Pov's Rei
Era ieri che il mio signore, Makoto, mi aveva urlato contro perché non avevo rapito Haru. Ora è pomeriggio, fisso il soffitto disteso sul letto. Non ho qualcosa da fare, non so perché ma Makoto non mi hai ancora detto niente, pensavo mi avrebbe chiesto di cercare di rapire Haru, eppure non lo vedo da ieri. Quasi senza accorgermene la mia immaginazione mi porta al biondino. Ricordo confuso la sera nel lago. Ero stato benissimo, solo io lui e le stelle cadenti ma poi mi sono sempre vergognato di tornare a parlargli. Non è che lui d'altronde l'abbia fatto. E quindi ora osservo il soffitto. Sento qualcuno che bussa la porta allegro. Rantolo un "avanti" controvoglia. Dentro la camera si fionda Nagisa, tenendosi la pancia. Neanche il tempo di realizzare l'accaduto che il piccoletto si mette urlare esaltato frasi confuse, a saltellare per la casa continuando a tenersi la pancia. Ha un tono allegro, euforico, ma è eccitato come quando si fa qualcosa che non si dovrebbe. Lo blocco e prima che mi faccia venire la nausea: "mi spieghi cosa stai..." Non faccio in tempo a finire la frase che quello ricomincia a parlare esaltato, anche se abbassa un po' la voce, "sai tenere un segreto Rei-chan?" Mi dice guardandomi con gli occhi di un bambino. "Perché Nagisacchi?" Dico stupido. Non mi risponde, in compenso slaccia la moltitudine di veli che aveva sulla pancia lasciando cadere a terra un fagotto. In un primo momento entrambi restiamo a fissarlo, io curioso e lui felice. Poi una testolina sbuca dalle fasce. È nera e pelosa, con gli occhi di un arancione accecante. Non ci metto molto accorgermi che si tratta di un gatto. "Nagisa cosa hai fatto?!" Vedo il tuo viso deludersi un poco "perché hai rubato un gatto? Lo sai che è un animale raro e prezioso, se ci trovano siamo morti!" Dico stavolta più gentilmente. "Tanto non ci troveranno! Lo terrai te in camera tua, nessuno entrerà!" Dice con un sorriso a 32 denti. Non dovrei accettare, se mi trovano sono in arresto, un gatto è una cosa veramente preziosa, però d'altronde come posso dire di no a Nagisa, e quel gattino continua a strusciarsi sulla mia gamba. Mi tiro su io occhiali che stavano calando e mi siedo per pensare meglio. Il gatto è un animale così bello e intelligente... proprio come me! Nel frattempo Nagisa sta cercando di rifilargli un pezzo di carne di cammello. Lo guardo divertito: "i gatti così piccoli bevono latte..." mi guarda sorridente e si lancia per le scale senza proferire parola. Rimango da solo con il micetto che mi guarda e miagola piano, ha il pelo molto lungo per essere un gattino, il muso è un po' schiacciato, credo si tratti di un persiano, anche se con quel pelo deve essere pericoloso stare con questo caldo... lo guardo e lo carezzo, sento sotto la mano che mi fa le fusa, se avevo qualche possibilità di lasciarlo a Nagisa ora non ce l'ho più... il biondino arriva correndo portando un bicchiere di latte in posizione precaria su un vassoio. Sta per inciampare quando riesco a salvare e il bicchiere, lasciando bere il gatto e Nagisa a terra.
Ci spostiamo sul letto, tempo pochi minuti il gattino si addormenta sulle coperte, lasciando me e Nagisa coricati sul materasso. Cerco qualcosa da dire, però non trovo un argomento interessante, vedo Nagisa che guarda nel vuoto, intento a contare sulle dita chissà che cosa, mi sto rassegnando a fare un pisolino, a pancia in su con gli occhi chiusi, quando sento qualcosa stringermi forte. Nagisa mi abbraccia affondando il viso nel mio petto. È stato così,istantaneo, "Rei... Tu cosa provi per me?" Passano alcuni secondi interminabili, rimango a bocca aperta come un ebete, non vedo il volto del ragazzo, ma sento che si stringe più forte. Le parole che seguono sono una rivelazione anche per me. "Tu mi piaci Nagisa." Ora mi guarda con due occhi grandi scarlatti: "ti piaccio?" "Ti amo!" Dico imbarazzato.
Il resto della sera lo passiamo abbarbicati, l'uno nelle braccia dell'altro, fra baci dolci e carezze. Eppure sento qualcosa dentro, qualcosa di urgente. Il gatto si è spostato sopra un comodino, dove ha trovato la sua tana fra i miei vestiti. Sento il capo del ragazzo staccarsi dal mio petto. Mi guarda negli occhi "Rei... senti volevo chiederti una cosa tanto tempo... Puoi sempre rifiutare se non vuoi eh..." è tutto rosso e evita il mio sguardo, "Nagisacchi?" Ancora un'attimo di silenzio. "TROMB*AMO!" Mi dice ora guardandomi col suo solito sorriso a 32 denti, con lo sguardo innocente e allegro di sempre, che non si addice per niente alla frase che ha appena detto. Arrossisco violentemente, anzi divento viola. Ma saprà cosa vuol dire? Continua a sorridere con fare eccitato. Sento come il peso attenuarsi, come se mi stessi liberando di quel qualcosa che mi attanagliava le viscere. Ora mi guarda con gli occhi cremisi. Decido di non rispondergli nemmeno, lo giro così da posizionarmi sopra. Non sono abituato a vederlo da questa prospettiva, arrossisco ancora, se è questo che vuole non me lo farò ripetere due volte! Gli sfilo gli abiti lasciandolo nudo davanti a me. Anche io mi spoglio. Ci eravamo già visti così, ma ora è un'altra cosa... Gli sfioro il torso scendendo sempre più in basso. Glielo prendo e muovo la mano. Mentre geme mi slaccio anche io i pantaloni, non pensavo avrei mai visto Nagisa in questo stato... Il mio dito indugia sul suo orifizio, gli faccio inarcare la schiena infilandolo dentro. Mentre lo prepare per non fargli male la sua vocina, scossa dai gemiti mugola: "anche io... ahh... ti amo... Rei... ngh...". Decido che è pronto. Prendo in mano il mio membro infilandoglielo cautamente, ma non troppo... mentre geme e orgasma ammiro quanto sia bello, dal balcone l'ultima luce illumina i suoi capelli infuocati. Mentre aumento di velocità noto il gattino giocare con qualcosa... una tempesta di petali di ciliegio inonda la stanza. Ma non posso fermarmi ora. Sento gli interni di Nagisa sempre più stretti. Mentre premo le mie labbra sulle sue veniamo insieme, io dentro e lui sul mio petto, staccando per un attimo le nostre labbra, chiamando il mio nome.Angoletto dell'autrice >///<
Questo è stato imbarazzantiiiiiiissimoooooooo... ok vabbè, Nagisa era un po' difficile da descrivere e non ho idea di come sia venuto... e comunque spero di non avere detto delle idiozie sul gatto, tipo il fatto del pelo lungo da piccoli e il bere latte... d'altronde ho un certosino e un siamese... :3
STAI LEGGENDO
Hibiscus
FanfictionHibiscus. È il fiore dell'amore delicato e fugace, Dell'innocenza e della lealtà, è questo che pensa Haru mentre scivola nella fauci dell'acqua, e quello che pensa Rin mentre guarda il suo futuro regalo. Il primo non ha casa e non ha famiglia, il se...