- Capitolo 10 -

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Mi affaccio alla finestra del salotto incapace di prendere sonno. É già l'una di notte e il sonno non vuole arrivare. James si è fermato a dormire da Frank, quindi non posso nemmeno andare da lui e disturbarlo. Quando lui non dorme mi sveglia sempre e per una volta che vorrei farlo io è fuori casa. Mamma e papà si sono presi una piccola vacanza di due giorni e ora sono sola in questa casa troppo grande.

Sento la portiera di un'auto sbattere e poi dei lamenti. Guardo meglio fuori e noto che Adam è fermo sul marciapiede con lo sguardo fisso nel vuoto. Le chiavi gli cadono dalle mani un paio di volte e ogni volta che si abbassa a raccoglierle lo vedo sempre più instabile.

Esco in fretta di casa e lo raggiungo trattenendo un sorriso davanti al suo ciondolare. «Tutto bene?»

«Sonya!» dice quasi urlando e gli tappo la bocca con la mano.

Mi guarda qualche istante per poi spostarmi la mano e scoppiare a ridere. Gli intimo nuovamente di fare silenzio e questa volta sembra capirlo.

«Ti accompagno a casa.»

Scuote la testa. «Non ho le chiavi.»

Gli prendo il mazzo dalle mani mostrandoglielo. «Queste cosa sono?»

«Le chiavi.» risponde tranquillamente per poi sorridermi allegro.

Sospiro cercando di non ridere. «Tuo fratello è a casa?»

«Leo...» mormora qualcosa che non capisco, ma prima di riuscire ad aprire bocca continua chiaramente. «Sì.»

«Fermo qua.» dico appoggiandogli le mani sulle spalle e guadandolo dritto negli occhi scuri. «Devi stare immobile per qualche minuto. Ce la fai?»

Alza un sopracciglio come se quella ubriaca fossi io. Non aspetto nemmeno una sua risposta, ma corro in casa a prendere un maglione e le chiavi per chiudere la porta. Torno da lui in fretta e lo vedo osservare il cielo con lo sguardo perso fra le stelle.

Gli tocco il braccio. «Andiamo a casa.»

«Casa?» chiede spostando lo sguardo su di me e la sua bocca si apre in un sorriso malizioso. «Sapevo che avresti ceduto. Nessuno resiste, facciamola finita con questi baci e diamoci dentro.»

Sospiro alzando gli occhi al cielo, ma lascio perdere. Lo conduco fino in camera assicurandomi pria di chiudere la porta di Leo. Meglio che il bambino non veda il fratello in queste condizioni. Spero solo che non l'abbia mai visto ridotto così, non è esattamente un buon esempio. Per fortuna c'è Ben.

La camera di Adam è stranamente normale. Mi sarei aspettata un casino totale, eppure è una normale camera da letto di un ragazzo. Sulla porta ci sono attaccate le lettere del suo nome, come su quella di Leo e di Ben e questo mi fa sorridere perchè è una cosa molto dolce. Penso proprio che sia stato il bambino a incollare le lettere, non ce li vedo proprio i due ragazzi fare una cosa del genere.

Le pareti della camera sono chiare e il pavimento di legno scuro. Il mobilio semplice e moderno con una scrivania dove ci sono accatastati alcuni libri e sulla sedia alcuni abiti. I comodini al lati del letto matrimoniale sono vuoti, tranne per una sveglia elettronica. Una parete è interamente occupata dai libri e rimango incantata a fissarli sino a quando non sento un rumore alle mie spalle e torno al presente.
Adam si è lasciato cadere sul letto ancora vestito e con le scarpe.

Mi avvicino e comincio a scuoterlo per una spalla, «Svegliati Adam, devi cambiarti.»

Apre gli occhi e le gemme nere si incastrano nei miei. «Ciao.»

«Ciao.» dico sorridendo davanti al suo sguardo appannato. «Ce la fai ad alzarti?»

«Vieni più vicina.» dice appoggiando le mani sui miei fianchi. «Mi piace averti addosso.» Scuoto la testa sospirando mentre ci fissiamo intensamente, ma il suo sguardo cambia all'improvviso. «Devo vomitare.»

Mi alzo in fretta e lo accompagno in bagno. Cerca di mandarmi via, ma non fa in tempo che ha bisogno di abbracciare la tazza del gabinetto. Inizia a rigettare tutto l'alcool e nonostante la visione non è piacevole, non posso lasciarlo da solo. Una volta finito si sciacqua il volto più volte bevendo anche grandi sorsi d'acqua. Finalmente riesco a riportarlo in camera, ma si sdraia subito sul letto senza nemmeno darmi il tempo di prendergli una maglietta pulita.

«Adam, devi cambiarti.»

«No.» si lamenta come un bambino, ma sotto le mie spinte si mette seduto.

Gli slaccio la camicia e cerco di non prestare troppa attenzione a quel petto invitante. Ha degli addominali no male, maledettamente perfetti e devo tenere a bada tutto il tempo le mani per non passarcele sopra. Porca miseria! Come può un ragazzo avere un corpo del genere? É normale? No, non credo. Forse mi sto sognando tutto, forse sto dormendo nel mio letto, anche se non credo che la mia mente sia così malata da sognare uno che vomita e sentire anche l'odore. No, non sono matta fino a questo punto.

Questa è realtà. Il petto davanti ai miei occhi è reale.

Indossa la maglietta verde che gli allungo e poi torna a sdraiarsi. Non c'è modo di fargli togliere i pantaloni ed è solo un bene probabilmente. Ho già fantasticato troppo guardando solo il petto, togliendogli la camicia, meglio non tentare la sorte con i pantaloni. Adam ha uno strano effetto su di me, continuo a baciarlo senza una vera motivazione e se rimanesse nudo davanti a me la cosa potrebbe tornare a mio svantaggio. O vantaggio, devo ancora capirlo.

«Ben dov'è?» chiedo sedendomi accanto a lui. «Torna a casa fra poco?»

«Non lo so.» bofonchia abbracciando il cuscino bianco.

«Domani avrai un bel mal di testa.» mi alzo in piedi sospirando. «Buona notte.»

Mi prende in fretta un polso mettendosi seduto. «Non rimani?»

Lo fisso incredula cercando nei suoi occhi neri segni dello scherzo che sta progettando, ma sembra serio. Il suo sguardo triste e pieno di aspettative mi fa stringere il cuore. «Devi dormire.»

«Resta con me.»

«Adam...»

«Prometto di fare il bravo.» dice deciso e strappandomi un sorriso. «Allora?»

«Mani a posto.» dico ammonendolo con lo sguardo.

Il suo volto si apre in un sorriso allegro e coinvolgente. «Promesso.»

Sospiro e mi sdraio nell'altro lato del letto, ma mi attira a lui prima che io possa fare una qualsiasi mossa e mi stringe fra le sue braccia. Mi irrigidisco per qualche istante, ma alla fine mi rilasso e chiudo gli occhi cullata dal suo respiro caldo e regolare.

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Eccomi qui con il decimo capitolo!
Cosa ne pensate della storia, vi sta piacendo?
Preferite Frank, o Adam? Cosa ne dite del comportamento di Sonya? Chi farà breccia nel suo cuore? E lei ha già fatto breccia nel cuore di qualcuno secondo voi?

Fatemi sapere le vostre opinioni e si vi é piaciuto il capitolo ricordatevi di lasciare una stellina!

Baci G. ^^

Il mio centro sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora