chapter 1

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Un lieve raggio di sole inizió ad accarezzare il mio volto facendomi schiudere lentamente gli occhi.
passai una mano sul mio volto ancora assonnato,guardai l'ora sul piccolo orologio posato sul mio comodino maledicendomi per essermi svegliato così presto.
controvoglia decisi di alzarmi e di andare in bagno per rendermi presentabile.
sentii il mio telefono squillare.
-pronto?- dissi con la voce ancora un po' addormentata
-svegliati!- la voce all'altro capo era cupa,roca,severa,rimbombava nella mia testa
-eh?- dovevo ancora realizzare chi io fossi,figuriamoci se potevo tenere una conversazione in quelle condizioni
-non giocare,qui abbiamo bisogno di te,quelli della omicidi ci hanno assegnato un caso nuovo...meglio che tu ti dia una mossa- quelle parole mi svegliarono d'un tratto
-non dirmi che...- non feci in tempo a finire la frase che ancora una volta quella voce cupa si fece spazio nelle mie orecchie
-si Park,ci hanno messo in squadra insieme,ho provato a ribadire ma non ne hanno voluto sapere un accidente-
imprecai mentalmente,questa giornata è iniziata con il piede sbagliato.
-il buongiorno si vede dal mattino,Kim-
dissi con tono sarcastico per poi attaccare senza dargli permesso di controbattere.

mi diressi verso la porta,prima di chiuderla decisi di voltarmi verso il mio appartamento facendo un grande respiro affiancato ad un accenno di sorriso,sono soddisfatto di me stesso,di come io sia diventato nell'arco del tempo nonostante tutto.
il rumore delle chiavi sul pavimento mi portarono fuori da quello stato di trance e riflessione in cui ero entrato. ero indeciso se prendere le scale o l'ascensore e il mio lato pigro ovviamente scelse la seconda opzione.
le strade gelide,adornate con grandi alberi spogli e con piccole nuvolette provenienti da ogni passante mentre respirava.
-oh,il mio bar preferito...- dissi immerso nei miei pensieri mentre guardavo l'insegna verde del "4 o'clock".
entrai provando subito un grande sollievo sentendo l'aria riscaldata dal condizionatore a contatto con la mia pelle.
-Jimin-ssi!- sentii pronunciare il mio nome dal barman dietro al bancone.
-Kookie!- pronunciai con un sorriso così ampio in volto quasi da poter vedere tutti i miei denti, Jungkook è un ragazzo tenero e simpatico,è di un paio d'anni più piccolo ma è un ottimo amico.
-tutto bene,hyung? ti vedo sovrappensiero..-
-mh? scusa kook,non stavo ascoltando-
-dicevo proprio questo,sicuro di star bene? sei pensieroso- disse con aria quasi...preoccupata?
-naturalmente- feci un sorriso un po' sforzato,stavolta.
-vuoi il solito?- chiese delicatamente Jungkook, io mi limitai semplicemente a fare un cenno d'affermazione con il capo.
in poco tempo il mio caffè macchiato  con un cornetto alla crema di nocciole apparirono sul bancone. presi la tazzina e il piattino per accomodarmi in uno dei tavolini rossi decorati con dei fiori.andai a sbattere contro una figura decisamente più alta di me,alzai lo sguardo per scusarmi immediatamente,non volevo rimetterci la testa.
***
spazio autrice :)
ehm,volevo solo scusarmi per eventuali errori di ortografia,tempi verbali etc...
I (J-) hope you'll like my story🙆🏻‍♀️
Love yourself~

I hate you,but you're my everything. {vmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora