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Settembre 1917, San Pietroburgo.

Minho e Han avevano passato tutta l'estate a baciarsi ovunque. Si baciavano appena svegli se avevano dormito insieme, si baciavano prima di andare a letto se non potevano dormire insieme. Si baciavano quando Minho lo trascinava in stanze buie e abbandonate perché sentiva la sua mancanza, si baciavano quando Anastasija finiva la lezione e scappava via per portare qualcosa da mangiare a Minho. Le labbra del riccio erano ormai diventate come una seconda casa per lui e non poteva più farne a meno. Avevano provato anche ad andare oltre i baci, anche perché più passava il tempo più diventavano passionali e voraci, accompagnati da mani che fremevano di toccare qualsiasi lembo di pelle.

Una sera di Agosto nella camera di Han, Minho era persino riuscito a spogliarlo lasciandolo a petto nudo e giocando col suo collo, leccandoglielo, succhiandolo in diversi punti mentre erano sdraiati sul letto. La sua mano scorreva veloce verso il basso, giocherellando con l'elastico delle mutande dell'altro.

"Aspetta" aveva detto Han, mentre guardava le dita di Minho immobilizzarsi immediatamente. "Io non ho mai.." pronunciò lentamente, cercando di fare capire al giovane soldato che era completamente inesperto in quel campo. Minho lo baciò sulle labbra, cercando di calmarlo, succhiando quella bocca di cui ormai conosceva ogni sapore. "Ti fidi di me?" gli aveva chiesto, prendendo il suo mento fra le dita e scavando nei suoi occhi azzurrissimi per il desiderio. Han non ci pensò neanche un attimo e annuì deciso, cambiando la risposta ad una

domanda che gli era già stata fatta mesi prima. Minho sorrise, lasciandogli un leggero bacio a fior di labbra e scendendo di nuovo giù col volto. Questa volta Han non lo fermò quando Minho infilò la mano dentro i -

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