"Puoi dirmele, sono qui."
"Prima di tutto volevo chiederti scusa. Per tutto. È colpa mia il modo in cui ci siamo lasciati l'ultima volta. Io... ho messo da parte l'orgoglio ma, soprattutto, le mie paure e ti ho chiesto di venire qui, stasera, per parlare, proprio perché odio lasciare le cose in sospeso e tra di noi... si, insomma, abbiamo lasciato - ho lasciato troppe cose in sospeso. La colpa è mia."Il fatto è che non ti ho raccontato tutta la mia storia come tu ben sai; ci sono tante cose che tu non conosci di me e ho molta paura di raccontartele per diversi motivi. - Rimango in silenzio per qualche secondo e poi riprendo - non volevo che ci vedessero insieme perché, vedendoti con me, le altre persone potrebbero scoprire il mio passato prima che io trovi il coraggio di parlartene. Diciamo che io non sono una persona raccomandabile e perciò non voglio che la tua vita venga incasinata. È anche vero, però, che io non sono pronta a raccontartela, almeno per ora; quello che ti ho detto un po' di tempo fa è perciò rimasto immutato. Non appena ti racconterò ogni cosa, tu verrai coinvolto nei casini che mi porto dietro e non voglio questo per te, ti meriti di gran lunga qualcuno migliore di me.
"In questa settimana, ho tentato di non pensarti tenendomi impegnata in ogni modo, ma ogni volta, più cercavo di evitare di pensare a te, più finivo per farlo e ho capito che mi mancavi. So che non abbiamo condiviso quasi niente e sicuramente so più cose io di te che tu di me e tutto ciò che so l'ho appreso dai giornali. So che non appena ti avrò raccontato tutta la mia storia, però, tu te ne andrai, mi lascerai, perché è giusto che sia così, perché chiunque sano di mente scapperebbe via. "
Dopo un immenso silenzio torna a parlare.
"Così mi spaventi, però."
"Lo so, lo so. Scusa. Comunque non ho ucciso nessuno o rapinato alcuna banca, non ho commesso alcun reato, se può tranquillizzarti." Dico alzando le mani abbozzando un sorriso. Lui ride. Adoro il suo stringere gli occhi quando ride. Adoro lui.
"Durante questa settimana ho capito una cosa; ho capito che non mi interessa che il mio passato venga a cercarmi, non mi interessa essere giudicata. L'unica cosa di cui mi importa sei tu, è poter trascorrere del tempo con te, è poterti veder ridere, è poterti abbracciare. Se tu venissi associato a me, però, verresti di conseguenza additato in senso negativo ed è l'ultima cosa che voglio; voglio che la tua figura rimanga pulita così come è sempre stata e così come l'ho conosciuta io. L'ultima cosa che desidero è che la mia esistenza all'interno della tua vita possa crearti più problemi di quanto io non te ne abbia già causati. E so che, inevitabilmente, ciò finirà per accadere.""Tu ti fidi di me?"
"Certo."
"E allora perché temi così tanto quel giorno? Temi che ti possa giudicare?"
"Non giudicare, lasciare. So che non appena ti racconterò tutto, tu mi darai le spalle e te ne andrai senza fare mai più ritorno e non so se reggerei ad un colpo del genere."
"Scusa se te lo dico, Greta, però queste tue parole ti fanno apparire egoista. Vorresti stare con me senza raccontarmi la tua storia, magari ci innamoreremo l'uno dell'altra però tu sei convinta che ti lascerò non appena saprò. Allora perché non evitare di innamorarci e non cominciare proprio niente, così non saresti costretta a dirmi tutto, piuttosto che soffrire entrambi dopo?""Hai ragione, sarebbe meglio."
"Non ho detto che sarebbe meglio. Non ho detto che ne sarei felice. Greta, tu ti fidi di me, bene. Io però non so se posso fidarmi di te. Ad oggi non l'ho ancora capito, perciò ti chiedo di aiutarmi a farlo."
"Questa parte della mia vita di cui non voglio parlarti è molto... complicata e qualora tu ne divenissi parte, anche la tua vita diventerebbe complicata."
"Ma la mia vita è già complicata, Greta. Sono nato nelle complicazioni, sono un Principe!"
"Sono complicazioni diverse credimi, complicazioni con cui saresti costretto a fare i conti per tutta la vita, ogni giorno, e sono convinta che stare con me non ne valga la pena."
Lui si muove nella mia direzione fino a quando tra di noi non restano pochi centimetri di distanza."Perché non lo lasci decidere a me cosa è meglio per me?! - Fa una pausa e notando che io non replico riprende - ok. Cosa proponi allora? Smettere di vederci del tutto? Far finta di non esserci mai incontrati?"
"La parte razionale di me, Harry, la parte che prevale in ogni circostanza, ti risponderebbe di si, ti risponderebbe che tengo fin troppo a te per decidere di mandare a rotoli la tua vita. Ma c'è un'altra parte, una parte irresponsabile, impavida, egoista, causa di decisioni sbagliate, una parte che ti vuole nella mia vita e io non riesco a far prevalere quella razionale, bensì quest'ultima. Harry, non voglio innamorarmi di te, non voglio perché quando finirà male, ne uscirò distrutta e non ho la forza per rialzarmi. Il 90 % di me vuole respingerti ma il restante 10 % ti vuole con me, accanto a me. Adesso sta a te prendere una decisione perciò... fallo, per favore."
Lui resta in silenzio e dopo quelli che sembrano anni risponde: "Mentre il 90% di te vuole respingermi e solo il 10 mi vuole, in me c'è il 100% che ti vuole. Io ti voglio Greta e non mi interessa cosa penserà la gente, io voglio te."Mi prende il viso tra le mani e posa le sue labbra sulle mie in un bacio che mi fa sentire nuovamente al sicuro. Una sensazione sentita per la prima volta quando l'ho incontrato e che è scomparsa nel momento in cui l'ho perso. Come al solito mi lascio coinvolgere in questo bacio. Mi alzo in punta di piedi per raggiungere la sua altezza e gli circondo il collo con le braccia. Mi rendo conto solo baciandolo di quanto mi siano mancate le sue labbra; non che ci siamo baciati chissà quante volte ma il ricordo di quell'unica sera è ancora vivido nei miei ricordi.
Quando ci separiamo gli chiedo: "vuoi andare a mangiare al McDonald's con me?"
"McDonald's?! Non McDrive?" Mi chiede inarcando le sopracciglia.
Io lo guardo, gli sorrido e scuoto la testa in segno di negazione.
"McDonald's. Non voglio più nascondermi. Voglio che il mondo intero sappia che io e te... mangiamo insieme?! Ci frequentiamo insomma. Se a te sta bene, ovvio."
"Mangiamo insieme?! Davvero?!"
Scoppiamo a ridere come solo noi sappiamo fare.
"Vuoi la domanda ufficiale?"
"Che domanda?" Gli chiedo. Non capisco cosa intenda.
"Voglio che tu sia la mia ragazza, a te va bene?!"
"Ah. Quella domanda... non è un po' infantile?"
"Ehii. Sto cercando di rendere le cose il più chiaro possibile. Ci sto riuscendo?"
"Sei stato più che chiaro, sei stato cristallino."
"Oh. Oh. Oh. Ho colto il riferimento, complimenti."
"Comunque, che dici se vediamo come va stasera e poi decidiamo?" Gli domando con le labbra curvate all'insù.
"Direi che è un'ottima idea. Quindi McDonald's?"
"Si e... guido io."
"Come?"
"Hai sentito bene. Vedrai come guido. Fossi in te metterei la cintura di sicurezza." Dico avvicinandomi alla portiera. Lui mi segue e si siede sul sedile del passeggero."Stavi scherzando vero?!" Mi chiede non appena metto in moto. Io lo guardo e gli sorrido.
"Certo che no." E il suo volto terrorizzato vale più di mille parole. Il suo volto è tutto quello che voglio vedere per il resto dei miei giorni.
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Non puoi scappare per sempre
عاطفيةGreta Ferrari è un importante neurochirurgo. Si è trasferita da poco a Londra dall'Italia; sta scappando da qualcosa, o meglio, da qualcuno. Qui incontrerà, in circostanze non proprio felici, il Principe Henry del Galles, un uomo all'apparenza piut...