13) Il matrimonio di Sabina

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Sembri un padre fiero.
Emozionato, teso come una corda di violino, quello stesso strumento che hai rivelato rappresentarti più di tutti.
Sei avvolto da un completo nero, ti da un'aria da intellettuale, quel fiore bianco all'occhiello ridimensiona quell'immagine da snob e ti riporta con i piedi per terra.
I capelli scompigliati, ti fanno essere il mio Ermal di sempre.
Gli occhiali da sole scuri, celano una tensione palpabile dal tremolio delle tue gambe, dai tuoi continui sbadigli, e dal tuo non saper star fermo.

Tua sorella si sposa e ti ha chiesto di accompagnarla all'altare.
E tu, non hai potuto far altro che cedere piacevolmente a quella richiesta,e sentirti ancora una volta importante nella sua vita.
Fondamentale.
Sono sincera, anche io sento di aver un pizzico di valore in queste nozze.
Sabina mi ha chiesto di aiutarla col suo vestito: sofisticato, brillante e inaspettato, per me che l'avevo sempre vista come una ragazza semplice.
È davvero una principessa, con quella coroncina tempestata di piccoli Swarovski ad incorniciarle il viso.
Non so perché abbia scelto proprio me per questo ruolo, non ho nessuna esperienza in merito e ho passato tutta l'intera operazione di vestitura, con il timore di strapparle qualche ricamo o rompere qualche cerniera.
In compenso, è stato molto emozionante preparare una giovane donna che si affaccia all'amore, con il presupposto e il desiderio che duri per tutta la vita.

Quando la vedi finalmente pronta, il tuo cuore perde un battito e i tuoi occhi sono colmi di stelle da cui non ti vuoi separare.
Le trattieni in quella galassia di protezione e devozione, dove Sabina è la tua navicella spaziale, a cui riservi una rotta sicura e senza ostacoli.
Quando la prendi sottobraccio le tue mani tremano ancora, «sei bellissima», le sussurri sotto voce.
La marcia nuziale in sottofondo non è convenzionale, le note che risuonano sono quelle di "Hallelujah" di Jeff Buckley.
E lì è impossibile non alludere al fatto che ci sia lo zampino del destino, in quella stessa musica scelta da mio fratello, per delle nozze che non sono mai state celebrate.

Ad un matrimonio felice, ho assistito comunque e mi sento onorata di poterlo pensare ad alta voce, e rivelarlo agli sposi, durante lo scambio degli auguri proprio alla fine della celebrazione religiosa.

Miria, la tua dolce nipotina di poco più di tre anni, è in braccio a te e non ne vuole sapere di lasciarti. Hai una strana presa sui bambini e questo è uno dei tuoi superpoteri a cui ancora adesso, non so dare una spiegazione.
Perché a primo acchito non sei uno di quei visi angelici di cui tutti non possono fare a meno, sei spigoloso, sulle tue, distratto e impacciato.
Timido, talvolta indifeso, titubante e insicuro, ma sempre pronto a donare un sorriso sincero e forse è proprio questo, ciò di cui qualcuno ha bisogno per fidarsi di te.
Forse, anche un accenno del tuo bagliore, può bastare a far brillare un'esistenza cupa e senza aspettative, come era la mia, prima che tu mettessi un piede nel mio ufficio.
Ricordo che volevo sbatterti fuori dal primo istante, detestavo il tuo sarcasmo, la tua battuta sempre pronta che andava a braccetto con la mia acidità e che i primi tempi, ci portava a non interrompere nemmeno un secondo i nostri battibecchi.
Poi, è subentrata la tua dolcezza, la tua voglia di prenderti cura di un anima spezzata e riportarla al punto di partenza, sana e salva.
Difficile, scordare la prima canzone che abbiamo ascoltato insieme, fuori dalla tua macchina che a tutto volume la trasmetteva.
Di fronte ad un mare, che riconoscerei tra mille, che è lo stesso che abbiamo a pochi passi da noi, oggi.
Canti quella canzone, con la gioia nella voce e la commozione nel viso, quella piccola anima oggi è tua sorella, ma lo siamo state tutte almeno per una volta.
Ci hai chiesto di passeggiare insieme, ci hai
detto che camminare in compagnia di una persona che in quel momento ti sembra fidata, anche se è uno sconosciuto, spazza via ogni tristezza.
Che ognuno di noi merita di vedere la bellezza del mondo ed io, quello splendore lo ritrovo nel tuo silenzio quando sei in difficoltà, negli abbracci sinceri in cui ti lasci andare spontaneamente.

L'ossigeno non è respirare {Ermal & Frida}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora