capitolo quattordici

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Doveva essere una comune uscita tra amici, dove si assaporava un gelato in compagnia e si parlava con una rilassante quiete.

Tuttavia, Katherine e William avevano cominciato un dialogo ambientato su una possibile relazione tra la ragazza e Malik, il professore.

Ero tesa a dir la verità, perché mi sembrava l'ideale parlare con delle persone come loro, che a momenti pensavo di ritenere fiduciose.

Erano due ragazzi divertenti e anche se al momento non mi conoscevano, dal primo giorno scolastico mi avevano tenuto compagnia per pranzo.

I loro gesti nei miei confronti erano sempre positivi e in ogni occasione, i loro movimenti mi erano come apparsi sinceri e volontari.

"Secondo voi come funziona una relazione daddy?" chiesi, cercando di mantenere una vaga riluttanza.

"Non sono un esperto, ma credo che sia uno dei migliori rapporti che due persone possano avere" rispose William.

"Perché?" chiesi.

"Ho l'idea che non sia solo un concetto fondato sul piacere, credo che il daddy ti prometterà sempre la sua protezione, in qualsiasi situazione ti trovi" rispose ancora il ragazzo.

"Ma non sono come delle azioni forzate?" chiesi e lui, di fronte ai mie occhi, corrucciò la fronte in segno di confusione.

"Mi è chiara la tua idea, ma il daddy si comporta nei migliori dei modi per ottenere qualcosa in cambio, quindi in fin dei conti finge" dissi.

"In cambio chiede del buon sesso, ti pare una rude idea?" mi chiese, alzando le sopracciglia con una ovvia libertà.

"Il concetto in sé è sbagliato, perché-" prima ancora che potessi sviluppare dei suoni vocali, frenai le mie labbra che altrimenti mi avrebbero tradito.

"Sentite" borbottai, cercando di elaborare delle fresche parole.

"Ti stiamo ascoltando, scema" disse William, lasciandomi un sorriso.

In queste occasioni non ero capace di esprimermi in alcun modo, inizialmente ero terrorizzata all'idea che avrebbero potuto giudicarmi per la mia particolare relazione con il Signor Styles, tuttavia ascoltando la loro opinione a proposito, mi sentivo un po' consolata.

"Come dire" mormorai.

"Credo di avere un daddy" borbottai con serietà, inoltre osservai subito le loro espressioni, le quali erano componenti di maliziosi sorrisi.

"Ci dobbiamo davvero mostrare sorpresi Will?" chiese Katherine, deridendo il linguaggio del corpo di William esprimente stupore.

"Effettivamente un po' ci aspettavamo qualcosa di erotico da parte di Styles" rispose poco dopo il ragazzo, cambiando la morfologia della faccia.

"In poche parole quindi ne eravate al corrente?" chiesi.

"Non esattamente" rispose il ragazzo.

"Già, abbiamo solo ragionato per un po' e in fin dei conti è sempre stato chiaro che il riccio volesse un rapporto daddy da te" proseguì Katherine.

"O comunque del sesso, altrimenti per quale motivo ti avrebbe adottata?" disse William.

"Mi è capitato di chiedermelo, ma non ho mai pensato che volesse scopare con me" risposi.

"Ma è ovvio, se non sei una ragazza vanitosa e egocentrica non arrivi mai a questi secondi fini, no?" commentò Katherine.

"Anche se potresti possedere tutte le ragioni per esserlo" mugugnò William.

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