Capitolo 34

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"Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi."

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Mi ama. Me lo ha detto davanti a tutti, ancora non ci posso credere.
"Vieni nel mio studio, ti medico io." Gli sorrido e lo seguo nel suo regno.
Mi fa sedere sul divano nero di pelle e comincia a disinfettarmi le ferite.
Questo momento di tenerezza assoluta termina con un bacio lungo ed appassionato.
È arrivata l'ora dell'autopsia, ci dirigiamo nell sala settoria, ci prepariamo e poi entriamo.
Effettuo l'esame esterno e poi Claudio continua con quello interno, lo guardo mentre armeggia con il cadavere. È bellissimo quando è concentrato. Gli si formano delle rughette intorno agli occhi, vorrei baciarlo di nuovo, ma adesso non posso.
Finiamo quasi due ore dopo, è stata una delle autopsie più difficili, oggi non sono stata molto concentrata.
Usciamo dalla sala settoria, CC sta per dirmi qualcosa quando sento che qualcuno mi chiama.
"Dottoressa? Posso chiedere a lei?"
"Ehm, certo, dica pure."
"Vorrei ritirare gli effetti personali di mio figlio, Jeffrey Star." Appena pronuncia il nome del figlio la donna,dall'accento inglese, comincia a piangere, cerco di consolarla ma invano.
"Ecco a lei."
"Posso vederlo?"
"Oddio signora, ne è sicura?"
"Si, voglio vedere mio figlio."
Accompagno la signora in obitorio, la salma del figlio è adagiata su un lettino di ferro, è coperta da un telo verde che vado subito ad alzare per permettere alla donna di osservarlo.
La madre rimane di stucco, come se fosse stata congelata, stranamente non piange. Forse è così scioccata che non riesce a compiere nessun gesto.
Per assicurarmi che stia bene mi avvicino e le tocco un braccio, lei mi guarda e mi sorride, un sorriso debole, ma pieno di coraggio e determinazione. Ammiro questa donna.

Sempre assorta nei miei pensieri mi dirigo verso la mia dolce aula specializzandi. Oggi in Istituto c'è una new entry, ovvero la bellissima Elisabetta Tagliagambetta, devo dire che il suo cognome si addice proprio al lavoro che ha scelto di praticare.
Dato che sono solita dare un soprannome a chiunque, lei d'ora in poi sarà Gambettina.
Sembra però che qualcuno sia già accorso ad accoglierla... CHE URTO!! Già ho capito che con Gambettina avrò il mio bel da fare. Rimboccati le maniche Alice!!
Mi nascondo dietro la colonna e vedo Claudio che parla sorridendo a Gambettina la Santarellina.
Dopo qualche minuto le fa segno di entrare nel suo studio. Entrati mi catapulto davanti alla porta e comincio ad origliare, ma proprio quando Claudio sta per dire qualcosa, la voce della Wally mi decocentra, mi giro di scatto.
"DOTTORESSA ALLEVI COSA FA? ORIGLIA ALLE PORTE?"
Schiarisco la voce prima di rispondere.
"No no professoressa."
"ALLORA COSA STAVA FACENDO... CERCAVA DI APRIRE CON LA FORZA DEL PENSIERO LA PORTA?"
"No. Professoressa."
"Comunque sia, la stavo cercando. La aspetto nel mio ufficio fra venti minuti. Non un minuto in più ne uno in meno. Puntuale Allevi. Puntuale." Mi guarda con gli occhi sgranati, da serial killer e rigirandosi sui tacchi se ne va.
Passati cinque minuti, Gambettina esce ed io entro nello studio di Claudio.
"Ciao Sacrofano... che vuoi?" La galanteria non è proprio per lui.
"Cosa hai detto a Gambettina?"
"Le ho dato una bella notizia."
"Quale?"
"Elisabetta Tagliagambetta sarà la mia nuova allieva." Non può essere vero... Gambettina quest'anno sarai un'altra mia acerrima nemica. Stai molto attenta.

L'Allieva 2 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora