Capitolo 26

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Siamo accoccolati sul divano. I suoi abbracci sono la cosa che mi è mancata di più in questi mesi. Mi stringe forte a sé, mi dice che ora sono al sicuro e mi bacia il capo dolcemente.
"Voglio denunciarlo. Sono stanca di avere paura, voglio essere libera di poter essere felice accanto a te. Voglio metterlo all'angolo, voglio che paghi per quello che mi ha fatto."

Ogni tipo di conversazione che abbiamo avuto, termina con questa mia frase. Poco dopo, infatti, entrambi cadiamo nel mondo dei sogni.

Il mattino seguente mi sveglio grazie all'aroma inebriante del caffè. Lo raggiungo in cucina e lo vedo smanettare ai fornelli.
"Ma non dovresti avere la servitù?" Gli chiedo facendolo spaventare.
Lui si gira a guardarmi e mi sorride.
"In teoria si, ma ho dato loro la giornata libera."
Mi avvicino a lui e gli lascio un casto ma dolce bacio sulle labbra.

"Ho delle domande. Ti dispiace se te le pongo?" Harry fa cenno di 'no' con la testa invitandomi a proseguire.
"Dunque... hai detto alla tua famiglia di me? Intendo perché me ne sia andata e così via?" Lui annuisce e, dopo aver ingoiato il boccone che aveva in bocca risponde: "si, gliel'ho detto. All'inizio non sono stati proprio entusiasti ma hanno capito le tue scelte. Non le hanno approvate, ma le hanno capite."
"Stai dicendo che non vogliono più vedermi?" Gli chiedo.
"Sanno che sono venuto a Chicago a prenderti, così come sanno che tu non mi hai seguito qui a Londra. Non ho avuto modo di aggiornarli sulle novità. Contavo di farlo adesso veramente. Ti dispiacerebbe se ti lasciassi per andare a parlare con loro oggi?"
"No, no, assolutamente no. Fai pure. Io starò qui."

Lui si alza, mi bacia il capo e si avvia verso la porta.
"E Alex? Sai qualcosa di lei? Come sta, se mi odia..."
Lui si volta; mi guarda con tenerezza e si avvicina. Si china per arrivare all'altezza della sedia dove sono seduta.
"Sta bene. Quando quel giorno mi dicesti di portarla via e di proteggerla, l'ho fatto. Mi ha chiesto spesso di te, ma io non sapevo niente. Non sapevo dove fossi o come cercarti. E se te lo stai chiedendo, no, non le ho detto niente di quello che mi hai raccontato. Ho pensato che un giorno, forse, l'avresti fatto tu."
Mi bacia sulle labbra e poi scompare dalla mia vista.

All'incirca mezz'ora dopo che Harry è uscito, suona il campanello. Impiego un po' di tempo a ritrovare l'ingresso, ma alla fine ci riesco. Questo posto è enorme. Le pareti sono... rustiche, con mattoni a vista, travi del soffitto in evidenza e un camino in ogni stanza. Di certo in inverno non si soffre il freddo...
Appena apro la porta, con mia sorpresa, trovo davanti Alex. Lei mi guarda scioccata, non penso si aspettasse di trovarmi qui; la domanda è: lei come ci è arrivata?

"Tu che ci fai qui?" Le chiedo incredula.
"Potrei farti la stessa domanda."

Dopo aver preparato del caffè ci sediamo sul divano in soggiorno.
"Quindi: quando sei tornata?" Mi chiede.
"Ieri mattina."
"Ma dove sei stata in questi mesi? Ti ho cercato in tutti i modi possibili ma non sono riuscita ad avere tue notizie, in nessun modo. Mi sono preoccupata. Ero terrorizzata, avevo paura che ti fosse successo qualcosa di grave. Harry non sapeva niente neppure... fino ad oggi almeno."
"Che significa?"
"Ha mandato una macchina a prendermi stamani. Una volta arrivata, mi hanno detto di suonare e immagina la mia sorpresa quando ti ho vista."
"Posso immaginare..."
"Puoi spiegarmi cosa è successo? Sono passati mesi da quando te ne sei andata e io non ho ancora capito il perché."
"Hai sentito più Thomas?" Le domando dopo qualche istante di silenzio ignorando la sua domanda. Lei sospira rumorosamente per poi rispondere.
"No. Dopo che le guardie del corpo di Harry mi hanno allontanato da lui, non si è fatto più vivo. Ho cercato di contattarlo ma, come per te, non ci sono riuscita. Greta, parlando seriamente, io non sono cretina, ho capito che c'erano dei trascorsi fra di voi, ma non potevi semplicemente parlarmene? Non c'era bisogno di fuggire. Chi è Thomas, il tuo ex? Ti dava fastidio che stessi con il tuo ex? Nessun problema, lo capisco, l'avrei lasciato immediatamente se solo tu me l'avessi detto, ma è questo il punto, non l'hai fatto e..."
"È mio marito. Siamo sposati da circa sei anni e mezzo. E il suo nome non è Thomas Schmidt, è Luca Rizzo."

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