Tolgo le cuffiette dalle orecchie e sento nuovamente i miei genitori discutere. Non mi piace quando alzano la voce fra loro, nonostante non se la prendano davvero l'un con l'altra, ma discutono come ogni buona coppia sposata. In ogni caso non mi piace e mi rende nervosa.
Torno a chiudermi nel mio mondo con la musica al massimo sparata nelle orecchie sperando che le note invadano il mio cervello e mi impediscano di distrarmi con i miei pensieri dal libro che sto leggendo. Non penso solo ai miei genitori, ma anche ai miei vicini e a Frank. Dannazione quel ragazzo proprio non vuole uscire dalla mia testa.
Mamma e papà stanno discutendo ancora del nonno e dello stress che causa. Papà cerca in tutti i modi di essere un buon figlio, mentre mamma nasconde il nervosismo verso il suocero e cerca di parlare tranquillamente. James come al suo solito se ne frega altamente della situazione e anche io vorrei fare così, ma non riesco. Nell'ultimo anno papà sembra invecchiato di decenni e mamma è più irritabile. Cerco di aiutare entrambi come meglio posso, tanto che James ha iniziato a chiamarmi Mamma-Due, ma non mi importa molto. Sono diventata molto più ordinata, nonostante mamma ha l'abitudine di rimproverarmi, aiuto in casa, preparo sempre la colazione per tutti, sono migliorata a scuola in modo da non dar pensiero ai miei, sto cercando qualche lavoretto e... sì, effettivamente sono una seconda mamma, ma quando vado a qualche festa mi lascio andare più del solito. É proprio questo che mi ha portato a baciare Adam e non è stato certo il primo.
Prendo il cellulare leggendo il messaggio di Danielle. La sera ci sarebbe stata un'altra festa, ma non so se andare o concedermi una serata solo per me. I miei stanno ancora discutendo del nonno, perciò sarebbe venuto a cena e non volevo lasciarli soli con lui. Quell'uomo poteva portare all'esasperazione e più siamo ad affrontarlo e più possibilità di uscirne vivi abbiamo.
Decido di non andare alla festa e rimango sdraiata sul letto fino all'ora di cena.
Quando scendo trovo, come avevo immaginato, mio nonno e i miei genitori.«Dov'è James?»
«Con Frank.» risponde mamma finendo di preparare la tavola.
«Ciao tesoro!» dice il nonno abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio sorridendo. «Sei sempre bella. Mi spiace essere ancora qui.»
«Sai che ci fa piacere papà.» interviene papà sedendosi a tavola mentre io sorrido.
Ci accomodiamo ai nostri posti e come al solito il telegiornale in televisione riempie il silenzio in cui ci siamo sommersi. Dopo forse dovrei andare alla festa e non pensare a questa triste cena.
Una volta al dolce nonno iniziò a lamentarsi dei suoi dolori e di quanto fosse stanco. Sempre le solite cose, sempre le solite frasi ripetute al'infinito e che non avevano un vero fondamento. Tutti gli esami che ha fatto non mostrano niente di terribile, è sano e in forma, ma forse è la sua testa a iniziare a cedere.
Finisco in fretta il dolce e stanca mi alzo e torno in camera mia chiudendomi la porta alle spalle e tirando un sospiro di sollievo. Guardo l'orologio segnare le nove e mi chiedo se raggiungere gli altri alla festa o stare a casa.
Avrei bisogno di un passaggio, anche se per l'andata posso chiedere a papà, ma per il ritorno sarà James a dovermi riportare a casa. Spero solo di non essere in auto con la gallina che si vuole fare, eviterei volentieri di fare la finta simpatica.
Mi butto sul letto affondando la faccia nel cuscino e soffocando un grido.
Sento il cellulare vibrare al mio fianco e quando lo prendo in mano mi trovo a sorridere. Frank mi ha appena inviato la foto di James con un bel cinque stampato sulla guancia. Qualcuna deve essersi stufata del suo comportamento e infondo ne sono contenta. Deve esserci qualcuno che rimetta mio fratello al suo posto, prima o poi incontrerà una ragazza che lui vuole davvero e lei sarà una stronza. Deve essere ricambiato con la stessa moneta per capirlo, non c'è altra soluzione.
- Dove sei? - mi scrive Frank appena sono online.
- A casa. -
- Perché? La festa ti aspetta. -
- Non sono dell'umore. -
- Posso pensarci io ;) -
Sorrido amaramente, chissà quante ragazze ha intorno in questo momento. Di sicuro mentre mi sta scrivendo i suoi occhi stanno vagando sui corpi delle altre. - Lascia perdere. -
- Se non ci sei, non mi diverto. -
Alzo gli occhi al cielo e blocco lo schermo. Che bravo bugiardo. Che io ci sia o meno ad una festa a lui non potrebbe importare proprio nulla, non mi considererà mai speciale.
Attacco il computer alla piccola televisione appoggiata su un mobiletto di fronte al letto. Mi metto a cercare su Netflix qualche serie televisiva e alla fine opto per uno dei miei film preferiti "27 volte in bianco". Già, sono proprio una romantica e non ricordo nemmeno quante volte Frank e mio fratello mi hanno presa in giro. Nonostante tutto, però, l'hanno sempre visto insieme a me e sono sicura che sotto, sotto, piaccia anche a loro.
Sono a metà film quando qualcuno bussa alla porta e non aspetta nemmeno il mio invito per entrare.
«Che ci fai qui?» chiedo guardando sorpresa Frank.
«Ti sono venuto a prendere.» risponde chiudendo la porta alle mie spalle e sorridendo. «Forza vestiti, la festa ti aspetta.»
«Frank, non mi va.» dico sospirando. «Te l'ho detto. Stai sprecando tempo.»
Si toglie le scarpe e viene a sdraiarsi di fianco a me mentre io lo guardo confusa. «Non spreco il mio tempo se sono con te.»
Cerco di trattenere un sorriso, ma non posso farne a meno. Vorrei anche far smettere il mio cuore di battere così forte, ma non riesco a dargli una regolata. Quando Frank è così dolce il mio stupido cuore si riempie di gioia e ci manca solo che mi metta a sospirare. É sempre bello con i suoi occhi chiari e i capelli biondi scompigliati.
Cavolo che occhi! Sono così chiari anche di sera e sono tanto intensi da farmi battere il cuore troppo forte.«Non ci credo!» dice sbuffando e strappandomi dai miei pensieri. «Ancora questo film? Lo sai a memoria e anche io con tutte le volte che me l'hai fatto vedere. Non c'è qualche altra cosa?»
«No.» rispondo offesa. «Se vuoi stare qui, allora guarderai questo film.»
Socchiude gli occhi qualche istante, ma poi sorride e appoggia la testa sulle mie cosce. «Va bene, fallo pure continuare. Mi sacrificherò per questa volta.»
Fisso la sua testa bionda immobile, ma decido di continuare a guardare il film. Mi appoggio alla testiera e allungo una mano fra i suoi capelli morbidi, accarezzandolo piano. Lo sento rilassarsi sotto il mio tocco e finalmente mi metto a guardare il film con più tranquillità mentre non sposto la mia mano dalla sua testa.
É da tanto che non passiamo del tempo insieme senza discutere e spero che continui così. L'ultima volta che ci siamo trovati in questa posizione è stato alla morte di sua madre, due anni prima. Un cancro al seno che l'ha portata via troppo velocemente.
Non ho mai visto Frank ridotto in quel modo, la tristezza che leggevo nel suo sguardo mi stringeva il cuore e al pensiero lo fa ancora adesso. Mi piace vederlo sorridere e sereno, preferisco mille volte lo sguardo malizioso a quello arrabbiato o con le lacrime trattenute. Nonostante sia uno stronzo, sa anche essere dolce e gentile ed è proprio per questo che mi piace così tanto.
Merda, mi piace ancora. Mi piace ancora parecchio.
«Se continui così mi addormento.»
Mi blocco togliendo la mano. «Scusa.»
«Non ho detto di smettere.» dice sistemandosi meglio. «Mi piace.» mormora mentre sul mio viso appare un sorriso enorme. «Se mi addormento spero vada bene.» Si schiarisce la voce. «James è in buone mani, non preoccuparti per lui.»
Se si addormenta non sarò certo io a svegliarlo, mi piace questa pace fra di noi, la tranquillità che ci avvolge. Frank potrà essere anche stronzo, ma non è solo questo. Lui è molto di più e io mi rendo conto che la mia cotta non è sparita per niente.
Riprendo ad accarezzarlo e mi rilasso insieme a lui. «Grazie.»
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Il mio centro sei tu
Teen FictionA Hayward, una cittadina della California, vive una diciassettene cotta del migliore amico di suo fratello. Sonya è certa che quella cotta adolescenziale sia oramai passata, ma il bacio da parte di Frank la riempie di dubbi. Il ragazzo dagli occhi d...