Cap. 12: Ithriya

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Pov's Haru
Sonnecchio scomodo sul collo di Chappy, stamani ci siamo svegliati presto, abbiamo dormito abbracciati, la fragranza di Rin nelle mie ossa, come la prima notte, ma sta volta eravamo appoggiati a dei cammelli, poi, una volta alzato, ho sentito la coperta bagnata dove Rin appoggiava il viso. Ora è davanti a me nella sua forma snella ma muscolosa. In lontananza vedo la solita città tremolante, poi Rin si gira sorridendomi, e quasi sera; " Guarda Haru! Quella non è un miraggio: è Ithiyria! Una sosta mercantile. Mentre noi ci nasconderemo tu dovrai coprirti il viso e cercare informazioni se Makoto è diventato re." Mi sento sollevare, annuisco deciso. Poco prima della porta della città ci intabarriamo con tutti i teli che avevamo a disposizione. Mentre Rin cerca una locanda il cerco informazioni. Mi stacco da Rin, sento dalla sua voce disappunto nel lasciarmi andare da solo, ma devo farlo, quindi mi giro carezzandogli un braccio di sfuggita. Una volta al mercato è una miriade di suoni e colori, nel chiasso totale osservo le persone, sembrano tutti mercanti di una certa età, potrebbero essere miei genitori, tutti valutano la merce esposta da veri intenditori. Fra le tante cose cioè soprattutto cibo, per chi arriva in questa cappa intermedia dopo viaggi lunghi, poi noto un gruppo di vecchietti, che stavano parlando con un gruppo di mercanti. Mi avvicino di soppiatto e, mentre faccio finta di osservare una collana di acquamarina ascolto i pettegolezzi. Parlano per una buona mezz'ora del più e del meno, di quello che ha sposato quella, di lui che ha preso un nuovo cammello, e del nuovo mercante arrivato in città, poi un ragazzo si unisce al discorso. Mi stupisco, è il primo giovane che vedo in questa cittadina. Sembra amato dalle vecchiette e da chi lo guarda, è giocoso e allegro, dai capelli rosa chiaro, gli occhi viola come gli ametiste della collana che ora tengo in mano. Ecco che tira fuori l'argomento interessante, ascolto e capisco che ancora non è stato incoronato il nuovo re, anche se il processo è iniziato, probabilmente a giorni il padre di Rin non avrà più la carica. Purtroppo però è meglio non farsi vedere ancora, sarebbe ottimale lasciar passare un po' di tempo dopo che la notizia si sia dipanata. Osservo ancora per un po' gioielli con la solita no chalanche, poi faccio per andarmene quando una mano mi stringe il braccio fermamente. Mi giro e incrocio gli occhi con il ragazzo di prima. Mi rivolge uno sorriso inquietante "e tu chi sei? Sei giovane per essere un mercante, vai anche a te ad Aleppo?" Per i primi secondi vado nel panico, non so cosa rispondergli, balbetto qualche frase insensata e poi annuisco. "Wow! E da dove vieni? Sei da solo?" Istintivamente rispondo Baghdad, ma non me ne pento, dicendo Palmira avrei soltanto indirizzato il ragazzo verso la mia vera identità. "Sono con Chappy il cammello..." dico imbarazzato. Il ragazzo e le vecchiette scoppiano a ridere. "Ok misteriosa viandante del misterioso cammello, ti andrebbe di venire a prendere qualcosa al bar qui vicino? Fanno un ottimo sidro..." Adesso si che sono nel panico, cosa dovrei rispondergli? Probabilmente Rin non vorrebbe che andassi con lui, da una parte rischio di far scoprire la mia identità, però potrò sapere di più su non riesco A dire di no a quel ragazzo gaio, e poi non sarei benvisto e risulterei all'occhio lo stesso se rifiutassi l'invito. Annuisco e mi lascia guidare fino all'osteria. È un salone grande e rumoroso, l'aria è viziata e c'è puzzo di alcol. Ogni tanto un nuovo barcollo da un tavolo all'altro, per poi, sotto l'effetto dell'alcol, andare a sbattere fragorosamente contro un muro. C'è un chiasso che quello del mercato E niente in confronto. Avanziamo fino ha un tavolo e ci sediamo in disparte, evitando di essere travolti da una rissa di ubriachi. Ci sediamo uno davanti all'altro. Dopo un po' di silenzio il ragazzo rompe il ghiaccio; virgolettequindi tu vai ad Aleppo... come mai?" Mi dice con occhi interessati" Ehm... Per commerciare" ridacchia divertito della mia risposta "E cosa porti?" Esito un po' prima di rispondere "Ehm... devo fare il carico: È il viaggio di ritorno questo" ridacchia di nuovo. "comunque io mi chiamo Kisumi... tu?" "Haru" sai aro, avrei tanto voluto viaggiare, è da quando sono nato che vive in questa città Dina, mio padre vende viveri e mia madre stoffe, ho sempre sentito dalla bocca di mercanti storie di altre città, ho sempre saputo alle cronache di tutto il regno, ma non ho mai varcato il portone di questo paese. Vorrei tanto poter andare un giorno ad Aleppo. Quando avevo 15 anni comprai un cammello da un mercante, volevo scappare di casa e andare in giro per la Siria, poi però non ne ho mai avuto il coraggio." Il suo viso si rattrista, poi però si riprende in fretta e mi guarda sorridente "Ritieniti fortunato, Haru!" Per la seguente serata chiacchieriamo amichevolmente, lui è molto allegra, e io ascolta le sue idee stravaganti. È quanto dobbiamo andare che incontro lo sguardo di qualcuno di conosciuto. Non ci mette tanto a riconoscerlo, e il mercante di schiavi, quello che mi ha venduto a Rin. Mi guardo anche lui per qualche attimo con fare stupito, poi, ubriaco, mi urla contro: "è lui! Lo schiavo fuggitivo del principe!!" Realizza tardi di essermi slegato e veli che mi coprivano il viso quando entrato nel locale. Scorgo lo sguardo choccato del ragazzo con cui avevo passato la serata e mi lancio correndo fuori dall'osteria. In un qualsiasi altro momento sarei stato raggiunto in pochi secondi, probabilmente fra di loro c'erano uomini più allenata di me a correre, Maura erano tutti ubriachi, compreso Kisumi, in poco tempo li distanzio e mi rimetto il cencio sugli occhi. Entra correndo nella hall dell'albergo. Corro al piano di sopra e entro nella stanza di Rin. Niguarda spaventato dopo che le ho raccontato l'accaduto. Non abbiamo tempo, prendiamo velocemente bagagli e corriamo nelle stallepunto Sleghiamo Chappy e Diligius

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