Cap. 13: Kisumi

131 14 0
                                    

Pov's Haru
Selliamo velocemente i due cammelli, prego dentro di me che nessuno abbia la voglia e la forza di rincorrerci con dei cavalli, dubito che il mio misterioso animale abbia voglia di correre. È notte fonda. Siamo scivolati fuori dagli alloggi mentre fuori c'era il caos totale. Abbiamo racimolato tutti nostri averi e li abbiamo portati vicino alle cavalcature. Sento Rin nervoso accanto a me, trema di rabbia e di freddo, ma soprattutto di paura. Sento l'ansia pesare, ho la gola secca, mi sento in colpa, se ci scoprissero Rin tornerebbe al palazzo e io sarei probabilmente ucciso. Sono madido di sudore, nonostante ci sia un venticello freddo da brividi, le mani continuano a scivolarmi dalla sella che cerco goffamente di fermare. Rin a già finito, sta caricando primi bagagli su Diligius. Ogni momento che passa l'atmosfera si fa più pesa, sento la voce dei cittadini urlare fra le viottole del paese, tutti in fermento per la nuova notizia, se non ci sbrighiamo ci troveranno fra poco. Siamo in una via nascosta, da cui sembra non passi nessuno. Sento dei passi nella via parallela, il cuore mi batte a mille. Mi riprendo lentamente, non era niente, non si è accorto di noi, poi ricomincio ansioso a montare i fagotti sul cammello. Rin è già salito in groppa al cavallo, ora mi guarda con fare impaziente. Faccio per montare anch'io quando una mano mi ferma il braccio. Sento il sudore raggelarsi contro il corpo, il cuore mi si ferma e il tempo pure. Vedo come a rallentatore il voto di Rin spaventato, sento la morsa sul braccio farsi più tenace. Vorrei mettermi a urlare, sfogarmi di tutta la paura e pregare che succeda qualcosa, che non ci abbia veramente scoperti, che sia tutto la mia immaginazione. Il mio gira lentamente. Kisumi mi guarda corrucciato, nel volto un'espressione decisa, che non avrei mai attribuito a lui. "Così tardi parti per Aleppo? E non saluti nemmeno?" Mi fissa ancora per qualche secondo con quello sguardo di ghiaccio. Poi sfoggia il suo solito sorriso a 32 denti. "Ti ho visto solo io, Non sarebbe difficile mentire, anche se mi comporterebbe un po' di fatica, se mi porterete con voi nessuno verrà mai a sapere dove state andando e soprattutto nessuno vi catturerà , almeno non qualcuno di questo paesino." Sento lo sguardo di Rin incollato alle spalle. Solo ora noto un cammello, portato dal ragazzo, probabilmente lo stesso comprato anni prima per scappare dalla cittadina maledetta. In un tacito accordo sproniamo i tre cammelli a scappare dalla città. Diligius e Chappy sono stanchi, sono passate poche ore dall'ultima camminata. Per questo la maggior parte dei bagagli è stata fissata su Animo, il cammello di Kisumi. Mentre vediamo la città allontanarsi e le luci farsi più piccole, mentre le tenebre del deserto ci inghiottono sento Rin buttare fuori l'aria che aveva trattenuto fino a quel momento e vedo Kisumi sorridere gaio.

Angoletto dell'autrice T-T
Gomen nasaiiiiiii, questo capitolo e schifoso e probabilmente il peggiore, ma d'ora in poi cerco di farli piu lunghi (è tipo la quinta volta che lo sadico, sorryyy)

Hibiscus Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora