Capitolo 42

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"L'inizio è dolce, assurdo, felice. L'intreccio pieno di buona volontà, forte e carico di tensioni. La fine, una lacerazione"

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Fa parte del mio passato. Non avrei mai pensato di dirlo veramente e un pò mi rammarico del fatto che ho agito d'istinto e non ho chiarito con Claudio. Ma ormai è fatta, è inutile piangere sul latte versato.

Ci siamo divisi, ognuno per la sua strada. Forse Londra sarà un buon motivo per dimenticarlo definitivamente e rifarmi di nuovo una vita, magari con un altro uomo. Potrei incontrare un reporter simile ad Arthur, sposarmi, avere dei figli e continuare a lavorare come medico legale a Londra.

Ma a chi voglio prendere in giro? Io non voglio farmi una vita con un altro uomo. Se non potrò avere Claudio, preferisco stare da sola. Mi manca come l'aria. Mi mancano le sue braccia possenti che mi cingevano, il suo profumo. I suoi occhi profondi come l'oceano e ogni volta che mi fissavano mi inondavano e mi catturavano.

Ne sto parlando come se fosse morto, ma è come se lo fosse, non potrò più averlo. Un giorno mi disse : "Io quando chiudo una storia, la chiudo definitivamente senza ripensamenti!"

Penso ogni microsecondo a CC, non posso farne a meno. La notte dormo ancora con la sua camicia, quella che mi aveva prestato la sera del diluvio. Una serata spettacolare, che credo non dimenticherò mai.

Questa volta abbiamo rotto la fascetta rossa che ci univa definitivamente. Ogni volta che ci penso si crea una sorta di vuoto dentro di me. Il cuore manca di un battito e sento una morsa fortissima allo stomaco. Un dolore indescrivibile. Come pochi altri. Si dice che con il tempo il dolore passa. Sarà vero? Probabile.

Sono seduta sulla mia scrivania quando entra la Wally che con un sorriso che le arriva fino alle orecchie mi porge un foglio con scritte tutte le informazioni per domani. Mentre si allontana la immagino mentre inizia a ballare il tango con il custode dell'Istituto, Arturo Rossini, credo uno degli uomini più brutti che io abbia mai visto. Scuoto la testa per riprendermi. Do un'occhiata alla lista, ci sono anche delle commissioni da fare. Sono tantissime!!! Non ci riuscirò mai per domani se non inizio ora.Raccatto tutte le mie cose, esco di corsa dall'aula specializzandi, ed è proprio in questo momento che mi scontro con Claudio, cado a terra. Mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi.

Raccoglie il foglio per terra, fa per leggerlo, ma io glielo tolgo dalle mani in tempo, non voglio che sappia della mia partenza per Londra.

"Cos'è?"

"Niente."

Mi ricompongo ed esco dall'Istituto. Dalle scale vedo arrivare Sergio. Mi sorride e mi saluta, scende dalla moto si toglie il casco. Vado da lui per salutarlo.

Ad un tratto si avvicina una moto. I ciclisti ci stanno guardando, fissano soprattutto me. Si è creata un'atmosfera piuttosto inquietante.

Improvvisamente tirano fuori una pistola. Non faccio in tempo a spostarmi o ad urlare che sento il proiettile nell'addome. Avete mai sentito dire che quando state per morire vi passa tutta la vita davanti agli occhi? Beh, posso dirvi che è una IMMENSA CAZZATA. In momenti come questi non vedi altro che la morte che si avvicina.

"Aliceeeeee!!!" Sergio mi viene incontro ed inizia a chiamare Claudio a squarciagola.

"Tranquilla Alice andrà tutto bene, CLAUDIOOOOOOOOO!!"

"COSA C'E'? ... PORCA TROIA, ALICEEEEEE!"

Sento i suoi passi dirigersi verso di me, è affannato. Inizio a vedere tutto nero, ma continuo a sentire delle voci.

"Sta andando in shock. Dobbiamo tamponare. Ehi voi due andate a prendere delle garze e del disinfettante. CORRETEEE!"

"Chiamo un'ambulanza."

"MUOVETEVIIII."

"Amore mio tranquilla. Insieme ci riusciremo." Sentendo queste parole riesco ad accennare un piccolo sorriso, ma niente di più.

In questo momento mi sento come se stessi cadendo in un buco nero, riesco a sentire gli ultimi rumori tra questi le sirene dell'ambulanza, le voci degli infermieri e quella di Claudio. Ora non sento più nulla. Silenzio più totale.

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora