Capitolo 16

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Il lavoro è lavoro, il resto è il resto. Ma come gli è venuto in mente di dire una cosa del genere? Non me lo sarei mai aspettata da lui.

Il cellulare sta squillando ininterrottamente, ma non rispondo, non voglio parlargli, pensavo fosse cambiato, invece oggi mi ha dimostrato di essere sempre lo stesso.

Perchè con me deve nascondersi mentre con Ambra no? Loro erano una coppietta alla luce del sole. Più ci penso più arde il fuoco dentro di me.

Sto andando a Sacrofano, ho trovato un biglietto per il treno, salgo e mi lasco questo incubo alle spalle. Il telefono continua a squillare, questa volta rispondo senza neanche guardare chi fosse.

"Pronto?" una voce rauca risponde, ma non riesco a capire chi sia.
"Pronto? Alice, sono Calligaris."

"Salve dottor Calligaris!! Notizie sul caso?"

"Si, Alice abbiamo fatto analizzare le impronte digitali presenti sulla statuetta di bronzo e per prima cosa non appartengono ad Arthur Malcomess e seconda cosa siamo riusciti a trovare a chi appartengono. Un certo Luca De Santis, un altro reporter di guerra."

"Ah, domani lo andrete ad incontrare giusto?"

"Si, vuoi venire?"

"Non posso Ispettor Calligaris... posso chiederle un favore?"

"Spara Alice, tanto sai che non so dirti di no."

"Posso assistere via Skype?"

"Non vedo perchè no, allora ci vediamo domani, ti chiamo io per dirti quando collegarti."

"Grazie mille, a domani." Chiudo la chiamata, sto valutando se chiamare Arthur per chiedergli qualcosa di più su Luca De Santis, ma non voglio parlarci.

La curiosità però vince su tutto , e quindi senza pensarci due volte chiamo L'INNOMINABILE.

"Hello, Elis?How are you?" risponde Arthur energicamente.

"Ciao, volevo chiederti cosa sai dirmi riguardo a Luca De Santis." chiedo con un pizzico di amarezza nella voce, speravo di non risentirlo, però è strettamente necessario.

"E' un mio collega, abbiamo lavorato diverse volte insieme, abbiamo collaborato in un progetto in Giordania, perchè?"

"La scientifica ha trovato le sue impronte sulla statuetta di bronzo con cui ha ucciso Carlo Verona, rinvenuta in un casolare abbandonato."

"Ora che ci penso Luca era in conflitto con Carlo per questioni di lavoro, ma sinceramente Elis non saprei dirti altro."

"Ok, grazie,ciao." Sto per chiudere quando Arthur mi chiede di aspettare.

"Alice"Finalmente mi chiama con il mio vero nome, devo annotarlo sul calendario, "Ti va di venire a cena con me una di queste sere?"

"No. Arthur ti ho già detto che è meglio se non ci vediamo per un pò di tempo, dobbiamo farlo per tutti e due, ci farà solo del bene."

"Elis" ci risiamo "Ho bisogno di vederti."

"Arthur, hai creato TU questa situazione. E' inutile piangere sul latte versato. Ciao, stammi bene, salutami FATIMA." chiudo la chiamata prima che avesse potuto controbattere. OGGI NON NE POSSO PROPRIO PIU'.

Claudio continua a chiamarmi,ed io CONTINUO a non rispondere. Deve capire che non voglio parlargli.  Spengo il telefono e da questo momento in poi sono IRRAGGIUNGIBILE, SONO LIBERA!!

Arrivo a Sacrofano dopo mezz'ora, è buio e freddo, non me la ricordavo così. Attraverso la città a piedi e dopo pochi minuti inizia a piovere, il diluvio universale; credo che domani avrò la polmonite.

Il tragitto verso casa è infinito, la raggiungo in venti minuti mentre di solito ne impiego dieci. Busso e mi apre nonna Amalia in vestaglia e con i bigodini, si è tinta i capelli che ora sono biondi, la preferivo prima, la mia nonnina dai capelli rossi.

"Alice che è successo perchè sei qui? Corri dentro che te pia un accidente qua fori!!"Sa sempre farmi ridere con questi suoi attacchi di parlata romana, mi fa dimenticare ogni problema e preoccupazione.

"Come mai non c'è nessuno a casa nonna?" Mamma, papà e Marco non sono presenti e questo mi suono strano perchè di solito il giorno di Halloween sono sempre a casa per festeggiare.

"Sono andati ad una sagra, questa sera non sono andata non c'avevo voglia." che fatto inconsueto, nonna Amalia va pazza per queste solennità.

Vado in bagno per asciugarmi, mi guardo allo specchio e vedo un fantasma al posto di Alice Allevi. Sono bianca cadaverica e ho il mascara colato che mi riga il volto, credo che mi farò una doccia calda.

L'acqua bollente aiuta a rilassare i miei muscoli tesi, dovuti sia allo stress che a tutti i problemi che mi comprimono come un martello pneumatico che schiaccia una lattina. Ma secondo voi si può vivere in questo modo?

Dopo questa doccia rilassante vado in cucina, Nonna Amalia ha cucinato le lasagne per tirarmi su di morale. Ma quanto posso amarla questa donna.

"Nonna, ti voglio tanto bene!!"vado ad abbracciarla.

"Bigotta!! Non è vero, non la cerchi mai a nonna!!" Rido."Comunque dimme un pò, perchè sei così moscia? E' per il dottorino?"

"Si, nonna...sai cosa mi ha detto oggi?" cerco di imitare la sua profonda voce "IL LAVORO E' LAVORO, IL RESTO E' IL RESTO."

"Che stronzo bella de nonna, ma è possibile che te li scegli sempre male questi fidanzati?"

"Nonna cosa ci posso fare, posso stare un pò di giorni qui? A casa mia non posso tornarci perchè ho dimenticato le chiavi a casa e Cordelia tornerà fra un mese dalla tournée."

"Non ti azzardare a chiederlo, certo che puoi restare!! Questa è anche casa tua!!!"

"Grazie nonna."  Inizio a mangiare, ma stranamente dopo pochi bocconi sono già sazia, non è da me. Comincio a non sentirmi molto bene, sono sicura di aver preso una bella influenza.

Dopo aver finito di cenare, vado a prendere il termometro, mi stendo sul letto  e leggo un libro. Trovo una frase che  mi fa riflettere :

"La vita è come un' eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii."

Forse questo eco a me non piace e quindi devo provare a rinnovarlo, a cambiare stile di vita. Ci proverò.

Tolgo il termometro. Cosa? Ho quaranta di febbre, non mi è mai capitato. Ohmiodio. Prendo un antipiretico e mi metto a letto, cerco di dormire.

Il mio sonno è interrotto dalla suoneria del telefono, rispondo senza neanche guardare chi fosse.

"Pronto?" mi accorgo che mi è andata via la voce, parlo con fatica.

"Alice, che hai, stai bene?" E' Claudio.

"No, sto male, ho la febbre a quaranta, che c'è?"

"Volevo sentirti." dice tutto d'un fiato.

"Bhe, ora mi hai sentito quindi Buonanotte Claudio."

"Aspetta! Oltre alle chiavi hai lasciato qui il braccialetto che ti ho comprato per il compleanno. Domani passi a riprenderli? A proposito dove sei?"

"Sono a Sacrofano e per quanto riguarda gli oggetti, tienili pure... il braccialetto regalalo a qualcun'altra il cui nome inizia con A."

"Dai Alice non dire così. Comunque cerca di riguardarti."

"SI, ciao Claudio." chiudo la chiamata.
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Hey, come state? ho scritto una nuova storia! É un fantasy e si chiama "Oblivio", mi farebbe piacere se passaste a leggerla e se mi faceste sapere il vostro parere (accetto consigli e critiche purché siano rivolte con rispetto).❤️

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora