capitolo diciannove

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"Ho deciso, nella mia pizza ci voglio del tonno e della cipolla" disse Katherine, dopo una lunga discussione con William in proposito.

"Allora puoi scordarti di baciare quel belloccio del professor di inglese con l'alito da maiale che ti ritroverai" constatò William, storcendo la bocca.

"Puoi capire, non lo rivedrò finché non riprenderà la scuola, poi comunque è Mar che deve fare attenzione dato che sta con Styles" affermò la ragazza.

"Spiritosa" risposi.

"Va bene, non iniziate con i vostri stupidi battibecchi, ora ordinerò le pizze e voi dovrete rimanere in silenzio, solo per qualche minuto" disse William.

"Senti chi parla" borbottai.

"Mar, ascolta" bisbigliò Katherine, attirando la mia attenzione "Will ha una cotta per il porta-pizze da tipo due anni, infatti è da anni che ordina la pizza nello stesso posto" disse.

"Katherine devi proprio fotterti" disse William, tappando il microfono del telefono, anche se non proprio con grandi risultati, infatti probabilmente dall'altra parte si era sentito tutto.

"Sul serio! Non trovi che se ne sarà accorto già da un bel pezzo?" chiesi, lasciando svago ad una risata sentita.

"Sono solo un cliente di lunga data! Se mi piace come fanno la pizza in quel posto, perché dovrei cambiare pizzeria?" rispose, motivando un'espressione stupita.

"Ti piace solo la pizza di quegli uomini?" chiese Katherine, scoppiando in una risata proprio di fronte alla sua faccia.

"Ragazza, noto una certa frustrazione sessuale piuttosto evidente! Forse dovresti trovarti qualche cazzo, così puoi sfamare la tua vagina, no?" chiese William, quasi urlando.

"William, non penso che i tuoi vicini siano interessati alla vita sessuale di Katherine, per cui che ne dici di abbassare il tono della voce?" chiesi.

"Ora sono io quello nel torto? Lei, invece, che mi ha rotto i coglioni di sana pianta dai primi cinque minuti che l'ho incontrata oggi?" disse William.

"Siete due stronze" aggiunse.

"Will avanti, ti stai scaldando per nulla, stavamo solo scherzando" disse Katherine.

"Va bene, ma dovete capire che questo è un argomento delicato per me, perché quel ragazzo è davvero una brava persona e non mi soffermerei solo a fargli un pompino" spiegò William.

"Come fai a sapere che è una brava persona se non ci hai mai parlato?" chiesi.

"Vado a sentimento, se poi è un maniaco sessuale meglio ancora" rispose.

"Rifletti così bene! Forse dovrei seguire la tua concezione della vita" borbottai.

"Davvero?" chiese Katherine.

"No" risposi.

"Non riesco mai a capire quando sei ironica, nel senso, sei sempre seria" disse Katherine.

"In poche parole, hai una faccia da prendere a schiaffi, tipo una testa di cazzo" proseguì William.

"Grazie!" risposi "Nel caso non l'aveste capito, ero ironica" aggiunsi.

"Vedi! Sei insopportabile" disse William.

"Ok" dissi.

"Acida" sputò Katherine.

"Per che ora arrivano le pizze?" chiesi nel tentativo di cambiare argomento, dato che non volevo passare il resto della serata a difendermi dai loro insulti.

"Ha detto mezz'ora, quindi è stata una bella idea quella di ordinarle presto" disse William, vantandosi di poco.

"Sono le dieci e mezza, non è presto" affermai.

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