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"E poi arrivò Lenin." sussurrò Jeongin, giocherellando col suo piercing al labbro.

"Non ancora. Però iniziano le rivolte del popolo e quindi Minho e Han iniziano a vedersi sempre meno, poiché il soldato è sempre impegnato costantemente con i turni di guardia." spiegò Chan, dondolandosi sullo sgabello. Si stava divertendo molto a raccontare quella storia al giovane davanti a sé, un po' perché gli piaceva da morire narrare quella storia d'amore - la sua preferita fra l'altro-, e un po' perché amava osservare tutte le espressioni di Jeongin. In quel momento, il moro era più corrucciato del solito.

"A Febbraio lo zar abdica. Questo me lo ricordo bene però."

"Esatto I.N. . Ma neanche suo fratello Mikhail vuole prendere il posto al trono, così si forma un governo provvisorio."

"Ma in realtà non aveva così tanto potere come sembrava, perché il comunismo aveva già preso piede in lungo e largo." continuò Jeongin, sforzandosi di ricordare il più possibile.

"Bravo!" esclamò entusiasta Chan, guardando il biondo battere le mani a sé stesso. "Sei proprio un bimbo." aggiunse poi, facendolo imbronciare.

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