chapter 22

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Taehyung rimase adagiato all'albero a lungo,le parole di Jimin lo avevano ferito più dei suoi pugni,eppure lui,in cuor suo,non riusciva ad ammettere di amare Jimin,di amarlo più di qualsiasi altra cosa,non riusciva ad ammettere che lui era la sua anima gemella,non riusciva ad ammettere che Jimin,quel ragazzo di qualche mese più grande di lui,quel ragazzo con i capelli rossi come il fuoco ardente,quel ragazzo pieno di cicatrici al cuore fosse il suo mondo. Spostò lo sguardo su un tratto di strada accanto a lui,a terra luccicava un piccolo oggetto...radunó tutte le poche forze che gli restavano e gattonó un pochino fino a raggiungere l'oggetto,si sedette di nuovo e sorrise quasi istericamente,un sorriso amaro,uno di quei sorrisi dove accetti il semplice fatto che tu sia crollato,che tu sia distrutto. Era l'accendino che Tae aveva regalato a Jimin,probabilmente gli era caduto poco prima. Dolorante il castano decise di mettersi in piedi e di camminare verso casa del suo hyung prima che l'alba sorgesse,ma prima Taehyung guardò la luna,poi chiuse gli occhi e iniziò a respirare la pace mentre sentiva il freddo passare tra le sue ossa,prese coraggio e mentre accendeva e spegneva l'accendino tornò da hobi.

Jimin si alzó dal letto malinconico rigirando varie volte gli occhi,quasi per addormentarsi.
Prese un lungo sospiro e andó a vestirsi,quasi sembrava uno zombie con i suoi piedi che strusciavano stanchi sul legno del pavimento. Passò per la cucina,fissandola,non aveva fame,neanche un languorino. Andó avanti,dimenticandosi come sempre il cappotto,ormai era un vizio.
Raggiunse la metro ovviamente stracolma di persone che Jimin odiava,sentí qualcuno poggiare il suo bacino su di lui,si irriggidí inorridito da gente del genere e scese alla prima fermata incurante di dove fosse.
Iniziò a camminare cercando di andare alla centrale di polizia,non voleva parlare con Hobi,ma era costretto. Nel tragitto gelido inizió a cantare parole inventate sul momento. ~caught in a lie~usciva dai suo boccioli rossi.
Alla centrale vi era,ovviamente,Yoongi.
-jiminie,hey,tutto bene?- iniziò a dirgli.
-Ehm,ehm,si hyung,tutto bene...Tu?- si risvegliò dai suoi pensieri il rosso.
-Jimin,io sto bene,tra poco mi promuoveranno...riguardo a te,ti conosco da anni,so quando non stai bene,vuoi parlarne?- gli disse dolcemente il biondo ossigenato.
-é grandioso yoongi! E grazie hyung,ma devo parlare con Hobi,sai dov'è?- cercò di sorridere falsamente.
-oh,hobi stava venendo da te- tornó ad essere il solito ragazzo senza emozioni.
-dannazione- imprecó Jimin. -grazie comunque,a presto- disse jimin in un sussurro,Yoongi ricambió il saluto.
Il suo telefono non faceva altro che squillare,chiamate perse da Hobi,Wooseok,Jungkook e chi più ne ha più ne metta,così Jimin decise di spegnere il telefono e godersi,se così poteva dire,quella giornata di inverno.

Taehyung non faceva altro che giocare con quello stupido,a parer suo,accendino.
Prese il suo telefono e guardò l'ora,aveva bisogno di uscire. Si cambiò le bende e si fece una doccia veloce,poi andó nel parco dove andava quando era piccolo,davanti al "4 o'clock",prese posto su una panchina rossa e blu,senza pensare prese il telefono e aprì le note e iniziò a scrivere.
"4 o'clock"chiamò quelle parole messe inconsciamente con criterio,tutte riferite a Jimin,un'altra cosa che Taehyung non ammetteva a se stesso.

I hate you,but you're my everything. {vmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora