- Capitolo 20 -

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Mi ritrovo in auto con Danielle mentre parcheggia davanti al Piestreet. Eloise è rimasta con Ben mentre io ho raggiunto in fretta Dan che ha seguito i ragazzi. Le mie amiche si sono trovate subito d'accordo nell'aiutarmi e capire cosa stiano combinando i ragazzi.

I quattro stupidi sono dentro da una decina di minuti mentre noi siamo sedute qui ad aspettare chissà che cosa. Siamo consapevoli di dover entrare in quel posto, ma non ci piace. Gira brutta gente e non vorremmo finire nei guai.

«Dobbiamo entrare.» dice all'improvviso Dan.

Mi volto verso di lei. «Perché? Prima o poi dovranno uscire e se sono ubriachi parleranno senza problemi.»

Indica l'ingresso. «Perché ci sono loro.»

Mi volto a guardare l'entrata e noto Helena e Sarah entrare sorridendo ai due bodyguard. Non va per nulla bene se ci sono anche loro. Possono anche non essere qui per i quattro ragazzi, solo pura coincidenza, ma ultimamente le ho viste parlare troppo spesso con loro.

«Ho degli abiti nel baule.» dice Dan aprendo la portiera. «Non ti piaceranno, ma dobbiamo entrare in fretta.»

«Sono i tuoi abiti da sera?»

Annuisce e mi metto il cuore in pace perché so che non ho altra scelta.

Scendiamo dall'auto e Danielle apre il baule e vedo che all'interno ha tre paia di scarpe e diversi abiti. Chissà perchè ne ha così tanti in auto, ma non abbiamo tempo di parlare. Dan mi passa una minigonna e dei tacchi alti, mentre lei indossa un tubino rosso attillato e poi si toglie jeans e maglietta. Ci mettiamo più del dovuto a cambiarci perché non possiamo denudarci in mezzo alla strada, ma alla fine ce la facciamo. Si lega i capelli in una coda alta, mentre a me li ravviva con le mani e mi passa un rossetto rosso acceso.

Lancio un'occhiata nel mio riflesso sul vetro e distolgo lo sguardo. Tutto questo solo per capire cosa passa per la testa a quattro stupidi. Se sono qui non è nulla di buono e voglio capire se mio fratello si sia messo nei guai.

«Dici che sono con James?» chiede e capisco subito a cosa si riferisca.

Devo proprio fare una chiacchierata con mio fratello. Se è interessato a Danielle, non deve osare prenderla in giro perchè potrei davvero prenderlo a pugni. Non capisco nemmeno perchè non me l'abbia detto, o come ho fatto a non accorgermi di nulla.

«Spero di no.» mi ritrovo a rispondere con il cuore in gola.

Perché quei quattro sono venuti qui?

Dan si sistema la scollatura mostrando di più il seno. «Stai accanto a me e non parlare, ci penso io ai bodyguard.»

«Non dovremmo fare la fila?» chiedo indicando le persone in coda accanto all'ingresso.

Scuote la testa. «Tu lascia parlare me.» dice aprendomi i primi bottoni della mia camicia. «Così è molto meglio e non osare chiuderli fino a quando non siamo dentro.»

Sbuffo, ma la seguo senza dire nulla. Ho visto le ragazze che passano senza rimanere in coda e ho la nausea al solo pensiero. Insomma, i bodyguard che sono all'ingresso avranno sui trent'anni e non dovrebbero guardare in quel modo delle ragazzine, noi comprese.

Dan sfoggia un sorriso seducente e inizia a parlare con i due per farci entrare. Non la sto ad ascoltare, ma cerco in tutti i modi di non guardare i due uomini perchè sento le loro occhiate addosso e non mi piacciono. Si rendono conto che ho solo diciassette anni? Sono piccola per i loro standard e dovrebbero smetterla di farlo con tutte.

Sento la mano di Danielle avvolgere la mia e mi trascina dentro il locale tirando entrambe un sospiro di sollievo. Appena entriamo mi chiudo i bottoni della camicia e noto che anche lei si sistema il tubino meglio in modo da coprirsi maggiormente, anche se risulta difficile.

Il mio centro sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora