9. Due vittorie a distanza

878 41 138
                                    

Sebastian

«Kimi, com'è andata la gara?» Chiedo io, con già il mio zaino in spalla. Sono da poco passate le sei del pomeriggio e sono pronto a lasciare il circuito di Spa, in Belgio, per andare a casa.

«Intendi la gara di Martina? Cosa ti è successo Seb? Vai a festeggiare e goditi la giornata, devi pensare solo al divertimento!» Esclama lui, mentre mi cammina vicino.

«Kimi, sono serio, dimmi com'è andata quella cazzo di gara!» Ribatto io, mentre usciamo dai cancelli dell'autodromo, diretti alle nostre auto, che guideremo fino all'aeroporto di Brussels.

«Oh, vedo che ti sei appassionato al Motocross! Non c'è bisogno che tu ti arrabbi tanto, Martina ha fatto bene oggi in gara. Sembra che abbia trasformato la sua rabbia in sete di vittoria, anche se questa non gli è mai mancata.»

Sotto le lenti dei miei occhiali da sole guardo il mio compagno di squadra come per dirgli: 'E quindi?' Lui non mi può vedere, ma dopo un po' risponde alla mia domanda.

«È arrivata sul gradino più alto del podio; seconda in Gara 1, prima in Gara 2. Il podio totale è fatto dalla media dei due risultati; ovviamente la seconda gara ha più importanza. Sei contento adesso?» Domanda lui, una volta arrivati davanti alle nostre macchine. Aspettiamo le nostre PR, Britta e Stefania, che sono rimaste indietro per lasciarci parlare più liberamente.

«Seb, la prossima gara sarà a Monza, non riesco a credere che siamo già quasi in settembre!» Cosa? Monza la prossima settimana? Devo vedermi con Martina, cazzo, come ho fatto ad essermene dimenticato?

«Kimi, Kimi, aspetta!» Lo fermo io, proprio prima che lui entri in macchina.

«Dai un pass a Martina per Monza. Daglielo da parte mia, dopo la chiamerò per farle sapere i dettagli.»

Kimi, probabilmente colto di sorpresa, aggrotta le sopracciglia «Va... va bene. Lo farò. A presto Seb, non divertirti troppo questa sera con quella coppa!» Esclama lui, riferendosi all'oggetto che ho tra le mani.

Certo che non lo farò, ora ho qualcosa di più importante da fare.

Britta mi consegna le chiavi della macchina e io mi metto al posto di guida.

«Ti dispiace se faccio una chiamata? È urgente...» Chiedo io a Britta, prima di accendere il Bluetooth e abbinare il mio telefono alla radio. Sarà un po' imbarazzante condividere la mia telefonata con la mia PR, ma non è nulla di segreto, quindi non penso che per lei sia un grosso problema.

«Certo Seb, fai pure. Io intanto guardo i tuoi appuntamenti per Monza; si inizia presto la prossima settimana. Ricordi? Già di mercoledì devi essere in piazza a Milano.» Io annuisco, anche se fino a pochi secondi fa non ne ero per niente al corrente. Logicamente non ho imparato il calendario delle gare a memoria e, come se non bastasse, queste vacanze hanno contribuito a dare il colpo di grazia alla mia percezione del tempo.

Dopo essere uscito dal circuito ed essermi immesso sulla strada principale, faccio partire la telefonata. Martina mi risponde dopo una decina di squilli «Ciao Sebastian, scusami, ho appena finito di fare la doccia e ho sentito il telefono per miracolo. Credo di aver esagerato un po' con il volume della musica.» Mi confessa lei, ridacchiando alla fine della frase, come per stemperare un po' la tensione.

«Tranquilla, sono in macchina diretto in aeroporto e non ho fretta. Ascolta Martina, oggi mi sono accorto che mercoledì non potremo vederci, perché quel giorno sarò in piazza a Milano, per un evento organizzato dalla Formula Uno. Mi era totalmente passato di mente, davvero-»

«Sì, devi credergli, è davvero così!» Esclama Britta di fianco a me, interrompendo un attimo il suo lavoro.

Io sorrido e spiego «Questa era Britta, la mia PR. Organizza tutti i miei appuntamenti, quindi lei mi conosce abbastanza bene.»

Numero Sei || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora