Broken bones and empty screams

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- Alle 20:00 al solito posto?-

- Sì, non vedo l'ora-

Il messaggio di Ayden mi restituisce il buonumore. Aspetto con ansia che scocchi l'ora per poterlo rivedere.

Già che le cose a scuola non vanno molto bene; abbiamo da poco saputo che Pete e Grace hanno rotto, in via definitiva.
A quanto è stato detto, l'ha lasciata lui perché non riusciva a fidarsi nonostante l'impegno che aveva messo nel ricominciare la relazione. È stata una grossa rivelazione, presa molto a cuore soprattutto dalla mia amica.

Ha cercato di confortare entrambi, dedicandosi di più a Grace, che sembrava la più provata tra i due. Kavinsky, infatti, è quello più sereno e sollevato. Anche se, ad essere onesta, sembra averci sofferto abbastanza. Ma si sa, il Karma è una brutta bestia. Non faccio che tenere d'occhio l'orologio, maledicendo il passare del tempo così lento.

«Sharooon» la voce di mia madre, che mi urla dalla stanza attigua.

«Che vuoi», non risparmio una replica scontrosa.

«Vieni qui, ti devo far vedere il mio abito», prosegue, come se me ne importasse qualcosa. Il parassita è sempre steso sul divano, con una bottiglia di birra in mano. Entro nella loro camera, che a dire il vero pare un immondezzaio, osservando quella donna con indosso un vestito bordeaux.

«Bello» la faccio contenta, uscendo subito dopo da quella stanza e dalla casa. Non resisto un momento di più, rinchiusa in quella che oramai è diventata una gabbia. Ogni volta che mi guardo attorno mi si spezza il cuore, nel vedere come le cose siano precipitate in fretta. Vorrei che papà non fosse morto, che mia madre non avesse mai incontrato quello stronzo. Vorrei... fuggire, già adesso, magari con Ayden. Anche lui non ha alcun motivo per restare. Suo fratello non vuole sentire ragioni, né parlare con lui e chiarirsi. Ma senza un lavoro, un titolo di studio e un posto dove stare, come potremmo scappare? Sarebbe come buttarsi da un dirupo, sperando di trovare un cumulo di materassi ad attenderci, anziché la dura terra, o la roccia.

Non sono una che si lascia spaventare facilmente, ma non ho neppure voglia di vivere di espedienti, o aspettare che la fortuna mi ripaghi, dopo tutto il dolore provato.

Mi dirigo svelta alla spiaggia, aspetterò lì Ayden, anche se in anticipo di diverse ore.

Mentre attraverso la strada noto un particolare: il tipo con cui stava parlando la sera che ci incontrammo. È sempre vestito nello stesso modo: anfibi scuri, pantaloni e maglietta neri, un cappello calato in testa, anche se ci sono più di 35°.
Un ragazzo singolare, questo è poco ma sicuro. Ma la domanda che più preme nella mia testa è: in che rapporti è con il mio... nuovo amico?

Il tizio si volta e mi vede. La sua espressione torva mi fa capire che non gradisce l'esame accurato a cui lo sottopongo. Fingo di essermi incantata, scuotendo la testa e traversando di corsa l'incrocio. Allacciandomi le scarpe controllo che non mi segua, tiro un sospiro di sollievo visto che è sempre fermo nel solito punto, ma col telefonino in mano.

Tolgo del tutto le scarpe e vado a sedere sotto la guardiola dei bagnini. A quest'ora non c'è quasi nessuno in spiaggia. Posso godermi il mare in tutta tranquillità. Più che altro il suo movimento perpetuo.

Riesco anche a fare un sonnellino, che poi si rivela essere una vera e propria dormita, che viene interrotto dall'arrivo del biondo.

«Ehi, bella addormentata» mi saluta, aiutandomi ad alzarmi.

«Ciao, vichingo, sono crollata. Stanotte non ho dormito affatto. Mia madre e la zecca si davano un gran daffare, nel letto» gli racconto, come lui fa con me.

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