Quella notte ero certa che non me la sarei mai scordata, sapevo quanto era stata intensa e colma di qualsiasi emozione, perché era ciò che eravamo riusciti ad esprimere; affetto e odio, passione e tensione, nervoso, ansia, vulnerabilità, eccitazione.
Per questo motivo il giorno dopo, quando Harry non era presente al mio fianco sul letto in cui avevamo permesso di concederci l'un l'altro, i miei occhi presero a lacrimare e così dolorosamente che ogni mia parte del corpo chiedeva pietà, perché mi mancava il fiato.
Non avevo mai pianto così forte e lo feci affinché Harry potesse sentirmi, ma questo non accadde mai, perché Harry non era presente nemmeno in casa e nonostante percepissi la sua figura in qualsiasi angolo di essa, lui non c'era.
Respirai, cercai di prendere respiri profondi, finché concepii che fossi in preda ad un attacco di panico, qualcosa che non avevo sicuramente mai provato prima e di sicuro di cui non avevo mai sofferto, ma di cui conoscevo l'esistenza.
Piansi perché era la sua risposta definitiva al mio dilemma degli ultimi giorni, non stava andando tutto per il verso giusto tra di noi e il punto più sconfortante era il fatto che non riuscissi a concepirne il principio generante.
Fu la delusione a provocare tutto ciò, quel sentimento di amarezza incredibilmente forte, causato dall'illusione che in realtà non fosse mai accaduto nulla di complicato tra me e Harry, che quest'ultimo in realtà avesse voluto continuare ad esistere come mio tutore.
Arrivai a provare una fottuta paura, perché mi fu piantata in faccia la concezione di quanto Harry in realtà fosse importante per me, dell'impatto che lui aveva avuto nella mia vita, nella mia intera esistenza, alla quale, arrivata a questo punto, non volevo cedere, non ne avevo alcuna intenzione.
Avevo la pelle d'oca, il respiro ancora affannato seppur cercassi continuamente di riprenderne il controllo; non avevo mai desiderato prima di averlo vicino, ma lo volevo perché ne avevo bisogno, come d'altronde mi sarebbe dovuto essere chiaro dalla prima volta.
Vibravo, ero in preda ad un dolore incontrollabile e un respiro imbizzarrito, allora continuai ad illudermi solo per tranquillizzarmi, giocai con la mia mente e mi dissi che fosse solo andato a lavoro seppur fosse domenica, che più tardi sarebbe rientrato.
Ma Harry non rientrò quella notte.