Capitolo 2

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Torniamo a casa e mi abbandono al pianto tra le braccia della nonna che cerca invano di consolarmi. Continuo a pensare alle parole di Arthur, non riesco a dimenticarle.

In macchina regna il silenzio, si sentono solamente i miei singhiozzi. Un silenzio che dura più di cinque minuti, fino a quando non arriviamo a casa, luogo in cui mi rifugio ogni volta in cui mi sento sola e persa.  Respiro il profumo di campagna, lo amo, mi tranquillizza.

Entriamo in casa, saluto papà e Marco, mio fratello, e mi  vado a rifugiare nella mia vecchia camera da letto. Dopo cinque minuti entra nonna Amalia che come suo solito fa una battuta, pensando di farmi stare meglio, ma invece ha l'effetto contrario.

"Alice mia, pensa ora puoi riconquistare il dottorino!". La guardo male, non volevo sentir parlare di CC, ribatte quasi con rassegnazione "Va bene, parliamo d'altro. Questa sera andrai alla festa d'Istituto?".

"Si, nonna." So già dove vuole arrivare.

"Quindi vedrai il dottorino!".

"Si, nonna." Fortunatamente, il campanello di casa mi salva dalla conversazione con nonna Amalia, le voglio tanto bene, ma è troppo impicciona.

E' il corriere, è arrivata la mia unica ragione di vita in questo momento. Entro in casa e vado in bagno a provare il vestito, emozionata apro la busta che contiene il vestito e... Non ci posso credere, hanno sbagliato.

Mi hanno spedito un vestito rosso, corto e troppo scollato dietro la schiena, mamma mia... beh almeno le scarpe sono quelle che ho scelto. Provo l'abito, e noto con piacere che mi sta da incanto.

Mi sembra di essere Angiolina Jolie sul red carpet... forse ho un pò esagerato, ma comunque mi sento bellissima. Esco dal bagno e chiedo un parere a nonna Amalia.

"Nonna come ti sembra ?" chiedo con un tono un pò malinconico, perchè già so cosa mi risponderà.

"Farai colpo sul dottorino." Eccola! "Nonna, ma sei fissata con CC? Non voglio sentirne parlare, per favore."

Le ore a Sacrofano, passano veloci, sono già le 15:00 e devo iniziare a prepararmi per andare alla festa. Mi trucco, oggi ho deciso di rendermi presentabile e quindi curerò il mio make up. Stendo i capelli con la piastra, e come al solito mi brucio il dito.

Mi dirigo in stazione e salgo in treno, prendo posto. Ripasso il mio discorso e cerco di ripeterlo, lo ho imparato quasi a memoria, voglio fare una bella figura davanti a tutto l'Istituto, Malcomess senior e all'Innominabile numero due.

Alle 15:40 mi trovo alla stazione Termini e mi dirigo verso l'Istituto che si trova a pochi minuti. Camminando continuo a ripassare nella mente il discorso, ho molta ansia.

Arrivo in Istituto, prendo un bel respiro, e salgo le scale, che in questo momento sembrano essere infinite.

L'atrio è colmo di studenti, mi guardo intorno sperando di vedere Paolone e Lara, comincio a cercarli, ma invece di trovare i miei migliori amici,  scorgo L'INNOMINABILE numero 2 .

Mi fissa e sorride. Si sta avvicinando, che faccio? Scappo o lo aspetto? Opto per la seconda, aspetto che L'Innominabile venga verso di me e che mi parli, e si lo ammetto, non vedo l'ora di risentire la sua voce, mi è mancato.

"Alice, quanto tempo, mi sei mancata!" Dice con un ghigno, certe parole da Claudio non me le sarei mai aspettate, cosa gli è successo? Starà indossando una delle sue solite maschere, o è davvero cambiato. Un anno fa era il principe dei cinici e degli stronzi e adesso è un gentiluomo?

"Ciao Claudio, ti vedo bene." Sono le uniche parole che riesco a dire, sono emozionata. Claudio è diverso dall'ultima volta che l'ho visto, si è tagliato i capelli e anche un pò la barba.  E' più attraente, più misterioso, seducente, in poche parole è l'uomo più bello dell'istituto.

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora