Verso le sei del mattino, lo squillo del mio cellulare sveglia entrambi di soprassalto.
È il mio avvocato; mi avvisa che Luca Rizzo e il suo avvocato sono stati contattati e si presenteranno questa mattina verso le nove, in questura. Mi intima perciò di fare lo stesso.
Sarà allora che firmerò le carte del divorzio.
So bene che sarà un procedimento lungo ma non intendo perdermi d'animo.
Appena chiudo la telefonata mi giro a guardare Harry che è seduto sul letto.
Mi rifugio nel suo abbraccio e rimaniamo in questa posizione per un po'. Lo metto al corrente delle novità e lui mi promette che non mi lascerà nemmeno un istante da sola.Più tardi ci prepariamo e alle 8:30 siamo già a destinazione. L'ansia mi sta mangiando viva. Tra poco lo vedrò di nuovo e non ho idea di quale emozione prevarrà in me.
Appena varca la soglia dell'edificio insieme al suo avvocato, ci guardiamo e, per la prima volta, riesco a mantenere il suo sguardo. Ha stampato in volto quel sorriso che mi fa tanto rabbrividire, quel ghigno che aveva anche a Londra.
Nessuno dei due rivolge all'altro la parola; gli unici a salutarsi sono i nostri avvocati con una stretta di mano.
Harry mi stringe forte a sé noto che lo sguardo di Luca passa da me a lui senza però cambiare espressione.Ci riuniamo nella stanza del giorno prima e iniziamo a discutere, o meglio, i nostri avvocati discutono, io e Luca continuiamo a fissarci senza emettere alcun suono.
"Perciò, la mia cliente ha sporto denuncia nei confronti del suo assistito per violenza domestica e chiede che firmi l'atto di divorzio." Riesco ad afferrare solo la fine del discorso che uno dei miei avvocati fa mettendo davanti al SIGNOR Rizzo i documenti.Il legale di Luca lo guarda e, dopo un cenno del capo di Luca, restituisce i fogli ai miei legali. Seguo tutta l'azione con gli occhi.
"Il mio assistito non ha intenzione di firmare alcun documento. Anzi, intendiamo denunciare la vostra cliente per abbandono del tetto coniugale."I miei avvocati, così come me, sono stupiti ma non impreparati;
"Avvocato, come sicuramente lei ben sa, il reato non sussiste se il coniuge si allontana perché mosso da giusta causa: come la violenza fisica o verbale all'interno delle mura domestiche, per esempio."
"Le ricordo che è tutto da verificare. Si tratta della parola della sua cliente contro quella del mio. Sarà il giudice a decidere."
"Esattamente avvocato. Sarà il giudice a deliberare."Continuano a parlare, non so esattamente di cosa, quando io richiamo la loro attenzione.
"Lasciateci soli." Affermo continuando a guardare Luca fisso in volto. Sento lo sguardo di ogni singola persona nella stanza su di me. Harry cerca di dissuadermi, però, lo spingo a fare come ho detto. Poco dopo tutti escono.Siamo seduti l'una di fronte all'altro, a separarci c'è solo un anonimo tavolo.
"E così, stai con lui adesso. - Dice indicando la porta con un cenno del capo in quella direzione - che cos'ha che io non ho? Beh, oltre ad essere ricco sfondato e un Principe. Ho sempre saputo che era quello che cercavi."
"Ma quanto fai schifo?! Sai benissimo che non me ne frega niente di quanti soldi abbia. - Dopo qualche secondo riprendo - io e te non avevamo niente ciò nonostante ero la persona più felice della terra solo perché avevo te. Io ti amavo mentre tu no. Mi hai ucciso! - Le lacrime cominciano a scendere, non riesco a controllarle. - Continuavo a ripetermi che avresti smesso di farmi del male e invece tu diventavi ancora più violento! Mi biasimi per essere scappata? Come puoi?"
"Mi facevi infuriare! Facevi tutto sbagliato. Io lavoravo tutto il giorno e tu? Cosa facevi tu? Niente!"
L'uno supera, con la propria voce, quella dell'altro; arriviamo ad urlare.
"Mi hai obbligato a licenziarmi! Il mio stipendio era il doppio del tuo e ti rodeva per questo, dilla tutta."
In un attimo vedo la sua mano scattare verso il mio volto e, non so nemmeno come, blocco il suo movimento a qualche centimetro dal mio viso.
Lui rimane a bocca aperta per quello che ho appena fatto; è in questo momento che entrano correndo tutti nella stanza. Allora io riprendo: "è finita Luca. La stupida ragazzina innamorata che non opponeva resistenza non c'è più. - Le lacrime sgorgano senza che io me ne renda neanche conto - avrei fatto di tutto per te! Qualsiasi cosa."
Non riesco a decifrare il suo sguardo .Harry mi prende per il braccio allontanandomi da Luca il più possibile. Mi prende per mano e mi accompagna alla porta con un 'andiamo Greta' ed è allora che sento urlare Luca.
"Si chiama Aurora! Non Greta!"
Io allora mi volto: "ti sbagli; Aurora è morta. E tu l'hai uccisa."Una volta usciti dalla stanza Harry mi prende il volto tra le mani chiedendomi se sto bene. Mi abbraccia forte ma io non ricambio, non ci riesco. Resto immobile. Poco dopo vedo Luca uscire con il suo avvocato e dirigersi verso l'ingresso. Successivamente i miei avvocati si avvicinano sorridenti.
"Bella mossa, Greta." Io ricambio il sorriso. Harry però mi guarda perplesso.
"Di cosa sta parlando?" Dice indicando l'avvocato. Ed è proprio quest'ultimo a spiegargli a cosa si riferisse.
"Credo sapesse di poterlo far scattare. Lo ha spinto ad aggredirla... o quasi. Non abbiamo ancora vinto la guerra ma... - dice porgendomi una cartellina - abbiamo vinto una battaglia. Ci sentiamo."
Io apro il fascicolo e noto che sono le carte di divorzio. Il campo che fino a poco prima era vuoto recante il nome di Luca Rizzo è firmato. Ha firmato le carte di divorzio. Ora tocca a me. Eh già, ora dipende da me.
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Non puoi scappare per sempre
RomanceGreta Ferrari è un importante neurochirurgo. Si è trasferita da poco a Londra dall'Italia; sta scappando da qualcosa, o meglio, da qualcuno. Qui incontrerà, in circostanze non proprio felici, il Principe Henry del Galles, un uomo all'apparenza piut...