chapter 9

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La sveglia suonó incessante svegliandomi da quelle poche ore passate a dormire. Mi guardai sul grande specchio posto sopra le ante del possente armadio in legno bianco,dannazione che brutta cera che avevo.Decisi di andare a fare una doccia calda per rilassare i muscoli,presi una felpa bordeaux e un paio di jeans neri rigorosamente strappati. Misi gli occhiali per non far notare troppo le occhiaie e piastrai i capelli rossi fuoco.
Scrissi a Jungkook dicendogli che non potevo passare da lui,non avevo intenzione di vedere nessuno...volevo perdermi nei miei pensieri.
Probabilmente era ora di pranzo e non avevo intenzione di mangiare,così rimasi disteso sul divano ad oziare con un plaid caldo e qualche programma stupido alla televisione.Ogni tanto provavo a sonnecchiare ma gli incubi si prendevano gioco di me in una rapidità unica,ero stanco,quei pensieri mi stavano pugnalando ancora al petto dopo anni.
Guardai il grande orologio riposto nel mio salotto e ormai erano le 21:00 passate,decisi di riprovare a fare qualche ora di sonno quando il campanello della porta suonó così mi alzai con svogliatezza.
Aprii ed era Taehyung,con un sacchetto in mano.
-Taehyung,vattene- gli dissi con tutte le forze che mi rimanevano.
-acido?- ghignó.
-Taehyung,non sono in vena...vattene dannazione!- urlai cercando di chiudere la porta ma la bloccó.
-ci odiamo proprio così tanto?-
-temo proprio di sì- risposi.
-eppure ci conosciamo da così tanto,siamo cresciuti insieme...perché non possiamo neanche guardarci in faccia?-
Iniziai a mordermi le unghie dal nervoso.
-semplicemente perché siamo così diversi,Kim- feci un lungo respiro ricordando ancora quei brutti pensieri.
-cioè?-chiese.
-perché tu,Kim,hai una bella famiglia,nessuno ti disprezza.A differenza mia la tua famiglia ti accetta così come sei,la mia...non so neanche se ho ancora una famiglia ormai- dissi cercando di trattenere le lacrime ma una sfuggí al mio controllo e feci presto per asciugarla il più in fretta possibile.
"Perché quei pensieri dovevano farsi vivi proprio adesso?"
-ti sbagli,Park- disse ancora sull'uscio della porta.
-uhm?- lo guardai confuso.
-non ha importanza-guardó verso il sacchetto-tieni,sono delle bustine di thè- disse passandomi il contenitore di carta.
-perché?- dissi con aria interrogativa-Perché questo gesto di carineria dopo anni?- continuai.
-ieri mi hai spaventato,dormivi tranquillo quando hai iniziato ad agitarti.È vero si,non ci sopportiamo,ma dopo anni di conoscenza credo sia normale preoccuparsi anche solo lievemente.Altrimenti poi con chi potrei litigare?- ghignó guardando in basso.
Avevo capito che gli serviva qualcosa in cambio,lo conosco troppo bene.
Sospirai.
-cosa ti serve,Kim?-
-beh nulla-giocherelló insistentemente con le mani.
-d'accordo allora te ne vai si oppure no?- feci un altro tentativo invano di chiudere la porta.
-ehm,potrei rimanere a dormire qui stanotte?- disse rosso in volto per la vergogna.
-no,vai in albergo-
-è su prenotazione,no posso andarci ora...domani prenoterò una stanza- disse.
-va da Hobi-
-credi che non gliel'abbia già chiesto? Sono qui perché al momento non ho dove andare-
Feci un lungo respiro,non lo volevo tra i piedi ma accettai lo stesso.
-non ne voglio sapere,fa come ti pare,il divano è lí.Buonanotte- gli dissi innervosito scansandomi dalla porta per lasciarlo entrare.
-grazie- disse
-sisi-dissi sarcastico posando il sacchetto sul tavolo andando verso la mia camera.

I hate you,but you're my everything. {vmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora