Pov's Rei
Evito per un pelo un vecchio col bastone e schivo all'ultimo la valanga di frutta che Nagisa ha fatto cadere, urlando un grazie senza aspettare risposta. La sua manina stringe forte la mia, quando avevo detto che sarei venuto non avevo capito che Haru non c'era. Ora mi sta trascinando qua e là per il mercato, per portarmi in "un posto che conosce lui". È piccoletto di corporatura, ma è molto energico. Corre velocemente, quasi non gli sto dietro, stringe così forte la mia mano che temo si possa rompere da un momento all'altro. È già tardi, il cielo si sta colorando di un color indaco. Mentre corro tra la gente osservo il ragazzo da avanti a me, non riesco a smettere di guardarlo. Sembra un bambino. Sorrido sotto i baffi, ora ha pestato la coda di un gatto randagio, che gli ha miagolato adirato, senza però fermare la sua corsa. I suoi capelli biondi s'incediano d'oro e rame, fra le nascenti ombre serali sono un sole sfolgorante. Tanto sono rapito che non mi accorgo che ci siamo fermati, trascinando Nagisa fra le mie braccia, mentre ruzzoliamo su un prato verde brillante. Le mie labbra sono posate sull'incavo del suo collo; profuma di rosa e paprika. Arrossisco bruscamente, ma il fanciullo neppure lo nota. Mentre cerco di alzarmi sento qualcosa di freddo sfiorarmi la mano. Mi ritraggo lestamente. Nagisa intanto si è alzato e lascia che l'acqua fredda del lago bagni i suoi piedi. Guarda l'orizzonte come un bambino guarda un'arcobaleno. Mi alzo anch'io e capisco perché Nagisa è così sorpreso. Il lago è posizionato su un'altura, un grande ciliegio troneggia sul paesaggio. Sotto invece, a valle, Palmira illuminata dalle luci delle abitazioni, come uno sciame di lucciole. È un paesaggio incantevole. "Ogni volta che lo vedo è come se fosse la prima" commenta sorridendo l'addetto alle cucine. Poi lo vedo spogliarsi. Neanche il tempo di ribattere che si lancia nell'acqua come mamma l'ha fatto. Vedo il suo corpo esile tremare dal freddo, sembra un fuscello. Si gira gaio e mi invita a tuffarmi. Esito sulla riva, non sarà facile convincerlo che non farò il bagno. "Nagisa non credo che accetterò l'invito". Vedo il suo viso intristirsi come quando qualcosa non va come avevi previsto. Mi sento un mostro ma non posso assolutamente. "Rei, sii meno formale e buttati" non lo riesco a guardare negli occhi quindi fisso un petalo di ciliegio, caduto dal suo ramo e adagiato sull'erba. "No Nagisa, davvero..." neanche il tempo di finire la frase che quello mi tira in acqua. Faccio appena in tempo a salvare gli occhiali che mi trovo sommerso dall'acqua, acqua sopra, sotto, fra i vestiti e in bocca. Sputacchio in continuazione, non riesco a respirare, perché quello là sta in piedi come se niente fosse? Non trovo un'appiglio e continuo ad annaspare fino a quando Nagisa mi tira letteralmente su, facendomi notare che l'acqua mi arriva al bacino. "Rei... tu non sai nuotare?" Mi sento avvampare "C-c'è t-t-tanta gent-te che non sa nu-nuotare..." Dico imbarazzato e infreddolito.
Per tanto tempo Nagisa cerca di insegnarmi a muovermi, eppure, per quanto segua tutte le sue indicazioni, continuo ad andare a fondo. Ora siamo distesi sulla battigia. Il suo corpo sembra risplendere sotto la luna. I capelli sono d'oro e la pelle luminosa. Mi fermo a guardare il suo corpo, mi stupisce ancora, si nota la forma di pettorali e degli addominali, non sono scolpiti, ma saltano all'occhio. È carino. Mi sono incantato quando sento una specie di presenza su di me. Nagisa, che fino a poco fa cercava nel cielo le stelle cadenti, ora mi guarda ridente: "guarda Rei, una farfalla!" Guardo il mio petto, mi sono spogliato anche io per il freddo, una farfalla color ciliegio si è accomodata su di me. "Che animale... bellissimo..." sussurro rapito. Poi vedo il volto di Nagisa illuminarsi: "vieni!" "Dove?" "Vieni e basta!!" Ci lanciamo di nuovo in acqua, "vedi Rei, c'è un'altro stile oltre alla rana, per esempio quello che preferisce il principe Rin... la farfalla!". Lo guardo divertito, sembra entusiasta della sua trovata. Faccio una bracciata, due, non sto affondando! Sento come se l'acqua fosse parte di me, sento il mio corpo farsi strada in essa. Nagisa ha detto che non sa insegnarmi una farfalla "impeccabile", quella solo il principe Rin la sa fare, ma che possiamo lo stesso nuotare insieme. Mi lascio trasportare dalle onde. Nuoto parallelo a Nagisa, mi sento come inebriato dalla creatura che mi avvolge. Non so il motivo, ma allaccio la mia mano a quella di Nagisa, che non oppone resistenza. Nuotiamo un po' e io lo tiro a me. Giriamo e ridiamo insieme, sott'acqua sento il suo corpo bruciare contro il mio, perché lo sto facendo? Perché con Nagisa? Ci avviciniamo alla riva. Non voglio più aspettare. Premo le mie labbra contro le sue. Non se lo aspettava, ma non gli dispiace. Lo abbraccio e insinuo la lingua. Amo quei baci caldi e orgogliosi, amo lui e il suo corpo. Posso veramente essermi innamorato in una notte? Lascio la presa sulle labbra per lasciare segni sul collo. Sento i suoi gemiti. Poi sussurra nel mio orecchio: "ho visto una stella cadente..."Scusate non ho il tempo di correggierlo, magari lo fo domani, sono in ritardo ciaooooo
<3

STAI LEGGENDO
Hibiscus
FanfictionHibiscus. È il fiore dell'amore delicato e fugace, Dell'innocenza e della lealtà, è questo che pensa Haru mentre scivola nella fauci dell'acqua, e quello che pensa Rin mentre guarda il suo futuro regalo. Il primo non ha casa e non ha famiglia, il se...