capitolo sette

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"Tutto pronto ragazze?" eravamo all'aeroporto di New York mentre Jenji e le altre ragazze ci salutavano noi facevamo la fila per l'imbarcazione.
"Si, non vedo l'ora di arrivare" esclama Uzo battendo le mani come una ragazzina
"Non entusiasmarti troppo il viaggio è lungo" sento dire da Nat
Io non avevo detto una parola da quando eravamo partite, non ci riuscivo proprio, sembravo come imbambolata.
"Tay tutto bene?" Tasha si avvicina
"Alla grande, sarà fantastico" dico alzando leggermente le labbra all'insù per rassicurarla

Dopo alcuni minuti saliamo finalmente sull'aereo e prendiamo i posti assegnati, ovviamente la fortuna non poteva girare dalla mia parte e quindi mi toccava stare seduta vicino a Laura. Io mi trovavo accanto al finestrino, poi c'era Laura e dietro di noi c'erano Uzo e Nat.
Il capitano ci avvisa della partenza e subito chiudo gli occhi per rilassarmi.
Sarà un lungo viaggio meglio riposarsi per l'evento che avremmo avuto poi il giorno dopo.
——
"Tay, Tay, ti vuoi svegliare" sento la mano di qualcuno che mi scuote in modo brusco
"Che c'è? Cosa è successo?" Dico ancora impastata di sonno
"Siamo arrivate" Laura mi accenna un sorriso
Non faccio in tempo a rispondere che L hostess ci avvisa che stavamo atterrando.

"Finalmente mi facevano male le gambe per tutto quel tempo seduta" afferma Nat cominciando a saltellare sul posto
"Invece la piccola Tay ha dormito come un ghiro" esclama Uzo ridendo a crepapelle
"Cosa c'è da ridere? Questa notte non sono riuscita a dormire, ero stanca" affermo mettendo un finto broncio
"Facevi ridere tu Tay, mentre dormivi avevi la bocca aperta e russavi, russavi proprio tanto" mi giro e noto che anche Laura sta ridendo, ero davvero così divertente?
"Okay ora basta" dico puntandole il dito contro

Ad un tratto sentiamo un clacson, tutte e quattro insieme ci voltiamo e davanti troviamo una limousine nera.
"O mio dio" esclamiamo meravigliate
"Forza andiamo" dice Tasha prendendo la mia mano fra la sua.
——
"Buongiorno signorine" wow l'accento italiano era un qualcosa di magnifico
"Buongiorno, abbiamo una camera riservata per le signorine Schilling, Prepon, Aduba, Lyonne." afferma Nat prendendo le redini
"Subito, ecco a voi la chiave, si trova al piano di sopra. Buona permanenza" ci consegna la chiave e subito andiamo verso la stanza.

La camera era fantastica, avevamo una cucina, due bagni, uno in ogni stanza e poi all'interno di una delle due stanze c'era una vetrata dalla quale si poteva osservare tutta Roma. Era davvero stupenda.

"Allora come ci sistemiamo con le stanze?" chiede ad un tratto Laura
"Facciamo così, visto che io e Uzo diciamo che non amiamo vedere le cose dall'alto, tu e Tay andrete nella stanza con la vista mentre noi due nell'altra" afferma sbucando dal nulla Natasha
No. Lei non poteva farmi questo, sapeva benissimo della situazione in cui mi trovavo. Non poteva farmi dormire nello stesso letto di Laura.
"D'accordo per me va bene" dicono loro senza dare minimamente importanza alla mia presenza.
Appena Laura si dirige verso la stanza io corro andando a prendere per i capelli Nat.
"Cosa cazzo ti è saltato in mente?" le dico infuriata
"Tay tu lo sai che io soffro di vertigini, poi ogni sera mi tocca raccogliere il vomito e non ne ho voglia. Poi vedrai che andrà tutto bene, tu non le parlare molto e non succederà nulla" mi lascia un bacio sulla guancia e scappa nella sua camera.

Non solo dovevo trascorrere quattordici giorni con Laura, ma mi toccava anche dividerci la camera. Fantastico direi.
——
"Da che parte vuoi stare?" Mi chiede Laura appena metto piede in camera
"Per me è uguale" le rispondo evitando il suo sguardo
"D'accordo, visto che almeno un po' ti conosco mi metto io dalla parte del vetro. Anche se ami queste cose hai sempre paura di vederle di notte" sposta la sua valigia dall'altra parte del letto
"Direi che mi consoci allora" ci guardiamo per una manciata di secondi che però sembrano infinti per me.
"Tutto bene Laura?" chiedo vedendola più giù del solito.
"Si, beh no, non lo so in realtà" risponde ridendo da sola
"Se vuoi parlare ci sono" mi avvicino a lei e mi ci siedo accanto
"Facciamo così Tay, stasera ti racconto quello che ho e poi ci vediamo un bel film se a te va" prende la mia mano fra la sua e la stringe. Forte. Il suo calore riusciva a farmi sentire meglio, come poteva riuscirci?
——
Dopo il lungo viaggio avevo bisogno davvero di una bella doccia rilassante, sia per togliermi tutto lo stress che avevo accumulato, sia per distrarmi ancora dal suo tocco delicato.
Era impossibile come mi rendeva una bambina quella donna, i suoi occhi verdi mi provocavano un senso di pace ma soprattutto mi rendevano debole, per non parlare poi dei suoi magnifici capelli corvini. Erano stupendi e ogni volta che le passavo accanto riuscivo a sentirne l'odore alla vaniglia mischiato al cocco.

"Per quanto ne hai Tay?" Sento urlare da Laura
"Sto uscendo, arrivo" chiudo il getto d'acqua ed esco.
"Ce l'hai fatta" mi dice correndo verso il bagno
"Mi stavo facendo la pipì sotto" continua da dentro
"Me ne sono accorta" rido della sua espressione di poco prima
"Sei pronta per stasera?" mi chiede uscendo dal bagno
"Cosa c'è stasera?" mi tocco la nuca non capendo
"Ah già eri sotto la doccia, andiamo a mangiare ad uno dei ristoranti più pregiati di Roma. Non vedo l'ora di assaggiare la cucina Italiana sicuramente sarà buonissima" era così felice che riusciva a trasmettere la gioia anche a me
"Allora corro a prepararmi già sono le 19:30" dico mentre guardo il telefono
"Dimenticavo di dirti che usciamo per le 20:00, quindi si ti devi muovere" mi fa l'occhiolino e poi torna a truccarsi.

Resto alcuni secondi incantata dal suo tocco leggero e soffice per poi dedicarmi anche io al trucco.
——
Il ristorante era fantastico, soprattuto molto lussuoso, il direttore ci aveva riservato un posto tutto per noi, dovevamo salire alcune scale e ci ritrovavamo al di sopra di tutti, li vicino c'era una piccola terrazza dalla quale osservavamo tutta la città, a parte noi quattro c'erano dei musicisti che a mio parere erano bravissimi.
È stata una delle serate più belle in tutta la mia vita, niente era andato male, io e Laura riuscivamo a parlare tranquillamente, io ero controllata nel baciarla e ci eravamo divertite molto nel ricordare vecchie esperienze passate insieme. Fino a quando non successe un piccolo disastro.

Sul letto Laura mi stava raccontando della sua relazione con Ben, io ero totalmente assorta nei mie pensieri che non la stavo neanche ascoltando, guardavo solamente come si muovevano lentamente le sue labbra carnose e ne ero totalmente incantata.
Fino a quando non mi sporsi troppo verso di lei, non riuscivo a controllarmi, sembravo come ipnotizzata.

"Ma che stai facendo?" la sua voce rauca e profonda mi fece tornare alla realtà.
Realizzando cosa stessi facendo. Ora mi trovavo davvero nei guai, la mia faccia era a pochi centimetri da lei, stavo davvero per baciarla? Cosa mi è preso? Ora come le spiegherò tutto?

• in your arms• // LaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora