Capitolo 3

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- Ciao Amy! Come mai non c'eri oggi?

Le dico che non mi sentivo bene sperando che non mi chieda i particolari. In questi mesi ho usato le scuse più disparate per coprire le visite e, anche se lei non dice nulla, credo che in realtà abbia capito che c'è qualcosa sotto.

Anche per questo le voglio bene: capisce che se le mento è per qualcosa di importante e che è meglio non aggiungere niente.

- Sai, sembra che a scuola sia arrivato un ragazzo nuovo. Chissà, magari è carino. Oppure fa schifo e ha illuso tutte le ragazze dell'istituto.

Il più grande difetto di Jenny è che qualche volta diventa logorroica.
Soprattutto quando parla di serie tv o di ragazzi.

La ascolto mentre blatera a proposito di questo nuovo compagno. Sinceramente non mi interessa per niente, in fondo sarà solo un altro che mi guarderà come la poverina a cui è morta la madre, come tutti fanno da due anni.

Non sopporto quando la gente mi guarda con compassione.
E non sopporto quando qualcuno mi dice "ti capisco". Non è vero, non puoi capire. Non può farlo nessuno.

Per mio fratello è diverso, perchè lui è stato capace di andare avanti e ha continuato a divertirsi, mentre io mi sono chiusa in me stessa abbandonando qualsiasi amicizia al di fuori di Jenny.

Così lui si è guadagnato la popolarità, mentre a me rimanevano gli sguardi di pena.

Anche questo c'entra con la mia voglia di morire. Vorrei che qualcuno mi stesse vicino perchè vuole farlo, non perchè faccio pena.

Rimango ancora un po' a chiacchierare al telefono, poi lei chiude la chiamata per tornare in classe.

《Amanda, vieni a pranzare?》 mi chiede Christine facendo capolino dalla porta.

Christine dovrebbe essere la mia seconda madre. La verità è che nessun'altra donna potrà mai esserlo.

Lei e mio padre stanno insieme da più di un anno, ma due mesi fa hanno deciso di sposarsi e Christine si è convinta che per me e Michael doveva essere una figura materna.

Ha cominciato a immischiarsi nei nostri affari, vuole conoscere i nostri amici e a volte perfino ci sgrida su cose che mio padre ci aveva sempre lasciato fare.

Io provo a sopportarla, mentre Michael proprio non ci riesce.

Poi, in cucina è un disastro.

Purtroppo adesso mio padre lavora, quindi sono costretta a mangiare quello che ha preparato Christine.

Una volta Michael, dopo aver mangiato un suo piatto, aveva dovuto passare due giorni in bagno.
Spero solo di non rimanere intossicata.

Goccia d'acquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora