Capitolo 18

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《E questo? Secondo te mi starà bene?》mi domanda Christine riferendosi ad un abito da sposa appeso su un attaccapanni.

Ancora non è decisa la data del matrimonio, ma lei già vuole prendere un vestito.

E poi perchè doveva portarsi dietro proprio me? Non aveva nessun altro disposto a sorbirsi le sue lamentele su ogni abito?

《Non lo so Christine, dovresti provarlo per saperlo》rispondo esasperata.

《Nah, questo ha troppi merletti. E questo? Che ne dici?》

Di questo passo non troverà mai un abito che le piaccia.

Rispondo che è molto bello senza neanche guardarlo, mentre messaggio con Jenny.

Dopo il nostro dialogo di ieri è tornato tutto normale, anche troppo.

È come se non fosse successo nulla, ma credo che questa domenica ci sarà un'altra persona a controllare che io non mi butti.

- È riuscita a trovare un abito?

- Non ancora. Credo che se indossasse una tovaglia si lamenterebbe di meno.

- Ahahah trova una scusa ed esci di là, facciamo un giro.

Ci penso un po' su e poi scrivo:
- Secondo te ci crede se le dico che ho fame?

- Conoscendoti chiunque dovrebbe crederti, però secondo me sarebbe meglio se le dicessi che io ti ho ricordato che domani abbiamo una verifica.

Sorrido. Jenny mi conosce proprio bene.

Esco da questo dannato negozio usando la scusa che mi ha fornito la mia migliore amica e poi vado verso il nostro punto d'incontro.

《Quando mi hai detto che eri in un negozio per abiti da sposa ti ho immaginata con un vestitino rosa confetto a fare la damigella》mi dice Jenny non appena mi vede.

《Non ci penso minimamente》bofonchio prima di scoppiare a ridere.

《Allora...》Jenny indugia un po' 《Non vuoi proprio venire stasera?》

Sembra davvero dispiaciuta, e io ho davvero tanto bisogno di svagarmi.

《Beh, potrei aver cambiato idea... tre ore in quel negozio mi hanno fatto capire che mi serve una distrazione!》

Jenny esulta, per poi urlare che è già tardi e dobbiamo andarci a preparare, così la seguo a casa sua.

Telefono a mio padre che mi da il permesso di rimanere fuori questa sera e poi io e la mia migliore amica ordiniamo delle pizze da asporto.

Quando abbiamo finito di cenare do uno sguardo al cellulare prima di lasciarmi truccare da Jenny: una dozzina di chiamate perse.

È stata Christine.

La richiamo su consiglio di Jenny.

- Amanda! Finalmente ti degni di rispondere a tua madre!

Già per questo avrei voglia di urlarle contro.

- Dove sei adesso?

- Sono a casa di Jenny, ci stiamo preparando.

- Preparando per cosa? Tu non vai a nessuna festa! Non ci sarà nemmeno tuo fratello! Adesso mando tuo padre a prenderti, aspettalo lì.

- Christine, ho diciannove anni, e mio fratello è più piccolo di me. Non ho bisogno del babysitter.

E poi non resisto all'impulso di chiuderle la chiamata in faccia.

《Sei stata grande!》mi dice Jenny battendomi il cinque.

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