Capitolo 21

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Entro nel suo ufficio, e lui chiude la porta, stranamente non a chiave, viene verso di me e mi abbraccia. Mi bacia. Un bacio dolcissimo, romantico.

Dopo ben tre minuti, Claudio si stacca e mi guarda sorridendo, ci guardiamo negli occhi, le nostre fronti si toccano, abbiamo tutti e due gli occhi rossi, stiamo trattenendo le lacrime.

"Mi sei mancata troppo, avevo bisogno di questo bacio."

"Anche io."chiudo gli occhi, voglio godermi questo momento di dolcezza... Potrei provare a far ragionare CC...Ci provo.

"Claudio...Perchè non proviamo ad essere una coppia come tutte le altre?" CC sembra spazientito, come fa a cambiare umore così velocemente.

"Senti Sacrofano, io già ti ho detto cosa voglio, VUOI STARE CON ME? ACCETTA LE MIE VOLONTA'. SENNO CIAO."

"Ciao." CC mi guarda sbigottito, si alza dalla sua poltrona, si dirige verso la porta e la apre, mi fa il gesto di uscire.

"Esci, mi sono stancato, vuoi sempre complicare le cose. FUORI." Esco senza proferire parola, questa volta è davvero finita, lui d'ora in poi sarà solo il mio capo.

Vado a finire di catalogare le droghe e poi alle 18:00 esco  dall'Istituto e decido di andare al mio bar di fiducia vicino al Colosseo. E' gremito di gente e la musica è ad alto volume, i timpani mi fanno male, diventerò sorda se non la abbassano all'istante.

"Un cosmopolitan grazie." Prendo il bicchiare in mano e comincio a bere, è molto buono, devo andarci piano senno rischio di ubriacarmi, a me basta niente. Non voglio pensare a quello che è successo quasi due ore fa con IL MIO CAPO, non siamo destinati a stare insieme, aveva ragione Yuki quando nei fondi del caffè aveva letto che sono destinata a rimanere single.

Sono assorta nei miei pensieri quando sento una voce familiare, mi giro e vedo il pm che sta parlando con un uomo, sembra essere una persona importante. Continuo a fissarlo e dopo alcuni minuti  lui si accorge di me e interrompe la conversazione per venirmi a salutare.

"Ciao Alice, sei sola?"gli sorrido e lui si siede accanto a me sullo sgabello davanti al bancone.

"Si,  tu?"

"Si anche io." La conversazione di sta facendo un pochino imbarazzante, mi guardo intorno sperando di vedere Lara o Paolone, però non c'è nessuno dei due. Dopo tre minuti di infinito silenzio, Einardi rompe il ghiaccio chiedendomi di andare a fare un giro in barca insieme a lui.

"Ma Sergio è sera, sinceramente la cosa mi inquieta  un poco."

"Alice non temere sono un velista esperto."

"Mmm, okay, non sono mai andata in barca di barca di sera."

"C'è sempre una prima volta no?"

Ci avviamo verso la sua moto, un Harley Davidson nera veramente molto bella, mi porge il casco rosa, sicuramente della figlia, e partiamo. Purtroppo mi sono dimenticata di dirgli che ho una paura incredibile delle moto. Quando ero adolescente sono caduta con il cinquantino e mi sono rotta una gamba ed un braccio. Mi stringo a Sergio, sempre più forte ogni volta che aumentava di velocità.

"Ehi, piano! Mi stai rompendo una costola."

"Scusa!!!" Dico urlando perchè con il casco non si sente nulla.

Arriviamo al porto, scendiamo dalla moto e Sergio si massaggia il torace.

"Alice potevi dirmelo che hai la motofobia." dice ridendo."Avremmo preso l'autobus."

"Tranquillo, le paure vanno affrontate no?"

Ci dirigiamo verso il ponticello che porta alle barche attraccate, saliamo sulla barca di Einardi si chiama "Fantasy" ed è veramente molto bella e curata,
sembra nuova.

Partiamo e cominciamo ad andare a largo, è bellissimo. Il sole sta tramontando e il cielo si sta colorando con tutte le sfumature di rosso e rosa...E' emozionante.

"Alice, ti va di aiutarmi a tenere il timone?"

"Sicuro? Non sono molto affidabile." Sergio ride, ma io sono un tantino preoccupata, ogni volta che provo a fare qualcosa di nuovo accadono le cose più strane.

Vado ad aiutare il Pm, lui si mette dietro di me e mi tiene le mani sul timone. Sorrido, è una nuova esperienza, che fino a poco fa mi era del tutto sconosciuta. E' sensazionale. 

Mi giro per ringraziarlo di avermi portato in barca, ma non faccio in tempo a parlare che lui appoggia le sue labbra sulle mie.

Mi giro per ringraziarlo di avermi portato in barca, ma non faccio in tempo a parlare che lui appoggia le sue labbra sulle mie

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E' stato un bacio corto, ma stranamente mi è piaciuto. Mi allontano, sono confusa.

"Alice scusa non avrei dovuto." Non rispondo, non saprei cosa dire in questo momento. Mi limito a guardarlo, non può essere stato un vero bacio, ci conosciamo da troppo poco.

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora