39. Damiano/Giulia

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Sono qui seduto a terra con la schiena appoggiata alla porta. Sto fissando il vuoto da circa mezz'ora e un solo pensiero viaggia nella mia mente. Sono solo un grandissimo ed emerito coglione. Ok il litigio, ok il panico, ok tutto, ma non dovevo assolutamente dirle che era una ragazza a caso e che tutta la nostra relazione è stata una perdita di tempo. Si, stiamo insieme da pochissimo tempo, ma sembra passata una vita. Sono talmente innamorato che...non saprei paragonare tutto ciò a niente. Forse dovrei scusarmi. Non lo so sono così confuso. In questo momento avrei bisogno di Vic, che mi da sempre dei fantastici consigli, ma non ho il coraggio di andarla a chiamare. Adesso sono solo.
Mi alzo e apro la porta. I tre sono seduti sul divano e mi guardano come per dirmi di andare da lei. A testa bassa mi dirigo verso la sua camera e busso timidamente.

Giulia
<Che c'è?> rispondo con la voce rotta dal pianto.
Si, sto piangendo. Sono sempre stata una ragazza molto sensibile, forse anche troppo. Quelle sue parole mi hanno ferito. So che era arrabbiato e tutto il resto, ma ho bisogno di tempo.

Damiano
<Vieni a mangiare?> chiedo.
<E perché? Sarebbe solo una stupida perdita di tempo>.
Sta piangendo, lo sento.
Non sopporto tutto questo, non ce la faccio.
Corro verso il salone, indosso la pelliccia ancora impregnata dal suo profumo ed esco.
<Dam dove vai?> chiede Thomas.
<Dio santo che cazzo stai facendo?> domanda Vic con la testa tra le mani.
<Ragazzi....lui sa quello che fa> risponde Ethan.
<Grazie Eth> dico, e mi chiudo la porta alle spalle.

Una pelliccia leopardataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora