente, davanti a tutto il corpo studentesco che applaude e grida.
Se non fosse per la campanella saremmo ancora appiccicati come piovre!

«Andiamo, andiamo, prima di fare tardi! A proposito, venerdì c'è la festa in costume, hai già deciso come ti vuoi vestire?» mi chiede.
«Che festa? Mi sono persa qualcosa?» non ho idea di cosa stia parlando.

«Ma tu il blog scolastico lo guardi mai? Sei incredibile!
Comunque, visto che il gemellaggio con la Broker è andato a buon fine, i due istituti hanno deciso di festeggiare. Ed ecco svelato il mistero.
Il tema sarà: cartoni animati degli anni '80. Non è necessario essere vestiti come le coppie dei cartoni; basta che rispettiamo il tema.»

«Ma dai! Carina come idea. Devo fare una ricerca e trovare qualcosa. Tu da che ti mascheri?» dobbiamo quantomeno essere in sintonia sulla scelta di abbinamento.
«Fred Flintstones» sghignazza compiaciuto.
«Oookay, troverò qualcosa che vada bene.»

Parliamo anche con gli altri, scambiandoci pareri sulle scelte di vestiario.
Rimandiamo il resto della conversazione all'ora di pranzo e ognuno va nella propria aula.

***

«Okay, molla Kavinsky e vieni con me a noleggiare un costume!» Sharon non mi lascia molta scelta.
«Ehi, Pete, torno con Sharon. Andiamo in centro a cercare qualcosa per venerdì. Ti scrivo dopo...» gli strillo, di modo che mi senta.

«Va bene, a dopo amore» uno svolazzo della mano e si reimmerge nella fitta conversazione con Joko.
La mia amica mi strattona fuori, con la sua consueta fretta.

Per tutto il tragitto non facciamo che cantare a squarciagola. Lei è felicissima, deduco che ci sia lo zampino di Dawson dietro quel sorriso mangiamerda.
«Smetti di cantare e sputa il rospo!» la comando a bacchetta, lei apre bocca e riversa un fiume di racconti.
Finalmente si sono messi insieme, era ora. E andranno alla festa come coppia.

«Sono davvero felice per voi, siete così belli!» ed è vero.
«Lo sooo» non fa che emettere gridolini, sospiri e parole allungate. Ah, l'amore!

«Devo trovare qualcosa che spacchi, per la festa! Voglio che tutti ci guardino con invidia.»
Le tiro uno scapaccione ed entriamo.
Passiamo in rassegna ogni costume; fortuna vuole che abbia fatto un'approfondita ricerca, durante l'intervallo. Ma quel che cerco non si trova qui. Però, posso sempre chiedere al commesso.
Mi avvicino alla cassa, lui sorride.

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