Capitolo 18

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Mi chiama Calligaris, fra un'ora dovrò collegarmi su Skype per l'incontro con De Santis. Vado in aula specializzandi, ormai sono le 17 e devo tornare a Sacrofano. Infilo i libri nel mio zainetto marrone... manca il computer portatile. OH NO! L'ho dimenticato a casa di Claudio.

Vado nel suo studio, è già andato a casa, dovrò andare io personalmente, UFFA! Mi ero ripromessa di non entrare in quell'appartamento per un pò di tempo.

Prendo l'autobus e scendo direttamente davanti il palazzo di Claudio, salgo le scale e mi ritrovo davanti alla porta. Aspetto due minuti quando mi decido di suonare il campanello. Apre, CC sembra diverso dalle altre volte, ha i capelli scompigliati, la camicia stropicciata e sporca di vomito , la cravatta rossa, che mi piace tanto, lenta.

"Ti sei decisa a tornare d-da me." E' ubriaco fradicio.

"Claudio, quanto hai bevuto! Sei tutto sporco di vomito... ma sei impazzito!?" Sul tavole della cucina ci sono, in bella mostra, cinque bottiglie di vino vuote. Barcolla e si appoggia al muro, gli gira la testa, mi accosto a lui per sorreggerlo e portarlo in camera da letto, ma proprio quando lo prendo per il braccio, mi vomita addosso.

"Scusa Sacrofano." Scusa un corno, la mia povera camicetta, che ho comprato con il mio primo stipendio, che urto.

"Tranquillo, ora andiamo piano piano in camera tua, e ti metto a letto."

"No a letto no." sembra un bambino piccolo.

"CC per favore."

Lo trascino nell'altra stanza e comincio a spogliarlo per togliergli la camicia sporca di vomito. Oddio quant'è bello!! QUEI PETTORALI... ALICE!! CONTIENITI. Gli infilo la maglia del pigiama, e improvvisamente mi bacia. Lo blocco all'istante, è ubriaco non sa quello che sta facendo... è incapace di intender e di volere.

Lo metto a letto, quante notte fantastiche che abbiamo passato insieme in questa stanza, mi dispiace che sia tutto finito, ma il destino ha voluto questo per noi. Claudio si è addormentato, mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la testa, sembra un piccolo angioletto dark ubriaco.
Mi guardo intorno e gli occhi mi cadono sul comodino, appoggiato ad una mia foto c'è il braccialetto che mi ha regalato e che ho lasciato qui. Riprendo il bracciale e lo indosso, mi è mancato.

Appoggio la testa sul fianco di Claudio e comincio a ripensare al primo giorno in cui l'ho conosciuto, al nostro primo bacio, al congresso ed a quando si è dichiarato.

***

Sento che qualcosa sotto di me si muove e che mi accarezza la testa... oddio mi sono addormentata, mi alzo di scatto e vedo Claudio che mi sorride, si è ripreso.

"Sei rimasta ad aiutarmi. Grazie." Mi prende una mano, ma io la ritraggo all'istante.

"Prego... Claudio puoi darmi una tua camicia, la mia maglia è sporca del tuo vomito..."

Si alza e va ad aprire l'armadio e mi porge una sua camicia bianca, tolgo la maglietta sporca e la indosso. Claudio mi guarda con gli occhi sgranati.

"Che c'è?"

"Niente." mi sorride ed esce dalla stanza. Guardo l'orologio, sono le 18, OHMIODIO LA VIDEO CHIAMATA CON CALLIGARIS! Me ne sono completamente dimenticata.

Vado da Claudio, lo ringrazio della camicia e me ne vado, devo prendere il treno per Sacrofano e chiamare l'ispettore.

Arrivo in stazione alle 18:40, è tardissimo, spero che l'incontro con De Santis non sia terminato. Prendo posto in treno e accendo il computer. Chiamo Calligaris e mi risponde dopo cinque minuti. "Alice, finalmente, ti ho aspettato, ancora non ho iniziato l'incontro, devi ringraziarmi."

"Grazie mille ispettore."

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora