Progetti e decisioni

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Il ritorno da scuola non è stato dei più felici. Anche adesso, sotto la doccia, il malessere mi avvolge. Nonostante la temperatura esterna sia elevata io ho freddo. Anche se sono sotto il getto di acqua bollente, i brividi mi sconquassano. È da metà mattina che ho la testa che mi scoppia.

Apro la porta del box quando un capogiro fortissimo mi coglie; sento le gambe deboli, il cuore che galoppa e la testa che ronza. Mi aggrappo come posso alla cornice plastificata. Ma a niente serve, dato che lo svenimento incombe. Crollo a terra, senza più consapevolezza di me, del mio corpo.

Solo il freddo del pavimento aiuta i miei sensi a risvegliarsi. Apro gli occhi con fatica immane, sentendomi scuotere dal freddo. Batto i denti ma mi rialzo, anche se con molta cautela. La testa mi fa male il doppio; probabilmente per il colpo che ho preso. Le mattonelle blu notte sono impregnate dell'acqua che è scivolata dal mio corpo. C'è ancora un barlume di vapore che permea tutta la stanza. Fortunatamente ho chiuso il rubinetto, prima di avere il malore. Afferro l'accappatoio e lo stringo forte a me, sperando che mi arrechi un po' di sollievo.

Devo anche uscire con Bastian, andiamo a cena fuori, come mi ha detto oggi, dopo la rissa.

Cammino fino alla camera, appoggiandomi alle pareti. Mi sento instabile e non sono certa di riuscire a reggermi sulle mie gambe. Arrivo al letto e mi siedo stancamente. Apro il cassetto del comodino e prendo il termometro digitale; avrò la febbre di sicuro.
Aspetto impaziente il trillo, e quando arriva non mi stupisco nel vedere i numeri sul display: 38,4 ci mancava solo questa.

Cerco un'aspirina, che fortunatamente trovo subito. Altro punto a favore sono il bicchiere e la brocca di acqua che ho posati sopra al mobiletto. Aspetto che si sciolga e bevo tutto d'un fiato. È la nostra seconda uscita e non voglio tirarmi indietro; ci rimarrebbe male e abbiamo ancora tante cose da dirci. Soprattutto non voglio pensi che mi stia tirando indietro, a causa di quello che è successo a scuola. Non per ultima la novità di cui mi ha parlato, o era una sorpresa?

Scruto senza interesse il contenuto del mio armadio. Mi manca la voglia di farmi bella, mi prenderà per come sono, quest'oggi.
Tiro fuori dei pantaloni neri e una maglia a maniche lunghe grigio fumo. Prendo anche il giubbotto in ecopelle, sembrerò strana, ma almeno non peggiorerò la situazione prendendo freddo. Beh, freddo non è, ma poco importa.

Truccarsi è fuori discussione, in questo stato riuscirei solo ad apparire come un clown. Meglio rimanere acqua e sapone, tanto mi ha già vista al naturale.

Lego soltanto i capelli in una coda disordinata; più che altro perché mi tremano le mani. Ma una cosa positiva c'è: l'aspirina ha fatto effetto, e adesso sto sudando. Sento la fronte più tiepida, rispetto al calore lavico che emanava prima. Peccato che la gola ancora non sia del tutto a posto. Ho ancora un residuo di bruciore, che di certo non è piacevole.

Il campanello mi lascia per un attimo sorpresa. Ho davvero perso tutto questo tempo? Deve essere lui per forza, non c'è altra spiegazione. Prendo la borsa e scendo.

«Ciao, accidenti come sei bella» mi saluta. Ricambio con un sorriso. Sta molto bene anche lui, come sempre.

«Anche tu sei spettacolare» ma più che un complimento esce un verso gracchiante. La raucedine non vuole saperne di andare via.

«Ti senti bene?» è un buon osservatore, come aveva detto lui stesso.

«Un po' di febbriciattola, nulla di che. Andiamo?», mi guarda in un modo strano, ma evita di discutere.
O almeno credo io. Mi aggrappo al suo braccio, temendo una nuova ricaduta.

«Tesoro, stai male, si vede. Rimandiamo.» Non lo chiede, ha già deciso.

«Ma no, è una cosa da niente. Ho solo qualche linea, non sto per morire» uso appositamente un tono leggero, non voglio rinunciare alla serata.

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