L'ultima settimana è trascorsa tra riunioni di vario tipo. Ho cercato di recuperare un minimo di rapporto con Erika e Marco. Mi hanno anche presentato i loro due figli Matteo e Ilaria. Hanno sedici anni e sono bellissimi. Io non ero così bella alla loro età. La pubertà non è stata gentile con me come lo è stata con loro. Harry ha invitato tutta la mia famiglia a cenare a casa nostra ed è stato molto bello poterci riunire. Mi mancava il calore di quei momenti. Ero circondata da persone che amo e che mi amano. Certo, la rabbia non è ancora passata del tutto ma, stare con loro sta guarendo le mie ferite. Ed io che pensavo che bisognasse allontanarli per riuscirci... mi sbagliavo. Tanto.
Contemporaneamente la famiglia reale ha deciso di indire una conferenza stampa, prevista per oggi pomeriggio, dove verranno spiegati gli avvenimenti degli ultimi giorni. Inizialmente si è pensato che a dare le dovute spiegazioni sarebbe stato l'addetto alle pubbliche relazioni della Corona ma mi sono offerta io.
Ho fatto qualche telefonata in Italia: volevo, infatti, sapere dai diretti interessati, come sia stato possibile che l'uomo oggetto di vari capi d'accusa, sia riuscito a scappare, a lasciare il paese e a fare di me il suo sacco da box. Le risposte tanto agognate, però, non mi sono state concesse. Poco mi importa arrivata a questo punto. Non so se essere orgogliosa o vergognarmi di me stessa, fatto sta che sto andando avanti. Dopo tutto quello che è successo sto muovendo i primi passi verso qualcosa di ignoto si, ma bellissimo, che mi rende parecchio felice. Tutto ciò comprende Harry e non potrei mai essere infelice se lui è presente.Ho scritto un discorso che leggerò questo pomeriggio davanti a una schiera di giornalisti. Sarà dura. Sono stata avvisata di questo e ne sono altamente consapevole, ma va bene così. Devo affrontare tutto ciò che si deve affrontare. E ritengo comunque giusto dare alle persone delle spiegazioni. Non sarebbe necessario approfondire più di tanto ma ho scelto di farlo. Forse per pulirmi la coscienza o forse semplicemente perché voglio. Pretendo dalle persone la sincerità e voglio dare agli altri la stessa cosa.
Ho detto di non volere nessuno all'infuori di Harry oggi insieme a me. Non credo che ce la farei a raccontare tutto se mia nonna o Erika e Marco fossero lì. L'unica persona che voglio accanto a me è Harry e lui ci sarà.L'incontro è previsto per le 16 così alle 15 saliamo in macchina. Io e Harry siamo seduti nei sedili posteriori mentre Jonathan e Alan avanti.
Harry mi stringe la mano ma, contro ogni previsione, sono tranquilla. Sicuramente più tardi non mi sentirò più così bene, però.
Quando arriviamo, i giornalisti sono già tanti.
I minuti passano e con loro, anche la mia calma. L'ansia inizia a mostrarsi. Leggo e rileggo il discorso che leggerò tra poco e sono sempre più agitata.
Alle 16 in punto Harry si trova di fronte alla folla di uomini con block notes e macchine fotografiche."Salve a tutti. Benvenuti. - Inizia Harry con un sorriso meraviglioso. - Come saprete, abbiamo indetto questa conferenza stampa perché vogliamo rispondere alle numerose domande che legittimamente vi ponete. Ragion per cui pensiamo debba essere la diretta interessata ad illuminare tutte le vostre zone d'ombra. - Continua guardandomi. - Vi chiedo solamente di ascoltare quello che ha da dire. Vi ringrazio anticipatamente."
Mi avvicino allora al leggio. Harry mi prende la mano infondendomi sicurezza. Purtroppo, però, la lascia andare quasi subito.
Inizio quindi a leggere il discorso che ho scritto e che è stato accuratamente visionato in precedenza.
"Buon pomeriggio. Vi ringrazio per essere accorsi così numerosi qui oggi. Sono certa avrete molte domande, alle quali spero di rispondere con questo mio discorso. In caso contrario, provvederò a darvi delucidazioni in merito una volta terminato. Perché possiate capire, devo iniziare dall'inizio.
Credete di conoscermi, ma non è così.
Ci sono tantissime cose che ignorate di me.
Prima fra tutte la mia identità, la mia vera identità."
Faccio un respiro profondo e cerco lo sguardo di Harry. Lui è lì, non è andato via, mi sta vicino seppur a qualche metro di distanza. Riprendo perciò a parlare.
"Il nome con cui mi conoscete, con cui tutti mi conoscono, è falso: non mi chiamo Greta Ferrari, bensì Aurora Neri. Sono nata a Milano nel 1988. Ho perso i miei genitori molto presto a causa di un incidente stradale. Ho trascorso praticamente tutta la mia infanzia tra case famiglia e famiglie affidatarie. Nessuno mi ha mai, però, adottata. All'età di diciassettenne anni, nella struttura che mi ospitava, ho conosciuto un ragazzo, anche lui orfano. È lui l'uomo che mi ha sequestrato in casa mia qualche giorno fa e che è rimasto ucciso nello scontro con le forze dell'ordine. Il suo nome era Luca Rizzo ed era mio marito." Si alza tra i giornalisti un rumore fastidioso, parole che non riesco a comprendere.
"Siamo stati insieme per dodici anni, di cui sei da sposati; sono stata vittima di abusi da parte sua durante gli anni di matrimonio. Ho tentato di scappare più volte, ma mi ha sempre trovata. Anche quando sono venuta a vivere qui a Londra: credevo di avercela fatta ma mi sbagliavo. Qualche mese fa, sono dovuta fuggire in America perché lui era riuscito a trovarmi. Ma mi sono resa conto che ero stanca di scappare, così sono tornata.
Tengo però a precisare che il Principe Harry non era a conoscenza del mio matrimonio quando abbiamo intrecciato una relazione, difatti, quando lo ha scoperto ha fatto in modo che le nostre strade si dividessero seduta stante."Luca Rizzo, però, non è stato l'unico a sequestrarmi quel giorno; come sicuramente saprete, un altro individuo è stato coinvolto nella colluttazione, con l'unica differenza che lui è sopravvissuto. Sto parlando di Marcus Palmer, medico stimato che credevo mio amico. Quel giorno sono venuta a conoscenza del loro rapporto di amicizia. Il signor Palmer, infatti, ha tenuto al corrente il signor Luca Rizzo dei miei spostamenti e delle mie azioni per tutti questi mesi. Hanno organizzato insieme anche l'imboscata che poi ha portato... a quello che sappiamo tutti.
"La polizia italiana mi ha aiutata a fuggire a patto che testimoniassi contro mio marito in tribunale. Il signor Rizzo era infatti indagato dallo Stato Italiano per associazione a delinquere finalizzata all'estorsione. Seppur non fossi al corrente dei suoi traffici, accettai. Avrei fatto di tutto per fuggire da lui.
"Mi fornirono un'altra identità, Greta Ferrari appunto. Crearono delle notizie false su di me che sarebbero state reperibili a coloro che le avessero richieste. L'obiettivo era farmi apparire una persona normale. Ragion per cui nelle indagini circa la mia vita, alcuni giornalisti non abbiano ottenuto grandi risultati inerenti la mia infanzia o vita privata. Quelle notizie servivano a darmi un semplice curriculum a livello lavorativo. Niente di più.
"Quando qualche mese fa io e Harry siamo andati in Italia è stato, principalmente, per firmare il divorzio da mio marito. Il tempo previsto perché lo ottenessi era di sei mesi. Luca, però, è morto prima che esso potesse essere formalmente valido per lo stato italiano."
Faccio un altro respiro profondo e decido di andare a braccio d'ora in poi. Voglio dire una cosa che non è nel copione.
"Sentite: ognuno di noi ha un passato, però il passato è semplicemente questo... tutto ciò che ci lasciamo alle spalle. Ci può servire per imparare qualcosa, ma non si può fare niente per cambiarlo. Ho imparato molto da questa storia e ne farò tesoro fino alla fine dei miei giorni. Spero che possiate, se non perdonarmi, almeno cercare di comprendere le mie ragioni. Non sono perfetta e ho un fardello molto pesante che mi porto dietro come un'ombra. Spero, inoltre, che accetterete le mie scuse: vi chiedo scusa per tutte le bugie che sono stata costretta a dire, per aver lasciato che tutto questo succedesse; vi chiedo scusa per aver mentito su chi sono veramente, l'ultima cosa che avrei mai voluto era cambiare per qualcuno, ma l'ho fatto. Ho dovuto. Non so se riuscirete mai a perdonarmi ma, se lo farete, sappiate che sarò me stessa d'ora in poi: semplicemente Aurora.""Qualsiasi domanda abbiate, chiedete. Avrete una risposta." Dico infine.
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Non puoi scappare per sempre
RomantikGreta Ferrari è un importante neurochirurgo. Si è trasferita da poco a Londra dall'Italia; sta scappando da qualcosa, o meglio, da qualcuno. Qui incontrerà, in circostanze non proprio felici, il Principe Henry del Galles, un uomo all'apparenza piut...