Mi osservo attentamente allo specchio: i lunghi capelli scuri, gli occhi nocciola, la bocca un po' troppo carnosa. Un corpo snello, ma senza le forme da pin-up che tanto piacciono ai ragazzi d'oggi. Ho le gambe lunghe, nonostante sia poco alta, ed è forse il mio unico pregio.
Eppure, a quanto dice la mia amica, molti ragazzi mi fanno la corte.Smetto di pensare a queste sciocchezze e finisco di prepararmi; tra poco verrà a prendermi, usciremo insieme. Ancora non so dove andremo, nel messaggio non mi ha rivelato il posto, ma andrà bene comunque.
Sento una strana agitazione pervadermi, man mano che passano i minuti.«Tesoro, c'è qualcuno per te», mi richiama la mamma dal piano di sotto. Se è lui, si è presentato in anticipo, ed è una buona cosa. Su questo aspetto siamo molto simili, non mi piacciono i ritardatari.
Scendo con calma le scale; ho messo un po' di tacco e non voglio arrivare alla porta rotolando.
Entro nell'ingresso e trovo la mamma che parla con lui. Ride di non so cosa.«Ciao, sei in anticipo» lo saluto.
«Sempre. Non mi piace aspettare e mi metto nei panni delle persone con cui ho appuntamento. Comunque, stai benissimo» mi sorride.
La mia mise gli piace, anche se sono vestita semplicemente: dei jeans, una camicetta viola e un paio di stivaletti a mezzo polpaccio.
Allunga una mano e dice: «Andiamo?», la afferro e lo seguo fuori.
Accostata al marciapiede c'è una bellissima moto nera.«Bastian, è tua?»
«Sì. È la mia ragazza. Scherzi a parte, non hai paura, vero?» si preoccupa.
«Non saprei; non sono mai salita su una moto. Basta che non corri come un pazzo!» gli sorrido perché in realtà non mi spaventa, anzi.
«Non lo farei mai! Sono un ragazzo responsabile, soprattutto se ho qualcuno di cui preoccuparmi. Allora, ti spiego un paio di cose: metti bene i piedi sulle staffe quando sali, non vorrei ti facessi male. Poi, tieniti stretta alla mia vita, ho bisogno di avere le spalle e le braccia libere per guidare, ok?»
Gli faccio un cenno, lui sale. Seguo le sue direttive, dopo che mi ha passato il casco, mettendo le braccia attorno alla vita. Ma tutto quello che riesco a pensare è che profuma di buono. Un odore particolare: un misto tra detersivo per i capi, dopobarba e sapone. Percepisco anche una scia di muschio bianco.
«Hai messo il profumo?»
Sono curiosa di sapere se ho indovinato.«Solo un paio di spruzzi, niente di più. Mi piace presentarmi bene agli appuntamenti. Ma se preferisci, la prossima volta puzzerò come una capra.»
Mi fa ridere a crepapelle, facendomi compagnia.«Allora, dove mi porti?» la curiosità cresce.
«So che è un posto banale, ma c'è una fiera qui vicino. Se non ti va possiamo andare da un'altra parte.»
«Va benissimo. Mi piacciono le fiere, ci sono tanti stand, molte persone.
E sappi che ti costringerò a salire sulla ruota panoramica» gli impongo.«Ai tuoi ordini signorina! Pronta?», mi stringo di più a lui, facendogli capire che lo sono.
Mette in moto ed è come se ricevessi la scossa: la motocicletta vibra e ruggisce sotto di noi. Il rombo del motore mi cattura, come fosse parte di me. Sento il cuore che batte ad un ritmo forsennato, ma senza alcuna traccia di spavento.
Solo eccitazione e, forse, qualcos'altro.Inserisce la marcia e dà gas. Non corre, come promesso, ed è molto attento e cauto. Non compie manovre sconsiderate.
«Sei davvero bravo a guidare» mi complimento.
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SIAE Volevo Dirti Che Ti Amo [Noah Centineo//Jacob Elordi]SU AMAZON.
Teen FictionPete e Didi sono migliori amici da sempre; vivono in case adiacenti, frequentano la stessa scuola ed escono con lo stesso gruppo di amici. Entrambi hanno caratteri molto simili: solari, sempre pronti allo scherzo, molto generosi e altruisti. Anche s...