Cap. 10: Fuga

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Pov's Rin
Corro nella mia camera, sbatto la porta frettoloso e vedo Haru fissarmi gaio. In effetti gli ho appena dichiarato di volerlo sposare, e probabilmente si aspettava di passare la notte in amore. Invece racimolo qualche borraccia e più soldi possibile e lo strattono per il polso fuori dalla stanza. Sento il suo sguardo confuso sulla nuca. "Non c'è tempo per le spiegazioni... Amore." Voglio chiamarlo così, per me lui è mio marito, non un semplice schiavo del piacere. Corriamo nelle stalle. Prego che nessuno abbia sentito i miei passi rimbombare nei corridoi. Prendo i due cammelli più veloci. Monto Diligius e aiuto Haru a salire su Chappy. Sento il suo cuore battere a mille mentre lo isso tenendolo sul basso ventre. Ma ora non ho tempo per tranquillizzarlo con parole dolci e romantiche. Lego Diligius a Chappy, poi corro nella notte sperando che nessuno ci scopra prima di domani mattina. Quando siamo abbastanza lontani dalla città, a notte fonda, spiego il mio piano ad Haru. "Stiamo andando ad Aleppo." Sento Haru trattenere il fiato dietro di me. "Mio padre non vuole che ti sposi, per questo ho lasciato che fosse Makoto a diventare il nuovo re di Siria, e noi ci nasconderemo da Asahi da Aleppo, Una persona che il suddetto nobile mi ha consigliato. Sarà un viaggio lungo, e faticoso, almeno per me. Una settimana sui cammelli. Domani ci scopriranno, dobbiamo solo sperare che non ci raggiungano e che nessuno ci riporti alla reggia." Solo adesso dico ad alta voce il mio piano, e intanto mi rendo conto di quanto è pericoloso e campato in aria. Ma Haru non obbietta. Continuiamo il viaggio in silenzio, ho guardato le provviste e dovrebbero bastare fino al villaggio più vicino. Fino a quando Makoto non sarà il nuovo re non possiamo farci vedere in giro, sarà una cosa di giorni, ma dovremmo muoverci intabarrati e coperti, e nessuno Dovrà riconoscerci, forse sarebbe meglio viaggiare soltanto di notte, ma perderemo troppo tempo. Domani chiederò il consiglio di Haru, lui saprà sicuramente dirmi la cosa giusta. Mentre galoppiamo sulla sabbia rovente, ma che piano piano si raffredda sotto gli zoccoli dei cammelli, osservo le stelle. Ho sempre trovato le stelle qualcosa di realistico, i credenti dicono che sono divinità che ci guardano dall'alto. Ma per me non è affatto così. Le stelle sono come noi umani, ce ne sono di più brillanti e di più opache, ce ne sono tantissime, solo poche però sono conosciute. E soprattutto, come noi umani, un giorno si spengono, come se non fossero mai esistite, come se tanto ce ne fossero altri miliardi. Come se il cielo potesse sopportare e vivere senza. Solo che le stelle si adattano, noi umani no. Io non mi adatto. Io non perderò Haru. Mi giro per guardarlo. Di tutto il firmamento è la stella più emozionante. Lascio che Diligius raggiunga Animo, poi stringo Haru fra le mie braccia, mentre assorto nei suoi pensieri. In effetti non ho pensato a come avrebbe reagito. Magari avrebbe voluto vivere tranquillo e negli agi di una corte, anche se lontano da me. No. Haru non lo farebbe mai, Haru mi vuole. "Principe..." sussurra il ragazzo appoggiato su di me. "Non lasciarmi mai..." Sorrido sotto i veli, non so come faccia ad addormentarsi in questa posizione, su un cammello il galoppo, appoggiato sulla mia spalla.

Angoletto dell'autrice XP
Scusatemi, questo capitolo è corto, cercherò di fargli più lunghi d'ora in poi

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