chapter 15

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                                                            Taehyung pov's
-Jimin-dissi svegliando il rosso tinto,fece una smorfia infastidita e si portò il piumone candido fin sopra la testa. -jimin,svegliati che mi sto urtando- mi diede un piccolo calcio da sotto le coperte per invitarmi a lasciarlo stare,ma io non mi arrendo con facilità. -jimin dobbiamo lavorare,abbiamo indizi,avanti!-  gli gridai mentre cercavo di togliere il piumone dalle sue piccole mani. Disse qualcosa di incomprensibile,ho imparato che appena sveglio lui non connette affatto,sembra che faccia uso di stupefacenti. -Park Jimin,giuro sui Big Bang che se non ti alzi ti porto a lavoro direttamente in pijama!- dissi affannato dalla fatica che mi aveva fatto fare con le braccia sui fianchi. A quelle parole si alzò di scatto e con un'aria tutt'altro che sveglia mi puntò il dito contro e -giura un'altra volta sui Big Bang e...e guai a te- disse, -cosa mi fai?- lo stuzzicai. Si rigirò nel letto,-non provocarmi,razza di idiota-disse. -così mi offendi- misi un tenero broncio,si alzò farneticando chissà cosa e con un passo da zombie si sedette a terra per decidere cosa prendere dai cassetti dell'armadio,mi guardò con aria stanca e i capelli in disordine con un occhio socchiuso-ma..-sbadiglió-ma in borghese?- aggiunse. -si- gli risposi andando in salotto.
Poco dopo Jimin fece capolino con dei jeans strappati,anfibi e felpa grigia che faceva contrasto con il resto che era tutto rigorosamente nero.
Lo portai al "4 o'clock" dove era spensierato e gioioso come un bambino mentre chiacchierava con Wooseok di non so cosa dato che mi mantenevo a distanza in un tavolino rosso giochicchiando con la tazza fumante del thè e guardando di tanto in tanto lo schermo del mio telefono.
Mi ero stancato così lasciai dei won sul tavolo e altri sul bancone nel vassoio di jimin,il quale presi per il braccio e trascinai letteralmente fuori.
-ehi!ehi!ehi!- mi strillava dietro.
-sali in macchina.- gli ordinai e fece una faccia stizzita borbottando,probabilmente insulti riferiti a me.
-ma si può sapere che ti prende?- inizió ad alzare la voce il ragazzo più basso. -sta zitto,jimin- strinsi la mano intorno al voltante fino a fare diventare le nocche bianche guardano fisso davanti a me. -Taehyung non zittirmi,non ti azzardare nemmeno!- si scaldó il rosso.-prima fai tutti il carino "eh sai potremmo ricominciare ad essere amici"-mi fece il verso-poi addirittura mi baci,e ora mi tratti come niente fosse!tu hai qualche problema Taehyung,ci vediamo a lavoro,non ho voglia di stare in macchina con te adesso-rimasi impassibile guardando Jimin sbattere con forza la portiera per poi accendere una sigaretta avviandosi alla solita stazione della metro con il vento che gli scompigliava i capelli.
Il viaggio sembró non finire mai mentre ascoltavo la mia gettonatissima playlist per quando mi sentivo giù di morale.
Arrivai al quartier generale notando Jimin tremante e con l'ennesima sigaretta fra le labbra.-se fumi così tanto starai male- gli dissi imbarazzato-non ti interessa.- mi rispose secco guardando altrove e buttando fuori il fumo formando dei piccoli cerchietti.
Sorrise come un ebete ed era davvero inquietante. -che c'è?- gli chiesi confuso -sai,Taehyung-inzió buttando il mozzicone di sigaretta rimasto per terra,mi guardó e gli si dilatarono le pupille-da quando sei piombato di nuovo nella mia vita mi stanno accadendo cose assurde-alzai un sopracciglio-bah,lascia stare-concluse con un sorriso amaro.
Significa che sono la causa dei suoi problemi?
Si giró andando alla fermata dell'autobus -ci vediamo all'hotel,a dopo- lo guardai,strinsi gli occhi e presi coraggio : saldai le dita attorno al suo polso facendolo camminare verso la mia macchina.
Aprii la portiera e gli diedi una lieve spinta per farlo accomodare sui sedili,mi guardò storto ma lo ignorai.
La prima cosa che feci una volta in macchina fu mettere la sicura in modo tale che jimin non potesse scendere dall'auto per fare cazzate.
-oh!- mi urló Jimin. -duh?-mi girai verso di lui che era a gambe incrociate sul sedile in pelle. -ma ti sei bevuto completamente il cervello?- si calmó. -ti ho già detto che non bevo- gli dissi sarcasticamente
-vaffanculo,Taehyung- sussurró appena,quasi per potersi sentire solo lui,ma alle mie orecchie e al cuore che credevo non avere arrivarono forte e chiaro.Si portó le ginocchia al petto e poggió la testa sul finestrino che iniziava a macchiarsi dai pianti delle nuvole grigie.

-Jimin,credo che Tiffany Johnson sia venuta qui con un tipo appena conosciuto per divertirsi,qui vicino c'è un pub quindi potrebbe essere andata lì.Probabilmente quando sono entrati lei stava per andare dritta in camera da letto ma lui la blocco per il polso e la scaraventó sulla poltrona per poi drogarla pesantemente,fece i suoi "servizietti" con la povera ragazza e successivamente prese il caricatore per soffocarla.Del corpo ormai morto inizió a lacerarlo con vari coltelli di diverse dimensioni e come colpo di grazia gli sparó all'altezza del cuore con una calibro 38,sono dell'idea che si diverta a squarciare persone morte.
Ah,quasi dimenticavo,dopo sparse un po' dappertutto le prove lasciando Tiffany in un pozzo di orrore e sangue- dissi,jimin storse la bocca e alzò un sopracciglio -è un novellino,Taehyung,una volta che sparse tutte le prove in stanze diverse si ricordò che non aveva indossato i guanti e ora le sue impronte sono ovunque- disse il rosso con le mani in tasca e la testa china.Inizió a camminare verso la porta -dove vai?- lo fermai -al pub- rispose secco ed io lo seguii.

Jimin spinse con forza la porta del locale andando dritto al bancone con passo svelto -è lei il direttore di questo posto?- disse con aria fredda e autoritaria mentre mostrava il distintivo,l'uomo dall'aspetto trasandato annuí.
Girai jimin dalla mia parte -stiamo giocando al poliziotto cattivo e quello buono?- gli sussurrai all'orecchio,in risposta mi diede una gomitata al torace,caspita se faceva male.Il tipo lì dietro se la rideva a morte,se non fosse per il fatto che io sia un detective gli avrei rotto quei quattro denti marci che gli rimanevano.
-la conosce?- jimin sbattè sul bancone un paio di foto della vittima.-oh si,è venuta qui qualche giorno fa ed è uscita con un cliente abituale- disse l'uomo di mezza età strizzando uno strofinaccio per pulire il bancone. -chi è questo cliente?- intervenni io guadagnandomi un'occhiataccia dal più basso.
-Kang Hamami- rispose. -duh,cosa sa dirci di lui?-gli chiesi sempre io.-mah,non molto,sembra un tipo apposto e ogni tanto vieni qui per affogare i dispiaceri.Abita nel capanno 135,qui accanto- ci indicò l'uomo barbuto. Io e jimin ci guardammo per un momento, -grazie- dimmo all'unisono con un accenno di inchino.
Andammo a piedi all'abitazione del sospettato e Jimin si allontanava sempre di più da me velocizzando il passo.
Diede un semplice calcio alla porta malconcia caricando la pistola facendomi un segno di dividerci,io a destra e lui a sinistra. -libero!- sentii dire da Jimin dall'altro capo del capanno,-libero!- dissi anch'io,ci ritrovammo entrambi nella cucina e il rosso aveva un'aria confusa-Taehyung,solo io sento odore di gas?- prese parola,sgranai gli occhi diretti ai fornelli,ci misi un secondo a realizzare e presi l'altro ragazzo per mano correndo il più veloce possibile dall'abitazione e appena qualche metro fuori quest'ultima andò a fuoco facendosi divorare dalle fiamme rosso vivo per poi diventare completamente annerita.
Se questa non è fortuna,non so proprio cosa sia.

I hate you,but you're my everything. {vmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora