Capitolo 43

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"Congratulazioni!"
"Sono così felice per voi!"
"Avete già scelto la data?"
Queste sono solo alcune delle frasi che le persone a noi più care ci hanno detto. Abbiamo parlato a pochi del fidanzamento. Volevamo tenerlo per noi ancora per un po' e così abbiamo fatto. È trascorsa qualche settimana da allora e le cose hanno preso una piega meravigliosa.
Molti hanno compreso le mie scelte, le hanno appoggiate e hanno tenuto a darmi il loro sostegno. Da alcuni sondaggi fatti negli ultimi giorni, il popolo mi vedrebbe bene come moglie di Harry. Non sanno ancora che ciò avverrà molto presto. La casa reale darà a breve l'annuncio ed io non vedo l'ora di sfoggiare in pubblico quest'anello meraviglioso.

Sua Altezza Reale il Principe Harry del Galles e Ms. Aurora Neri sono lieti di annunciare il loro fidanzamento. Seguiranno ulteriori dettagli circa le nozze. Sua Altezza Reale e Ms. Neri si sono fidanzati poco prima di questo mese a Londra. Il Principe Harry ha informato sua Maestà la Regina e gli altri stretti membri della sua famiglia.

Nel pomeriggio ci rechiamo a Kensigton Palace per il servizio fotografico per la presentazione dell'anello. Indosso un abito color carta da zucchero accollato, lungo fin poco sotto il ginocchio, con le maniche a tre quarti. Delle scarpe bianche col tacco abbinate ad orecchini di perle e ad un cappotto legato in vita dello stesso colore. I capelli li lascio sciolti su un lato.

Durante il servizio fotografico i giornalisti ci fanno diverse domande tra cui se siamo felici. Harry risponde che è l'uomo più felice della terra. Arrossisco e gli sorrido. Lui mi stringe tra le braccia sussurrandomi all'orecchio varie cose al fine di mettermi a mio agio e, talvolta, facendomi ridere.

Più tardi andiamo in una stanza all'interno del palazzo, in cui avrà luogo l'intervista. Ci sediamo su un divanetto mentre l'intervistatrice siede di fronte a noi su una poltrona. Poco distante scorgo un uomo dietro una grande videocamera. L'uomo fa alla sua collega un gesto con la mano e lei inizia a parlare.

"Buon pomeriggio Vostra Altezza e Ms. Aurora Neri e congratulazioni per il vostro fidanzamento." Esordisce l'intervistatrice. La ringraziamo senza smettere un attimo di sorridere. Se continuo così presto riporterò una paresi facciale.
"Vorrei iniziare dalla proposta di matrimonio; com'è avvenuta e quando è avvenuta?"
Harry rivolge lo sguardo a me iniziando a rispondere. Non allontana mai gli occhi dai miei.
"È stato la sera della conferenza stampa. Eravamo seduti sul divano a parlare quando ad un certo punto sono andato nello studio a prendere l'anello che avevo nascosto in un cassetto della scrivania. Poi sono tornato e mi sono inginocchiato. Lei non si è accorta subito dell'anello. Le ho dovuto indicare le mie mani per attirare la sua attenzione su quello che stava accadendo."
Mi fa segno di continuare.
"Non avevo capito cosa stava succedendo. -  Aggiungo ridendo. - Quando ho abbassato lo sguardo e ho visto la scatolina... ho capito. Non me l'aspettavo."

Lei ci sorride e poi riprende: "dopo quanto tempo dal primo incontro le ha fatto la proposta?"
"Ci siamo conosciuti quanto tempo fa?! - Si gira a guardarmi - un anno e mezzo fa?!" Io annuisco. Poi aggiunge: "il miglior giorno della mia vita." Gli sorrido e lui mi stringe il ginocchio sorridendo a sua volta.

"Come vi siete conosciuti?" Chiede allora l'intervistatrice.
Entrambi ridiamo come due cretini, io in particolar modo. Per l'imbarazzo di quello che seguirà più che altro.
Harry, infatti, mi invita a rispondere.
"Lui è arrivato in ospedale in seguito ad un incidente in moto. Inizialmente non l'ho riconosciuto, tant'è che hanno dovuto dirmi chi fosse."
"Non me l'avevi detto questo." Mi interrompe Harry ridendo. Mi stringo nelle spalle ridendo a mia volta. Poi riprendo: "fortunatamente non ha avuto bisogno di me a livello medico però... abbiamo avuto modo di interagire, ecco."
"Modo di interagire?" Chiede Harry ridendo. "Mi ha espressamente detto che ai suoi occhi ero un semplice paziente, niente di più e che così mi avrebbe trattato."
"Ero un po' nervosa quando l'ho detto - lo interrompo guardando la giornalista quasi scusandomi. Poi torno a guardare Harry - e comunque, mi è stato insegnato a tenere un certo distacco con i pazienti e, in quella circostanza, tu lo eri." Rispondo alzando le mani. La giornalista e l'uomo dietro la videocamera ridono. Si può percepire l'amore che c'è tra noi. Scherziamo, ridiamo. Siamo una coppia come le altre. Niente di più, niente di meno.

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